Di Gianluca Albanese
LOCRI – Non era presente in aula ieri sera ma il suo nome è stato fatto più volte. Stiamo parlando dell’ex sindaco di Locri Francesco Macrì, che oggi interviene per spiegare a Lente Locale il senso del suo colloquio informale avuto con Pino Mammoliti, del quale quest’ultimo ha fatto menzione nella seduta consiliare di ieri, dicendo che proprio Macrì gli avrebbe riferito che “è una follia uscire dal Psa”.
“Per la verità – ha spiegato Macrì – gli ho detto che se lui avesse avuto un’altra “testa” avrebbe potuto fare molto per Locri perché le capacità ce le ha. Sul Psa – ha proseguito Macrì – e sulla sua fine anticipata la responsabilità non è tanto del Comune di Locri quanto dei piccoli paesi che avrebbero avuto tutto l’interesse ad associarsi a Locri per avere un unico strumento urbanistico e che invece, uno alla volta, si sono defilati prima di Locri. E’ evidente – ha proseguito – che Locri può andare avanti da sola come ha deciso il sindaco Calabrese che gode del supporto totale mio e del mio gruppo, ma proprio perché sindaco del Comune più popoloso del gruppo, non era certo Giovanni a dover convincere gli altri sindaci ad aderire a quello che era il Psa, semmai erano gli altri a dover affiancare Locri. In quest’ottica – ha concluso Francesco Macrì – l’uscita dal Psa rappresenta un’occasione perduta; si pensi a quattro comuni vicini e omogenei come Locri, Gerace, Antonimina e Portigliola: la logica avrebbe voluto che fossero uniti da un unico strumento urbanistico, mentre ora ognuno di loro dovrà farsi il suo e la colpa non è certamente del Comune di Locri”.