DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE ESCURSIONISTICA “GENTE IN ASPROMONTE”
Le vie dei mercanti: Il Sentiero Barraccuni – Passo Ceresara. Itinerario Naturalistico Storico ad Anello
Un antico sentiero, percorso da mercanti, pastori, contadini e monaci si snodava sulle cime dei monti e fino agli anni 60 sui piani di Junco c’era un punto di scambio commerciale chiamato “u Barraccuni” ma anche chiamato “u pianu dei Paolini”. Si racconta che i Monaci Paolini a dorso di mulo salivano da Polsi verso i piani di Junco e dopo qualche breve sosta continuavano verso il pianoro di monte Fistocchio, dove si nota una grande quantità di massi e blocchi di rocce tagliate in forme varie e irregolari che confermerebbero l’esistenza, un tempo, di un abitato.
1) Raduno: ore 9.15 Crocefisso dello Zillastro
2) Raduno: ore 9,45 Piani di Junco
Partenza escursione : ore 10.00
Come arrivare: Dal Crocefisso dello Zillastro indicazione Carmelia Km 11
Barraccuni – Passo Cerasara
Tempo: 5.00
Dislivello: 343 m. (1225 – 1568 m. slm)
Difficoltà: Escursionistico
Comuni int. Scido
Il sentiero parte dalla fontana detta “ du barraccuni”; un fabbricato in abbandono ma che in passato era stato la base per tutti quelli che si recavano in montagna per coltivare gli appezzamenti demaniali concessi in uso civico per effetto di una legge del 1806 sulle quotazioni
Il percorso inizia attraversando la pineta messa a dimora di recente su un terreno privato della famiglia Greco. Dopo circa cinque minuti si arriva sulla strada asfaltata. Al bivio seguiamo l’indicazione per Polsi. Dopo un centinaio di metri ci immettiamo su una pista a destra attraverso le falde di San Paolini, dopo 20 minuti si arriva al Vallone della Presa.
Si sale costeggiando il Vallone prevalentemente sulla destra, seppur sia necessario zig-zagare sul suo letto e dopo pochi minuti si raggiunge il vallone di Mastro Gianni, in cui la faggeta fa da padrona.
Ancora qualche minuto e siamo alla presa dell’acquedotto, a quota 1340 mt. Sistemata negli anni 50 sotto l’azione della sempre più pressante richiesta di acqua potabile da parte della popolazione di Scido.
Ci lasciamo la suddetta opera di presa alle spalle e, seguendo il corso d’acqua, aggirando dei grossi massi, dopo pochi minuti, attraversiamo il costone di Mastrangelo. Si procede seguendo un viottolo fatto degli animali e dopo 10 minuti siamo al cancello di Muccari, a 1520 metri s.l.m., crocevia per Montalto, per la Piana, e per San Luca.
Da qui inizia la salita per arrivare alla cima di monte Fistocchio. E’ necessario scansare i grandi massi che si trovano sul sentiero e che molto probabilmente si sono distaccati dalla cima, su cui era presente un insediamento di epoca incerta, forse i resti di un sito basiliano.
Secondo alcuni studiosi, lo stato dei luoghi non permette di stabilire la tipologia di questo insediamento, ma l’ipotesi più verosimile è che si trattasse di una postazione militare, un luogo di vedetta assai privilegiato, a guardia della via che collegava la fortezza di Pietra Castello con quella di Santa Cristina, poste sui due versanti dell’Aspromonte
Siamo sulla cima di m. Fistocchio (M. Pistachì nel dialetto locale), a quota 1567 metri s.l.m.
Da qui si gode una delle più belle viste della nostra montagna: la Piana di Gioia Tauro, le Isole Eolie (con un po’ di fortuna), e a sud-est la Vallata delle Grandi Pietre e, ovviamente la cima più alta dell’aspromonte, m. Cocuzza (Montalto).
Lasciato Monte Fistocchio, il sentiero procede lungo la cresta. Dopo circa 30 minuti e scendendo per circa 100 metri di quota, si arriva allo storico Passo della Cerasara.
Esso era un crocevia importante per i mercanti, pastori e carbonari. Un luogo di sosta in cui avvenivano scambi commerciali, veicolati da commercianti che scavalcando i passi aspromontani a dorso di mulo, portavano le merci sui due versant, ionico e tirrenico.
Si ritorna indietro per un centinaio di metri, seguendo la segnaletica del sentiero del Brigante che ci porta sul versante tirrenico. Dopo 20 minuti ci immettiamo su una sterrata che, costeggiando un vallone profondo, tra secolari piante di abete e faggi, ci porta sui piani delle Falde dei Paolini. Ancora qualche centinaio di metri e siamo sui Piani di Junco. Ci incamminiamo per un centinaio di metri sulla strada asfalta e raggiungiamo il luogo di partenza.