DALL’ASSOCIAZIONE ESCURSIONISTICA GENTE IN ASPROMONTE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
Si tratta di uno dei sentieri più importanti che i mercanti e i loro muli percorrevano per raggiungere il Passo di Croce Ferrata; rappresentava uno dei passi storici più importanti per questo territorio, in quanto, per la sua posizione geografica avveniva lo scambio commerciale tra le popolazioni delle Serre e quelle della Jonica, in particolare Grotteria e Gioiosa. Dalle Serre si portava patate, fagioli e castagne ed in cambio dalla jonica olio, sale e farina. Una sosta obbligata era Monte Palazzi, luogo di vedetta assai privilegiato, a guardia delle vie di comunicazione che collegavano i due versanti, frequentato nel passato, come dimostrano gli scavi di una città, forse italica, portata alla luce dal Prof. Paolo Visonà dell’Università del Kentuky.
Come arrivare: Per chi proviene dalla jonica: salire da San Giovanni di Gerace, indicazione Piani della Menta.
Per quelli che vengono dalla Tirrenica o da Reggio, uscita alla galleria Limina con indicazione Fabrizia e al quadrivio di Croce Ferrata seguire indicazione Grotteria, dopo 3 km indicazione San Giovanni di Gerace 1 km e siamo piani menta
Raduno: ore 9.45 Piani della Menta di San Giovanni di Gerace
Partenza escursione: ore 10.00
Tempo: 5 ore
Dislivello: 155m (1060 – 1215m. slm)
Difficoltà: Escursionistico
Comuni interessati: San Giovanni di Gerace – Graotteria
Descrizione sentiero
L’escursione proposta prevede la salita semplice e tranquilla sulla cima di Monte Palazzi che pur essendo di altitudine modesta (1218 mt.), è una straordinaria terrazza con vista panoramica mozzafiato a 360°, che da solo meriterebbe l’escursione.
Si parte dai Piani Menta di San Giovanni. Ci immettiamo sulla sterrata di Pietra Maio, circondata da un giovane castagneto, per uso legno da opera. Dopo 10 minuti si arriva ad un incrocio; si prosegue sulla sterrata a destra. La vegetazione cambia: dal castagno si passa al leccio e pino. Seguendo sempre la pista centrale dopo circa 20 minuti si arriva al serro di Affrundi.
Una breve sosta per ammirare delle secolari piante di faggio. Si prosegue poi in lieve discesa immettendoci sulla sterrata che ci porta alla contrada du Ivasi. Al quadrivio, seguendo la pista in alto a sinistra, dopo un centinaio di metri si arriva ai terrazzamenti du Ivasi, in cui, tempo addietro, era coltivato uno degli orti più importanti della zona per la comunità Martonese. Oggi, quegli orti, sono coltivati dei contadini di Cassari.
Seguendo una vecchia mastra che costeggia i terrazzamenti, dopo pochi minuti, in prossimità di un cancello, si sale verso Monte Palazzi. Arrivati ad un pianoro, si lascia la sterrata e, seguendo un viottolo immerso in una giovane piantagione di castagno, raggiungiamo Monte Palazzi.
Alla fine della seconda campagna di scavi a Monte Palazzi, contr. Croceferrata di Grotteria, condotta dal prof. Paolo Visonà dell’Università del Kentucky (USA), su concessione del Ministero per il Beni Culturali ed Ambientali, sotto l’egida della Soprintendenza Archeologica della Calabria, si aprono nuove ed interessanti prospettive. I risultati a cui sono pervenuti gli studiosi dell’équipe americana. Il luogo definito come “villaggio” o “città” non basta a definire usi, costumi e credenze della popolazione. Esplorare un territorio significa, invece, ricostruire la cultura dei suoi abitatori. Le ricerche, fin qui condotte da Paolo Visonà, hanno messo in luce il muro perimetrale di un complesso architettonico di dimensioni ancora incerte, costruito sulla roccia in posto granitico e databile preliminarmente al pieno V secolo a. Cr. Se, poi, le ipotesi di studiosi come S. Settis e C. Sabbione sono vicine al vero, potrebbe trattarsi di un fortino (phrourion) locrese o kauloniate, posto a controllo di un asse di comunicazione tra lo Jonio e il Tirreno – oppure con funzione di presidio in prossimità di giacimenti minerari o di risorse strategiche come il legname d’alto fusto, indispensabile nell’antichità per l’industria navale. Si lascia monte Palazzi e, proseguendo sulla pista centrale, dopo un centinaio di metri, svoltando a destra, in pochi minuti, arriviamo sulla strada asfaltata di collegamento tra le Serre e la Jonica (Caulonia). Dopo circa 1 km di strada asfalta si arriva al passo di Croce Ferrata. Questo, data la sua particolare posizione geografica, rappresentava uno dei passi storici più importanti del circondario ed era il luogo in cui avveniva lo scambio commerciale tra le popolazioni delle Serre e quelle della Jonica.
Proseguendo per un centinaio di metri sulla strada asfaltata per Grotteria, in prossimità di un ponticello, si devia a sinistra e si segue il sentiero. Il riferimento è la vecchia linea elettrica con i pali in legno. Si costeggia il serro del Ponte di Cassano e dopo pochi minuti siamo sull’affaccio della valle dell’Evangelista, da qui si taglia dritto verso il serro di fronte a Passo di Maggio. Si prosegue per qualche minuto sulla Carrera, in salita. Subito dopo, seguendo un viottolo percorso dagli animali, possiamo ammirare delle vere candele di pino che raggiungono anche i 60 metri di altezza.
In prossimità di un pianoro in cui viene stoccato il legname, si scende a destra, prestando molta attenzione a causa del terreno sdrucciolevole. Ancora un centinaio di metri e siamo sulla pista che sale verso monte Palazzi.
Prendiamo la pista a destra procedendo in leggera discesa, costeggiando dei terrazzamenti coltivati, e dopo pochi minuti siamo sulla strada asfaltata che da San Giovanni di Gerace sale verso le Serre. Un centinaio di metri ancora da percorrere e raggiungiamo il punto di Partenza.