LOCRI – Sarà proiettato in prima nazionale giovedì 31 gennaio il film “Aspromonte. Tutta un’altra storia”. Il luogo del grande evento sarà la sala del CineVittoria, che ospiterà il protagonista, attore e cabarettista Franco Neri che si intratterrà con il pubblico e i giornalisti.
L’incontro, moderato dalla giornalista Maria Teresa D’Agostino, si terrà alle 20, dopo la seconda proiezione ( gli orari della proiezione 18, 20, 22), e presenterà un momento di confronto e scambio di battute con il cabarettista. Il soggetto del film è del professor Tonino Perna , che sull’Aspromonte aveva già scritto un saggio edito da Bollati Boringhieri (Torino, 2002) , che ha vinto nel 2003 e 2004 due premi nazionali per la sezione “Ambiente” (“Carlo Bo” Università di Urbino e “premio Gambrinus” Regione Veneto), per la regia di Hedy Krissane, sceneggiatura di Pier Maria Cecchini, Tonino Perna, Hedy Krissane, Franco Neri, Gero Giglio, Gaetano Sansone; fotografia Filippo Arlotta, musiche di Peppe Voltarelli, prodotto nel 2012 da Publiglobe Srl, con il producer Luca Perna. Per la sua valenza di promozione del territorio, la pellicola è stata sostenuta dalla Fondazione Calabria Film Commission, dal Parco Nazionale dell’Aspromonte, dal GAL Batir (Gruppo di Azione Locale Basso Tirreno Reggino), e realizzata con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato. La pellicola tragicomica, girata nelle zone delle montagne aspromontane e che ha visto qualche scena anche a Gerace, in cui c’è anche la partecipazione del gruppo musicale dei Quartaumentata, mostra luoghi inediti, suggestivi e ricchi di panorami mozzafiato e borghi di rilevanza culturale mai diffusi al grande pubblico ( come l’Aspromonte, Pentedattilo, il santuario di Polsi), luoghi anche mistici e di gran valore paesaggistico e culturale.
Trama: “Un imprenditore della Brianza Torquato Boatti, per realizzare l’affare immobiliare della sua vita, ha bisogno della firma del fratello Marco (musicista) cointestatario, con il quale non corre buon sangue. Torquato cercando suo fratello scopre che si trova in Aspromonte con la sua band per un tour musicale e lo raggiunge. I due si incontrano e litigano, dopodiché Torquato cerca di rivedere il fratello ma sembra che sia scomparso. A questo punto, dopo una minaccia trovata nella stanza dell’albergo, Boatti si convince che suo fratello sia stato rapito. Parte così con una jeep ed una guida del “Corpo Forestale dello Stato” percorrendo in lungo ed in largo l’Aspromonte, dove si scontra- con effetti estranianti e comici- con una realtà complessa e per lui incomprensibile. Impatta con un mondo insospettato,una natura incantata, antichi mestieri e lingue (come quelle grecanica) che alla fine lo porteranno a condividere la scelta del fratello “misteriosamente (e felicemente) scomparso”. Il film gioca sull’equivoco iniziale del rapimento e sui pregiudizi del Nord nei confronti del Sud ed in particolare rispetto all’Aspromonte, ancora oggi ricordata come la montagna dei “sequestri di persona”, anche se sono finiti da vent’anni. L’Aspromonte, con tutte le sue contraddizioni, i suoi misteri e la sua magia, appare come un grande libro dentro il quale leggere la storia di Boatti e di suo fratello. Soprattutto in questo momento di crisi, non solo economica, l’Aspromonte ritorna ad essere quello che è stato per molti secoli: l’incanto e la fascinazione per la sua bellezza, unica e straordinaria, il luogo che ha ospitato i monaci bizantini, gli eremiti,che in tempi di guerre e di crisi di civiltà trovavano la pace e cercavano la buona vita tra queste montagne. Come alla fine di questo film il siur Boatti, tipico rappresentante dell’imprenditore stressato e divorato dai ritmi del mercato, ritrova se stesso ed un più equilibrato rapporto con la vita ed il lavoro, a partire da un’ esperienza che gli ha fatto scoprire il respiro profondo della Madre Terra.
DOMENICA BUMBACA