DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2013 di GENTE IN ASPROMONTE, PUBBLICHIAMO LA NOTA RELATIVA ALL’ESCURSIONE DI DOMANI, DOMENICA 20 GENNAIO
Gerace – Passo del Mercante
Era una delle vie di comunicazione più importanti già usata dagli abitanti Locri Epizephiri , che salivano dalla costa ionica verso la montagna per poi ridiscendere verso il Tirreno. L’itinerario, partendo dal mare, ci offre prima, con una piccola deviazione, il mondo del neolitico di Cao e Prestarona, proseguendo poi su sentieri tagliati nel granito si arriva alle spettacolari rocce di Canolo, ammirate e dipinte dal pittore inglese, E. Lear nel 1847. Il percorso procede tra gigantesche eriche arboree e macchia mediterranea, in un paesaggio da fiaba, fino a raggiungere il Passo del Mercante, una delle porte d’accesso alla piana di Gioia.
Raduno: ore 9.30 Calvario Gerace
Partenza escursione : ore 10.00 dalla Cattedrale.
Per motivi logistici (trasferimento auto in montagna) si pregano i signori partecipanti della ionica di trovarsi al calvario di Gerace alle ore 8,30.
Gerace – Passo del Mercante
Tempo: Ore 5.00
Dislivello: 575m. (quota min. 375 m. slm; quota max 950 m. slm)
Difficoltà: E. Escursionistico
Comuni int: Gerace – Canolo
Una bella escursione fatta da saliscendi sull’affilato crinale che da Gerace sale verso il Passo del Mercante, con panorami sempre più maestosi.
Descrizione sentiero: Il percorso ha inizio dalla Cattedrale e procede verso la via di Ripa Grande per immettersi sul sentiero dellaSederia che costeggia tutto il costone del Castello, con ampia veduta su tutta la valle e la fiumara di Gerace. Dopo 30 minuti si arriva sulla ex statale SS 111.
Lasciata Gerace, proseguiamo verso il Passo Ropolà, immettendoci sul sentiero in lieve salita che ci portaalla grottadove visse l’eremita basiliano San Jejunio, luogo ricco di spiritualità, dove ancora oggi, una volta l’anno, è celebrata la messa con rito ortodosso.
L’angelo dei Basiliani: Al sostentamento dei due fratelli monaci Basiliani provvedeva un angelo che quotidianamente scendeva dal cielo per portare loro il cibo per volontà divina. Il monaco di S. Jeiunio cercava di coltivare delle verdure nel suo orto ma un giorno si lamentò perché la pioggia tardava a cadere. Per diversi giorni l’Angelo non scese a nutrirlo ed egli si recò dal fratello a raccontargli il fatto. Questi, come finì di ascoltarlo, lo apostrofò duramente invitandolo alla penitenza per avere stabilito una cosa che solo Dio poteva fare. Egli fece devotamente la strada in ginocchio e così l’angelo ritornò.
Superato monte San Jejunio si scende verso il Passo Zita. Si prosegue per un centinaio di metri sulla ex statale e poi ci si immette nuovamente sul sentiero che ci porta verso il Passo Zomino. Lungo questo tratto, sono presenti delle case e, dopo circa 10 minuti, si arriva alla Rocca di Coculu (così chiamata per la sua forma tonda).
Il sentiero procede in leggera salita immerso in una vegetazione spontanea mista in cui è presente leccio, erica, quercia e qualche albero da frutto. Ancora qualche minuto e siamo sulla strada che ci porta alla contrada Scorciapelli che si affaccia sulle cime crude di monte Mutolo.
Svoltiamo a sinistra e ci immettiamo sul sentiero che costeggia il Serro Franceschelli. Si scende per qualche metro e si arriva alla contrada Monaci in cui è presente un piccolo bar. Procediamo per un centinaio di metri circa e si arriva alla Casa Cantoniera Km 37.800, Passo Mondarola. si sale dolcemente, passando davanti ad alcune abitazioni, si salgono alcuni gradini e arriviamo ad un serbatoio. Procediamo mantenendoci sulla sinistra iniziamo il breve tratto in lieve discesa. Dopo 10 minuti si arriva al Passo della Rocca, qualche metro sulla strada asfalta e ritorniamo sul sentiero,
Giunti al bivio, seguendo la sterrata sulla destra, si sale dolcemente senza nessuna difficoltà immersi in una fitta vegetazione di leccio e di erica.
Sotto l’azione della luce solare, alcune pareti coperti di muschio riflettono la luce con dei riflessi particolari, quasi smeraldini. Si segue fedelmente il percorso di cresta poi la si abbandona momentaneamente sulla cima di monte Bruverello con i suoi 870 metri.
I consueti panorami sulle principali vette della zona: da monte Tre Pizzi, alla catena montuosa di monte Scorda; dal piano Castro, e in fondo, monte Sant’Andrea e le splendide fiumare della zona. Poi si riprende il cammino in morbida discesa e si giunge al costone di Porcarizio. Un centinaio di metri sulla strada asfalta e nuovamente riprendiamo il sentiero.
Qui la macchia mediterranea lascia il posto alle faggete. Procediamo sul fondo di un canalone stretto nella magnifica faggeta. Un bosco fittissimo e piacevolissimo per il fresco durante l’estate e oltremodo suggestivo quando, in autunno, il colore del bosco, prendi i toni del rosso e dell’oro.
Dopo venti minuti si arriva sulla strada del Passo della fontana da Rina. Si attraversa la strada e si segue la sterrata lungo i piani di Maschera. Dopo pochi minuti ci lasciamo la faggeta alle spalle per proseguire nella pineta. Arrivati al traliccio dell’Enel si gira a sinistra e dopo 10 minuti si arriva al Passo del Mercante.