di Domenico Gattuso*
REGGIO CALABRIA – La Calabria è la Regione più povera d’Italia, con metà della sua popolazione sotto la soglia della povertà; la fascia ionica calabrese è ancora più povera e vi risiedono comunque 1 milione di abitanti. Per ragioni diverse, a questa terra meravigliosa è stato impedito di esprimere le potenzialità latenti in settori fondamentali dell’economia come quelli agricolo, culturale e turistico. La comunità locale non vuole accettare un ulteriore suo impoverimento; rivendica perciò la salvaguardia e il rilancio della ferrovia ionica. Dopo numerose manifestazioni pubbliche nel corso del 2014 continua la mobilitazione popolare.
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Questa volta con più vigore e con una petizione volta a coinvolgere centinaia di sindaci e di associazioni, decine di migliaia di cittadini. I 10 punti salienti della rivendicazione in atto nei confronti delle istituzioni di governo regionale e nazionale sono i seguenti:
1.Costituzione e convocazione di un tavolo tecnico con la partecipazione di rappresentanti dei movimenti, dei comuni e di loro tecnici di fiducia;
2.Assunzione immediata di un provvedimento che blocchi e annulli definitivamente le operazioni di smantellamento di binario in corso da parte di RFI e attivi il ripristino del binario tagliato presso la stazione di Marina di San Lorenzo;
3.Avvio di una procedura di gara per l’acquisto di 15-20 treni regionali di ultima generazione; al tal fine si potrebbe procedere attraverso una rimodulazione dell’Accordo di Programma stipulato fra Regione e Ministro della Coesione F.Barca nel Dicembre 2011;
4.Predisposizione ed attuazione di un piano di rilancio dei servizi di trasporto ferroviario su standard di qualità europei, attraverso un nuovo programma di esercizio che preveda:
–ripristino dei servizi con treni da Sibari verso la Puglia a cadenza oraria e maggiore frequenza nelle fasce orarie di punta;
–ripristino delle corse ferroviarie fra Catanzaro Lido e Lamezia Terme a cadenza oraria e maggiore frequenza nelle fasce orarie di punta;
–presenza di treni locali di raccolta e distribuzione (su brevi distanze come la Locride) e di treni rapidi sulle direttrici principali;
5.Recupero funzionale dei fabbricati di stazione, cessione degli stessi fabbricati ai comuni, previa realizzazione di opere e adozione di tecnologie utili a garantire servizi di assistenza e di informazione ai viaggiatori ed ai turisti, servizi di interscambio modale, decoro e qualità ambientale (cura del patrimonio edilizio e delle aree di pertinenza);
6.Ripristino del collegamento ferroviario fra la stazione Marittima e la stazione Lido di Reggio Calabria; ed attivazione di servizi di navetta fra porto e aeroporto dello Stretto al fine di rendere diretto, efficace, appetibile l’accesso allo scalo aeroportuale per la popolazione messinese;
7.Attivazione di un regime di TPL integrato dei servizi fra le due coste, con potenziamento della flotta di navi veloci sullo Stretto, mediante acquisizione di mezzi di proprietà pubblica, al fine di garantire servizi frequenti e affidabili;
8.Azioni di salvaguardia e rilancio dei servizi ferroviari con ferryboat sullo Stretto a servizio di Sicilia e Calabria, su relazioni interregionali;
9.Azioni di salvaguardia del regime di controllo pubblico dello stabilimento OMECA e di rilancio produttivo;
10.Stanziamento adeguato di risorse per garantire l’esercizio dei servizi di cui ai punti sopra, secondo parametri di costo standard.
Il 23 aprile a Roccella Ionica, presso i locali del Dopolavoro Ferroviario, ha avuto luogo l’ottava manifestazione pubblica in un comune della riviera ionica calabrese in circa un anno, promossa dal Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali (CIUFER) e dall’Associazione Pendolari Jonici (APJ), da numerosi sindaci e comitati di cittadinanza attiva. In tale occasione si è discusso anche della messa a punto di strumenti di partecipazione popolare al processo di rilancio della ferrovia ionica, a cominciare dal Contratto di Servizio che attende di essere rinnovato. Da parte delle associazioni, Italia Nostra in testa, è stata avanzata la proposta di far dichiarare Patrimonio dell’Umanità in sede Unesco l’intera linea ionica da Siracusa a Taranto, la Ferrovia della Magna Grecia. La petizione (su carta e on-line) sta raccogliendo migliaia di adesioni, un segnale di partecipazione crescente da parte di una comunità ionica tutt’altro che rassegnata, e anzi seriamente intenzionata a far valere il diritto alla mobilità e il NO all’emarginazione economica e sociale.
*: Ordinario di Trasporti, Università Mediterranea di Reggio Calabria. Presidente CIUFER, Coordinatore “Altra Calabria”