DALL’ASSOCIAZIONE TURISTICA GENTE IN ASPROMONTE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Questa escursione primaverile ci porta a camminare tra la vegetazione prettamente mediterranea; folte siepi di fichidindia, agavi, ginestre e cespugli verdi di capperi su pareti rocciose, fanno da cornice a questo stupendo territorio. Questo percorso naturalistico si snoda lungo i corsi dei torrenti San Vincenzo e il torrente L’Oliveto dove sorgono vecchi mulini. Queste opere d’ingegno erano realizzate in specifici punti dei fiumi, dov’era garantita una buona affluenza delle acque e dove non c’erano pericoli di piene distruttive.
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Lasciate le macchine ci incammineremo, facendo molta attenzione e rigorosamente in fila indiana, per circa 500 metri lungo la statale 106, direzione Reggio, fino al bivio di Motta San Giovanni. Dal bivio, dopo circa 30 metri, troveremo l’ingresso del ex proprietà Rizzuti, oggi Lucisano, che attraverseremo, tra bergamotti e serre di nespoli, fino ad arrivare al mulino. Il manufatto, rimaneggiato nel corso del tempo, conserva tuttavia ancora ben evidente la sua importante struttura e la “saitta”, termine gergale per indicare la torretta dove l’acqua incanalata acquisiva velocità. Proseguiremo lungo una strada poderale lambendo il corso del torrente Oliveto. Finita la strada ci inerpicheremo costeggiando alberi di limoni e di arance (da non raccogliere) fino a raggiungere una sorgente. Proseguiremo fino ad una chiusura che attraverseremo camminando su un sentiero tracciato dagli animali al pascolo brado. Ci allontaneremo dal torrente per superare i tratti poco agibili dell’argine. E’ in questo tratto che, guardando attentamente, possiamo imbatterci in qualche bell’esemplare di fossile di conchiglie. Proseguiremo fino ad arrivare a delle importanti abitazioni rurali che oltrepasseremo per attraversare il torrente. Attraversato il torrente Oliveto una lunga salita ci porterà a raggiungere la quota massima di 356 sul livello del mare (contrada Gamio) e a vedere, in lontananza, l’abitato di Motta San Giovanni. Una volta in cima, imboccheremo la vecchia strada che collegava Lazzaro a Motta.Seguiremo questa strada in discesa, fino a raggiungere un’area di cantiere recintata; superato il cancello guadagneremo la vista del torrente San Vincenzo che seguiremo fino a valle. Alla contrada Sant’Andrea ci avvicineremo al corso del fiume fino a scorgere i ruderi del mulino Crea e la chiesa di San Vincenzo con l’importante contrada. Attraverseremo il fiume per vederli da vicino e poi ritornando sui nostri passi raggiungeremo le macchine, attraversando il centro della frazione di Lazzaro.