di Franco Crinò*
Per superare la grave crisi attuale, si richiamano modelli, le epoche di crescita del paese, forze politiche che non ci sono più. Oggi, si rilevano il quadro asfittico dei partiti, la propaganda, gli orizzonti incerti. Il drammatico evento del Covid ha fatto crollare il PIL di 13 punti, ma i dati socio-economici erano già con il segno meno prima, a febbraio. Il Sud ne patisce sempre di più le conseguenze, e cresce la preoccupazione, leggendo ad esempio l’analisi che fa Isaia Sales, saggista e politico, che è stato parlamentare dei Ds – L’Ulivo : “… la sinistra italiana ( così come l’insieme del fronte progressista) non ritiene che le disparità territoriali (a danno del sud, chiaramente) siano un grande segnale di ingiustizia sociale. Nelle migliori delle ipotesi le considera un dato immodificabile della storia, se non addirittura (scavando nel profondo) un dato antropologico. Poche sono le eccezioni, a partire dal ministro Provenzano”.
Il sistema è bloccato, non si possono non salutare positivamente gli accordi fatti in Europa, ma al “verticismo” di Conte deve corrispondere la immediatezza degli interventi decisi (i ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione, per esempio, non sono comprensibili). Gli eletti si spendono più con la contestazione che per le soluzioni, il mondo giovanile viene escluso o si autoesclude, le imprese non dovrebbero fare profitti senza ancorarvi offerte di lavoro proporzionate, il mondo dei Social va per la sua strada, seduce e “corrompe”. Nell’Italia in affanno si sbagliano pure i nomi e i cognomi.
Ferruccio De Bortoli ci rammenta (“Ci salveremo”, il libro) : “se chiedi a chi insegna nelle scuole elementari, oggi primarie, la professione che fa, ti risponderà ‘insegnante’ , non invece ‘maestro’ “. Che sarebbe più gratificante, “maestro” vengono chiamati Camilleri, Montanelli, Morricone. Anche Armani, Muti, Salvatores. Sembra che si debba proprio partire dal rispetto dell’ educazione civica. Per elettori ed eletti. Se poi si ” ideologizza” tutto, si fa un cattivo servizio.
Investire in tecnologie green significa riconversione della produzione, delle fonti energetiche e la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato. Una quantità enorme di posti di lavoro. Ma non può sfuggire il fatto che una così poderosa operazione non possa che essere graduale. Non può avvenire per editto o per foga ideologica. Come pensare di avere “immediatamente” una ridistribuzione delle risorse umane e materiali nel pianeta – che è un obiettivo irrinunciabile – o sconfiggere “in una notte” la povertà o castigare “all’atto” gli arricchimenti sproporzionati ed ambigui, tutto doveroso.
Quando a Pierpaolo Pasolini chiesero perché mettesse nel circuito commerciale la sua arte (film, teatro, sceneggiature, libri…) rispose “È come altro potrei fare per farla conoscere? Nel sistema di oggi (capitalistico), i produttori producono se stessi ed io produco me stesso. Un’altra soluzione ci sarebbe, il suicidio dell’intellettuale, come chiede Castro, ma preferisco la prima (…) “. Bisogna assumersi responsabilità, non” chiamarsi fuori “.
Questo il paradigma attuale : in Europa abbiamo pesato perché una volta tanto Germania e Francia ci hanno aiutato, il Presidente del Consiglio si è rafforzato ( il che appunto non significa maggiore autorevolezza in politica estera), la sinistra italiana rimane debole.
Finché il centrodestra non ottiene le elezioni, che presumibilmente vincerà, ” seguiamo” lo stato delle cose : Eugenio Scalfari etichetta Conte come liberal-socialista, dove ” il fattore socialista si appoggia ad una serie di gruppi ispirati dal socialismo berlingueriano localizzati nelle provincie”. Il socialista Nencini viene eletto presidente della commissione Cultura del Senato.
Per guidare la Task force per i fondi europei del dopo Covid circola il nome di Renato Brunetta (socialista in Forza Italia). Si continuano ad organizzare iniziative su Bettino Craxi. Si invoca la capacità di governo che era propria dei socialisti.
*: Senatore della XIV legislatura