Tempo: Ore 5.00 Località: Incrocio Montalto
Dislivello: 1956 slm 1750 Comuni int: Cosoleto – Samo – San Luca
Difficoltà: E. Escursionistico
Avvincente escursione sul vero anello di Montalto dalle grandi soddisfazioni, che si svolgerà interamente nel Parco Territoriale per la Biodiversità. Un percorso di alta quota, dai 1750 metri ai 1956 m. s.l.m., attraverso le più belle cime e creste della selvaggia catena montuosa di Montalto.
Cammineremo lì dove nascono le sorgenti di quelle che a valle diventano grandi fiumare, tra le vedute panoramiche più suggestive che i colori autunnali regaleranno per via del misto faggio, abete bianco e pino laricio, lì dove è possibile ammirare contemporaneamente i due mari.
In realtà, sarebbero davvero troppe le cose da elencare in caso di una giornata tersa, ma contiamo in una veduta a 360 gradi.
La Riserva Naturale Territoriale per la Biodiversità rappresenta una eccezionale finestra ecologica e naturalistica su ambienti di altri tempi. La visita dell’area protetta consente di vivere di persona le trasformazioni che i grandi fenomeni geologici e climatici del passato hanno prodotto e continuano a produrre sul nostro territorio.
Si parte dai 1.830 m. slm, e bisogna salire fino in cima per un dislivello di quasi 130 m. slm.
Interessante notare il cambiamento di portamento del faggio a causa del vento e della neve: dagli alti e colonnari esemplari di Croce Serrata, salendo di quota, si passa gradualmente ai miseri cespugli prostrati e contorti del Montalto.
Ma arriviamo subito in cima. Che scenario magnifico. E’ il tetto del Mediterraneo, ma sembra il tetto del mondo: un posto bellissimo, fantastico. Inutile spendere altre parole, i panorami parlano da sé.
Si percorre un piccolo sentiero, sulla cresta della montagna, fino ad arrivare al secondo e al terzo piazzale con la vista verso Nord/Ovest: nelle giornate più limpide si vede l’Appennino Calabro compreso tra Pollino e Catena Costiera.
Si scende lungo il sentiero Italia che in pochi minuti ci porta al passo di Gianni Ietto e quindi all’innesto del sentiero che conduce ai Piani Riggitani; si prosegue lungo la strada asfaltata e, dopo 10 minuti, siamo alla Guardia di Ruvattegli, sosta obbligata per il suo grande panorama.
Ancora qualche metro e siamo al pianoro del Serro Luncari; uno sguardo và verso pietra Impiccata, per la posizione centrale di questa catena montuosa.
Il 26 ottobre del 1969 è domenica. Serro Juncari di Montalto, nel cuore dell’Aspromonte: un posto congeniale per chi vuole nascondersi e, quella mattina, sono tanti a volersi nascondere.
Lasciamo la strada e ci immettiamo sulla destra in un piccolo sentiero che subito dopo diventa una carrera forestale; si gira a destra e poi si sale dolcemente per venti minuti; si prosegue a mezza costa lungo il Serro Priolo, e, dopo qualche tratto in lieve discesa, si giunge, attraverso un percorso tutto in pianura, al Pantano di Montalto.
A Pantano di Montalto incontreremo la sorgente più elevata dell’Aspromonte, ci si immette poi nel sentiero a destra, che in pochi minuti ci porta al punto di partenza.