R. & P.
Il Grande Oriente d’Italia ricorderà il sacrificio dei Cinque Martiri di Gerace, precursori dell’Unità d’Italia, trucidati dal Governo Borbonico il 2 ottobre 1847, ed onorerà la loro memoria con una manifestazione pubblica in programma il prossimo 19 maggio alla quale presenzierà il Gran Maestro Stefano Bisi. Una giornata storica per la Locride e per la Calabria intera.
Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia –Palazzo Giustiniani, Stefano Bisi, sarà il prossimo 19 maggio a Gerace (RC) in occasione del 170° anniversario della fucilazione dei Cinque Martiri avvenuta il 2 ottobre 1847. Il “G.O.I.”, intende onorare degnamente, con la presenza delle sue massime autorità, i cinque giovani intellettuali della Locride che pagarono con la vita il loro anelito di libertà. Pagine di storia non sempre tramandate ai posteri con la dovuta attenzione anzi, spesso scritte con uno strano inchiostro annacquato da sentimenti di parzialità quando non completamente ed inspiegabilmente ignorate dalla storiografia ufficiale. Si è deciso di organizzare la cerimonia in maggio, nel pieno della primavera, stagione che porta con sé la metafora di un futuro possibile in cui possa sempre brillare la luce che illumini le coscienze dell’umanità e rischiari il cammino verso mete come la solidarietà, la giustizia, l’uguaglianza e la libertà. Insieme col Gran Maestro Bisi presenzieranno alla cerimonia tantissimi rappresentanti della Massoneria della nostra regione tra cui il Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili, Giuseppe Messina, nonché i sindaci dei Comuni che hanno dato i natali ai cinque eroi. Un’iniziativa proposta dalla Loggia “Michele Bello” di Siderno, guidata dal Maestro Venerabile Giuseppe Afflitto, condivisa dal Comune di Gerace, alla cui guida vi è il sindaco, Giuseppe Pezzimenti. La manifestazione costituirà anche un’occasione per evidenziare come gli organizzatori abbiano voluto rimodulare i canoni della loro organizzazione, uscendo dall’alveo della riservatezza che li contraddistingue, a dimostrazione che l’alone di mistero e diffidenza che avvolge il Goi, è spesso frutto di pregiudizi che falsano la realtà. All’interno del Grande Oriente vi sono da sempre, infatti, persone dedite alla causa comune, all’impegno sociale ed al riscatto morale, al perseguimento di fini e di valori che nessuno può disconoscere; soprattutto in un lembo di terra in cui le coscienze vanno smosse e rinvigorite per difendersi dalle ingiustizie e dalla sopraffazione. Il prossimo 19 maggio sarà per la Locride, e per la Calabria tutta, una giornata storica che permetterà di ribadire il reale obiettivo delle Logge che è stato sempre quello di portare avanti la comunione tra fede e scienza per costruire- partendo dalla fase embrionale- società, Enti e Stato rispondenti ai principi di unità, lealtà e collaborazione reciproca. Il Gran Maestro Bisi, insieme col primo cittadino geracese, alle ore 17 di venerdi 19 p.v. renderà omaggio agli eroici giovani con la deposizione d’una corona d’alloro davanti al monumento che ricorda il luogo della fucilazione, in località “Largo Piana”. Michele Bello da Siderno, Rocco Verduci da Caraffa del Bianco, Gaetano Ruffo da Bovalino, Domenico Salvadori da Bianco e Pietro Mazzone da Roccella Jonica- questi i loro nomi- avevano tra i 22 ed i 28 anni, chi laureato chi laureando in Giurisprudenza, alcuni già iniziati alla Massoneria, altri prossimi all’iniziazione, amanti della poesia e della letteratura; allora temuti perché alla guida di un’insurrezione popolare contro il governo borbonico per ottenere riforme, ordine, legalità: la Costituzione. Cinque precursori dell’Unità d’Italia. I primi moti insurrezionali nel Distretto di Gerace scoppiarono a Bianco, all’alba del 3 settembre 1847, e si estesero fino a Roccella Jonica. La Commissione militare che giudicò i rivoltosi, presieduta dal colonnello Cesare Rossaroll fu spietata: pena di morte con terzo grado di pubblico esempio (cioè scalzi, genuflessi e bendati, mani legate e ceppi ai piedi) da eseguirsi a mezzo fucilazione senza perdere altro tempo, sabato 2 ottobre 1847 prima delle ore 22. Una pagina di Storia del Risorgimento forse ancora da riscrivere, quella che ha avuto come protagonisti i Martiri di Gerace sui cui resti, dei quali oggi non si ha purtroppo traccia, il vento della saggia memoria continuerà a far sventolare il tricolore! E’ ferma intenzione del Grande Oriente d’Italia programmare per il futuro una serie d’iniziative, anche di respiro nazionale, con le quali far riscoprire e valorizzare la storia dei Cinque Martiri di Gerace.