di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – «Non ci sottrarremo al confronto col Pd, perché in politica il dialogo non si rifiuta mai. Però, abbiamo avviato da tempo un percorso autonomo di confronto con la società civile, con tutta quella fetta di cittadinanza che vuole il cambiamento, la netta discontinuità rispetto all’esperienza amministrativa della giunta Mazza che, per noi, è interamente responsabile del declino del paese».
Il segretario cittadino di Rifondazione Comunista Salvatore Fuda risponde così a Lente Locale. E aggiunge che «Lo scorso otto marzo, si è di fatto interrotto un dialogo col Pd che col balzo in avanti che ha portato alla designazione di Scali ha dimostrato di voler decidere da solo il candidato sindaco, la convocazione delle riunioni e perfino le alleanze, arrivando pure a discernere tra chi, nella vecchia giunta Mazza, verrebbe considerato potenziale alleato e chi no. Poi – ha proseguito Fuda – forse perché la base del loro partito ha manifestato qualche perplessità verso un’ipotesi di alleanza con l’Udc, al termine dell’assemblea di lunedì scorso il Pd ha espresso la volontà di riprendere il dialogo con noi, al quale, ripeto, non ci sottrarremo, anche perché le affinità con molti compagni del Pd ci sono, però adesso ci muoviamo in via prioritaria da soli cercando di coinvolgere ampi settori della società civile, e tra la fine della settimana e l’inizio della prossima terremo la nostra prima assemblea pubblica». Al momento, Salvatore Fuda ritiene che «Non è più possibile privilegiare l’opzione di alleanza partitica a scapito di un lavoro di radicamento nella società civile che stiamo facendo da tempo sulla base di alcune priorità programmatiche irrinunciabili, come la gestione comunale dei rifiuti con contestuale avvio della raccolta differenziata, l’acqua bene pubblico con investimenti sull’acquedotto e soprattutto la trasparenza della macchina amministrativa, riprendendo alcune battaglie fatte nella precedente consiliatura dal gruppo di “Gioiosa che cambia” con la differenza ha spiegato – che l’aggregazione che stiamo costruendo non vuole essere solo un’esperienza elettorale ma intende andare oltre mantenendo il proprio radicamento nella società». E quindi, se Rifondazione non rifiuta a priori il dialogo col Pd è il percorso che cambia, visto che il canale privilegiato col circolo retto da Riccardo Modafferi, di fatto, non è più attivo. «Se le nostre strade e quelle del Pd dovessero incrociarsi di nuovo saremo ben felici di allargare la coalizione con la loro presenza. Ma – ha concluso Fuda – ci si deve incontrare tra la gente e sui punti programmatici fondamentali, perché in politica tempi e metodi hanno un significato ben preciso».