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GERACE – Un regalo per i visitatori e per i cittadini geracesi: così può essere letta la riapertura al pubblico della Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gerace, avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri a conclusione dei lavori di restauro che hanno interessato l’imponente edificio (oggi sconsacrato) ascrivibile al periodo a cavallo tra il XII e il XIII secolo. Undici mesi di attività per restituire alla comunità un luogo prezioso e unico per la sua architettura e la sua storia, dopo oltre cinquanta anni dall’ultimo intervento di manutenzione generale.
Un’occasione arricchita da un interessante momento di confronto tra istituzioni ed esperti del settore per ampliare lo sguardo alle molteplici potenzialità che la Calabria, la Locride e Gerace offrono rispetto al panorama artistico-culturale dei propri monumenti. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, in collaborazione con il Comune di Gerace e con il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, ha infatti organizzato un convegno sul tema “Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gerace: storia e futuro”, incrociando competenze e professionalità diverse animate dal comune intento di restituire valore ai beni del nostro territorio. «Gerace come luogo di sperimentazione – secondo la definizione di Francesco Prosperetti, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria che ha moderato l’incontro – «in cui si è riusciti a riunire intorno ad un tavolo enti ed istituzioni per una condividere una programmazione coerente rispetto al patrimonio artistico-culturale». Hanno preso quindi la parola prima le autorità politiche e religiose presenti. Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova ed Amministratore Apostolico della Diocesi di Locri-Gerace, il Sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli, l’Assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri, l’Assessore Provinciale per le Politiche e la Pianificazione Culturale, i Beni Culturali e la Difesa della Legalità Eduardo Lamberti Castronuovo, e infine Giuseppe Bombino e Tommaso Tedesco, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte. Tutti hanno elogiato la rinnovata bellezza della Chiesa di San Francesco, ringraziando coloro che sono riusciti a restituirle freschezza e luminosità, e rimarcando l’importanza della ritrovata fruibilità del luogo per la comunità geracese e per i turisti che visitano Gerace in ogni periodo dell’anno. «Conoscere la qualità e la quantità dei beni che arricchiscono la Calabria – ha commentato l’assessore Caligiuri – aiuterebbe notevolmente a rivalutare la regione agli occhi di noi che la abitiamo e quindi anche di coloro che vengono a visitarla, restituendole la giusta dimensione di rispetto e dignità che merita». Ai saluti istituzionali sono seguiti poi gli interventi tecnici di Margherita Eichberg, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, di Fabio De Chirico, Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, di Maria Reggio, direttrice dei lavori e funzionaria della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, del restauratore Giuseppe Mantella, di Attilio Spanò, Storico dell’Arte medievale, e di Giacomo Oliva, Direttore del Museo Diocesano. Competenze diverse che hanno saputo illustrare con semplicità e precisione didascalica la natura degli interventi effettuati e la ricchezza custodita dalle mura della Chiesa di San Francesco d’Assisi. «Il momento della restituzione di un’opera – ha sottolineato De Chirico – è per noi molto importante perché rende conto del lavoro svolto e ci permette di raccontarlo, trasmettendo a tutti la responsabilità della conservazione di quel bene. Diventa un bene del territorio, della comunità che deve scegliere come valorizzarlo nel miglior modo possibile». Un suggerimento messo subito in pratica con il concerto che ha concluso la serata: sullo sfondo del meraviglioso e imponente altare maggiore, le voci del Coro Diocesano “Laetere” e le armonie dell’Orchestra della Diocesi di Locri-Gerace, diretti dal M° Natale Femia, hanno infatti saputo riempire con grazia e stile le navate della chiesa.