ROCCELLA JONICA – «Abbiamo ricevuto il 17 settembre scorso una lettera dell’Anas indirizzata anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la quale ci veniva comunicato che i lavori per il completamento della variante della Ss 106 a monte di Roccella erano stati aggiudicati in via definitiva al Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna. La lettera aggiungeva che i lavori sarebbero stati consegnati entro il mese di settembre». Sono queste le parole del sindaco Giuseppe Certomà che spiega ad oggi cosa sia successo al completamento della variante di Roccella che sembra essere in uno stato di calma piatta. Da sempre l’argomento ha suscitato l’ira degli amministratori e dei cittadini che si vedono “privati” di una strada che potrebbe portare solo dei benefici per la cittadina. Non sono bastati tanti incontri, convegni, appuntamenti con i dirigenti Anas, relazioni scritte, tutto ancora una volta è al solito punto. I cittadini e l’Amministrazione hanno accolto la notizia con grande soddisfazione essendo passati ben venti anni dall’apertura del primo cantiere, sei anni dalla chiusura dell’ultimo cantiere e tre anni dalla pubblicazione dell’ultimo bando di gara. «Eravamo tutti certi – commenta Certomà – che i lavori di completamento sarebbero ripresi presto e che finalmente Roccella sarebbe stata liberata dal traffico di passaggio che la soffoca soprattutto durante i mesi estivi». E invece pare che le cose non debbano andare necessariamente in questo senso. Due delle ditte escluse hanno fatto ricorso al Tar di Reggio chiedendo la sospensiva e poi l’annullamento del provvedimento dell’Anas. «Ho scritto una lettera al Prefetto mettendo in evidenza l’assurdità del fatto – ribadisce il sindaco Certomà – che non sono bastati tre decenni per completare un’opera considerata strategica dalla legge e dalle delibere Cipe e già realizzata per il 90 per cento. Ho anche accennato al rischio che, se si dovesse perdere altro tempo, i sedici milioni di euro a suo tempo stanziati possano risultare insufficienti. Ho chiesto al Prefetto – aggiunge – anche un incontro con l’Amministrazione comunale e con i rappresentanti della minoranza consiliare per potergli illustrare meglio la situazione che si è determinata e sollecitare anche il suo intervento presso l’Anas e il Ministero delle Infrastrutture. Ho ritenuto – conclude – di contattare anche il presidente del Consiglio Comunale in vista della convocazione della massima istituzione cittadina, in seduta aperta al pubblico, in modo da decidere insieme ai cittadini il da farsi per porre fine ad una vicenda che è diventata ormai assolutamente insopportabile e che noi non siamo disponibili a sopportare più a lungo».
SIMONA ANSANI