DALL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI GERACE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
GERACE – «L’incontro odierno può rappresentare il punto di partenza per risollevare le sorti di un territorio, quello di Gerace e dell’intera Locride, che ha potenzialità enormi: lavorando in sinergia e con la voglia di fare, che certo non ci manca, sono sicuro che Gerace possa diventare un punto di riferimento per la Calabria».
Con queste parole Giuseppe Varacalli, primo cittadino geracese, ha aperto l’incontro tenutosi ieri nella Sala Consiliare di Palazzo Grimaldi-Serra; davanti a una platea composta dai rappresentanti delle locali associazioni, la Presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini, il Presidente del Consorzio Sociale GOEL Vincenzo Linarello, e lo stesso Varacalli si sono confrontati sul tema “I beni culturali: una risorsa per l’Europa”, gettando le basi per la definizione di una linea diretta di cooperazione tra Gerace, la Locride e la provincia del capoluogo emiliano per la promozione in ambito europeo dei beni culturali di ognuna delle realtà coinvolte. Un rapporto, quello tra la Locride e il territorio reggiano, già molto solido, costruito sin dal 2009, anno di nascita dell’Associazione CO.LO.R.E. (Coordinamento Locride Reggio Emilia), sulla base della comune lotta al fenomeno dell’infiltrazione mafiosa in ogni ambito produttivo della società, tanto di quella calabrese quanto di quella emiliana. A dirlo, Vincenzo Linarello, Presidente del Consorzio Sociale GOEL, da un decennio impegnato su vari fronti e con diverse progetti operativi nel contrasto alla “cultura” mafiosa attraverso la creazione e il sostegno di attività imprenditoriali e cooperativistiche imperniate sulla promozione delle eccellenze culturali, agricole, ambientali e artigianali della Locride. «Nel corso degli anni – ha proseguito Linarello – tra il territorio reggiano e quello locrideo si è quindi creato un sodalizio di rapporti tra associazioni, cooperative, parrocchie. Oggi credo che i tempi siano maturi per effettuare un ulteriore passo in avanti: provare a creare rapporti che producano sviluppo, uno sviluppo che muova dall’aspetto culturale e da quello turistico». «Come GOEL siamo disponibili ad agevolare il confronto, partendo dalla necessità primaria di tirare fuori il territorio calabrese dalla propria naturale emarginazione geografica per collegarlo ad un sistema di relazioni, anche di mercato, più ampio, su scala nazionale ed europea. Per farlo – ha concluso Linarello – occorre passare dai buoni propositi all’attivismo concreto, andando innanzitutto incontro alle esigenze dei turisti, e darsi da fare al di là e prima dell’erogazione di fondi pubblici». «La difesa della legalità e la ‘ndrangheta quale nemico comune sono due ottimi punti di partenza nel rapporto tra l’Emilia Romagna e la Calabria – ha esordito Sonia Masini, Presidente della Provincia di Reggio Emilia e membro della delegazione italiana al Comitato delle Regioni a Bruxelles –, ma ora occorre costruire altre opportunità di sviluppo economico a partire dalla creazione di un’identità nazionale forte basata su un patrimonio culturale condiviso». «La difesa della legalità non può quindi essere l’unica attività comune, rischiando così di essere troppo difensivista: dobbiamo affiancare all’impegno contro qualcosa quello per costruire qualcosa». Bisogna promuovere – ha proseguito la presidente Masini – spazi di libertà e di partecipazione, di protagonismo territoriale e di attivismo culturale, soprattutto in ambito culturale, anche al di là dei finanziamenti statali o europei. Anche l’Europa, così come i governi nazionali, dovrebbe operare ad un nuovo livello per favorire maggiormente l’aspetto economico dei giacimenti culturali dei diversi Stati e delle diverse Regioni che compongono l’Unione Europea: anche questo significherebbe tutelare le preziose diversità locali dei singoli territori». «Da questo incontro – ha concluso Masini – partirà un progetto comune che coinvolgerà più soggetti istituzionali, del mondo associativo e di quello delle cooperative, e partirà da un luogo, Gerace, che mi era stato descritto come bellissimo: mai avrei immaginato, però, di trovarvi un tesoro artistico, culturale e storico di tale portata». Nel partecipato dibattito che è seguito, una citazione obbligata merita l’intervento di Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, che è nato e vive a Gerace. Dopo aver sottolineato come l’istituzione provinciale reggiana abbia prima di altri soggetti amministrativi compreso e reagito alla gravità del problema della dell’infiltrazione mafiosa nell’Italia settentrionale, Gratteri ha precisato quanto il tema dibattuto sia a lui molto caro e come il proprio lavoro, che lo porta di continuo all’estero, gli abbia permesso di avere compiutezza del fatto che la concentrazione di beni culturali, storici e artistici presente in Italia sia inarrivabile da qualsiasi altro paese nel mondo. «Anche il gusto, tutto italiano, per la bellezza è frutto di secoli e secoli di cultura, ed è da questa nostra peculiarità tutta italiana che bisogna ripartire per risalire la china», ha detto Gratteri. «Venendo alla Calabria – ha proseguito il magistrato geracese –, uno è il grande difetto dei calabresi: quell’individualismo che non ci consente di lavorare in gruppo. Dall’Emilia Romagna dovremmo copiare proprio il loro spirito cooperativo; noi calabresi, d’altronde, siamo generosi, ma rimaniamo pur sempre eccessivamente paranoici, pronti pensare che chi lavora al nostro fianco lo faccia per fregarci. Dobbiamo quindi lavorare molto sulla nostra filosofia di vita e aprirci di più agli altri». Un consiglio da non lasciarsi scappare, soprattutto in previsione di un lavoro comune per uno sviluppo condiviso come quello di cui si è discusso durante l’incontro di ieri a Gerace.