ASSOCIAZIONE ESCURSIONISTICA
“Gente in Aspromonte”
FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO
Domenica 28 gennaio
DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2018
Il Pettine dell’Aspromonte
(I Crinali)
Il Crinale Sant’Jeiunio
Itinerario Naturalistico Panoramico Storico ad anello
Il primo tratto del sentiero si snoda su un semplice anello all’interno dei piani dell’area forestale di Ropolà e Monte Pecoraro, con ampia vista sulla vallata del Fiume San Paolo, sui crinali di Antonimina e sul piccolo borgo di San Nicola. Numerose le soste per ammirare il paesaggio lungo il percorso e non solo; in particolare da segnalare la sosta alla grotta naturale che è stata luogo di ritiro e di preghiera del Santo che dà il nome al Monte, vissuto intorno all’anno 1000 D.C., ed ancora oggi utilizzata saltuariamente come luogo di culto; incantevole poi, il panorama che si può godere dalla cima del Monte S. Jeiunio (647), sia verso la costa che verso l’Aspromonte. Dopo aver aggirato monte S. Jeiunio ci immettiamo su un vecchio sentiero che ci porta al punto di partenza.
Raduno previsto alle ore 9,30 presso il piazzale Calvario
Partenza escursione Passo Ropolà
Il Crinale Sant’Jeiunio
Tempi: 4.30 ore Località: Ropolà
Dislivello: 450 slm 650 Comuni : Gerace
Difficoltà: E. Escursionistico
Raduno previsto alle ore 9,30 presso il piazzale Calvario di uno dei borghi più belli d’Italia, Gerace gioiello di architettura normanna e bizantina.
Da qui si prosegue in auto in direzione passo del mercante, dopo 2 Km circa nei pressi di un’ampia curva dove su uno slargo è posto un cartello del parco ed una fontanina dove è possibile fare rifornimento di una delle migliori acque dell’Aspromonte si lasciano i mezzi di trasporto .
Descrizione del sentiero:
Superato un cancello in ferro posto sulla sinistra della carreggiata si entra nella splendida area demaniale di “Passo Ropolà” dove nel 1982 è stato impiantato un allevamento di volatili e successivamente adibito a vivaio sperimentale di sughera.
Da qui ha inizio il percorso. Si segue la pista inizialmente asfaltata lambita da una fitta vegetazione di sughera. L’ambiente è gradevole e fin quando la vegetazione si mantiene fitta predomina la sughera ed il leccio, al diradarsi si ricopre di flora mediterranea molto rigogliosa .
Il percorso è agevole e si snoda sul ciglio della roccia di monte Campanaro, un colle alto 550 metri s.l.m. , il panorama spazia sulla vallata della fiumara di Gerace, sul torrente San Paolo, su Antonimina con i maestosi torrioni di Monte Tre Pizzi.
Giunti ad uno slargo si lascia la pista principale e si devia a destra su un sentiero che si inoltra nella vegetazione tipica mediterranea (leccio, erica, corbezzolo, lentisco).
Si segue il sentiero per circa 10 minuti per poi immettersi sulla pista percorso in precedenza, fatti pochi passi si devia a sinistra su un labile sentiero che si inerpica per circa 100 metri; giunti alla sommità il sentiero è ora agevole lo si segue per altri 10 minuti fino ad incrociare la ex S.S. 111, la si attraversa e ci si immette su una pista che sale dolcemente fino alla grotta di Santo Jeunio, un romitorio rupestre del X secolo, un’angusta e sperduta cavità naturale che si apre sull’omonimo monte.
Qui stanziò colui che fu definito “l’Angelo dei Basiliani” per il fatto che riusciva comunque a trovare qualcosa da mangiare per i propri compagni. Infatti la grotta fu sede della laura eremitica dove il Santo condivise con altri monaci una vita di penitenza, preghiera e contemplazione
Dopo una breve sosta per la visita della grotta si prosegue sulla pista sterrata fino alla cima del monte dove è possibile godere di un panorama semplicemente mozzafiato.
Gustato il panorama si torna sui propri passi fino ad un punto di sosta divelto dalle intemperie, qui si svolta a destra su un bel sentiero che anticamente, attraversando “Passo Zzita”, collegava Gerace a Cittanova.
Poco prima di arrivare alle abitazioni di “Passo Zzitasi devia a destra , località “malacostera” seguendo il sentiero che circonvalla a mezzacosta il monte, dapprima ombroso per poi aprirsi con ampie vedute su Prestarona, sull’amba di Gerace fino alla costa.
Si prosegue sul sentiero aperto e a tratti sconnesso per effetto dell’erosione del terreno. Il panorama è stupendo e la maestosità delle rocce dona un senso di elevazione nel contrasto con l’azzurro del cielo aspromontano.
Ancora pochi passi in questo scenario e siamo al punto di partenza.