di Gianluca Albanese
SIDERNO – “Le fortificazioni in Aspromonte”. È il tema del calendario di escursioni per l’anno 2024 dell’associazione “Gente in Aspromonte”, presentato sabato scorso al “Museo del Bergamotto” di Reggio Calabria presieduto da Vittorio Caminiti, che ha rivolto ai presenti un cordiale messaggio di benvenuto. Quindi, condotta dalla vicepresidente di “Gente in Aspromonte” Gabriella Deleo, la serata ha subito messo in evidenza i punti fondamentali del programma nell’intervento del presidente Totò Pellegrino che, nel ribadire la missione di “Gente in Aspromonte” «formazione, conoscenza, frequentazione e impegno per la conservazione dell’ambiente montano» ha sottolineato il costante aumento dei tesserati e delle attività, anche grazie a programmi elaborati su sentieri in ambiente naturale, facilmente accessibili e privi di grandi difficoltà.
Pellegrino assicura che «non occorre essere escursionisti esperti e allenati, è sufficiente un abbigliamento adeguato e la volontà di immergersi nella natura con spirito attento e curioso», dipanando il filo conduttore del calendario 2024, concepito per camminare sui sentieri della storia.
«Percorreremo – ha spiegato – un’innovativa serie di itinerari che privilegiano ambienti di alto valore paesaggistico, naturalistico e storico, caratterizzati naturalmente dalla presenza di importanti opere fortificate. Infatti, anche se i segni dei tempi, in alcuni casi sono stati disastrosi e negli ultimi decenni il cambiamento del clima e il comportamento non corretto da parte dell’uomo hanno messo fortemente in crisi le nostre montagne ancora oggi, in tantissimi luoghi dell’Aspromonte è ben visibile una parte di quella che all’epoca era stata una grande fortezza».
Si tratta di opere pensate e realizzate nei secoli scorsi per difendersi dalle scorrerie avversarie ed impedire l’eventuale avanzata delle truppe lungo le valli, collocate su cime elevate, quasi inaccessibili, e armate con cannoni in grado di assicurare un esteso campo di tiro.
E un approfondimento degli studi sulla muratura calabrese fino all’epoca medievale nel territorio dell’odierno Parco Nazionale d’Aspromonte è stato compiuto dal ricercatore in Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali Riccardo Consoli, mentre Lino Licari, guida ufficiale del Parco, ha parlato delle sue ricerche che hanno portato alla scoperta di circa 31 fortini, di cui un primo tratto lo Jonio ed il Tirreno situati principalmente lungo gli antichi sentieri che da Locri conducevano a Medma (L’attuale Rosarno) ed in un secondo tratto che attraversava invece tutto l’Aspromonte, da Nord a Sud partendo dal Monte Limina e arrivando fino ad Amendolea di Condofuri.
Sabrina Scalera, direttore dell’Ente Parco ha illustrato il progetto necessario al recupero dei vari siti archeologici presenti all’interno del Parco utile anche alla riattivazione dei sentieri grazie ai quali raggiungere i siti stessi, favorendone la fruibilità.
Si comincia domenica 21 alla scoperta del castello feudale di Ardore.