DALL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI GERACE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO QUANTO SEGUE:
Con una tavola rotonda sul tema “La Psicopolitica: un approccio critico ed innovativo per le Istituzioni” – inizio alle ore 20, presso la Sala Conferenze del Museo Civico di Gerace (Palazzo Tribuna) – sarà presentato sabato 20 luglio il “Primo Corso di Psicologia politica”, destinato ad amministratori, rappresentanti politici, cultori della politica, studenti ed a tutti coloro i quali sono, o saranno impegnati, in ruoli politico-sociali.
L’iniziativa è del Comune di Gerace e del locale Club Unesco, d’intesa con l’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale ed ha il patrocinio della Regione Calabria – Assessorato alla Cultura e dell’Ordine regionale degli Psicologi. I soggetti promotori del Corso, che si terrà nel prossimo autunno e sarà destinato ad essere riproposto annualmente, hanno varato il progetto alla luce dell’amara, ma realistica, constatazione secondo la quale la “Politica” negli ultimi anni – e per una serie di motivi alcuni dei quali anche fin troppo noti – ha perduto la sua originaria identità con conseguente offuscamento di ruolo e di significato. Un dato, questo, che sta incidendo negativamente sulla società con effetti devastanti soprattutto sul già complesso apparato socio-istituzionale.
L’idea di istituire a Gerace i Corsi annuali di “Psicologia politica” è nata da un preciso “desiderio” manifestato dal compianto professor Luigi De Marchi, famoso psicologo, psicoterapeuta, pioniere della socio psicologia in Italia e fondatore della Psicologia politica e della Psicologia umanistica esistenziale. Durante alcune sue tappe a Gerace a fini turistico-culturali, infatti, il professor De Marchi individuò nella nota città d’arte la sede ideale per tenere i Corsi (per posizione geografica che concilia lo studio con la riflessione, per arte, bellezza e per il suo glorioso passato culturale). La scomparsa, avvenuta nel 2010, non gli permise di vedere realizzato il suo “sogno” che, però, fu coltivato dai suoi amici ed estimatori e, in primo luogo, dalla sua ex allieva, la professoressa Antonella Filastro, psicologa, oggi direttrice dell’Ipue (Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale).
Il programma della tavola rotonda che si terrà sabato prossimo prevede il saluto del Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, della direttrice dell’Ipue, la già citata professoressa Filastro, e della vice presidente dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, Luisa Mottola. Interverranno Alessandro Meluzzi (psichiatra), Giuseppe B. Fimognari (già sindaco di Gerace e Senatore della Repubblica) e Mario Caligiuri (Assessore regionale alla Cultura). I lavori saranno coordinati dalla giornalista Emanuela Ientile, presidente del Club Unesco-Gerace.
– Ulteriori dati utili:
La psicopolitica nasce nel 1976 dal pensiero di Luigi De Marchi. Psicologo e psicoterapeuta, De Marchi è stato pioniere della ricerca sociopsicologica in Italia, autore di numerosissimi saggi pubblicati in Italia e all’estero nonchè di avvenieristiche battaglie per i diritti civili (nel 1971, con una storica sentenza della Corte Suprema “Vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Emilio Colombo e il Prof. Luigi De Marchi”, riesce ad ottenere la revoca dei divieti penali all’informazione e all’assistenza anticoncezionale).
Luigi De Marchi (Brescia, 17 luglio 1927 – Roma, 24 luglio 2010), psicologo clinico e sociale, politologo e autore di numerosi saggi pubblicati in Europa e in America, è stato protagonista di varie battaglie italiane per i diritti civili e sessuali, riuscendo tra l’altro nel 1971, con una storica sentenza della Corte Suprema sulla “Vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Emilio Colombo, e il Prof. Luigi De Marchi”, ad ottenere la revoca dei divieti penali all’informazione e all’assistenza anticoncezionale e ad avviare la realizzazione dell’attuale rete di migliaia di consultori sessuologici e familiari pubblici. Fin dagli anni ’50 era stato tra gli iniziatori dell’AIED, guidando per 20 anni l’Associazione in qualità di Segretario Nazionale.
Un po’ meno noto è che fondò nel ’55, il primo centro Italiano di consulenza contraccettiva e sessuale, scatenando un dibattito esteso in un’Europa bigotta (Sensation à Rome, titolava in prima pagina L’Exprès di Parigi). De Marchi ha dato per quasi mezzo secolo un contributo determinante non solo alla segnalazione della tremenda pericolosità dell’esplosione demografica (da lui definita “la madre di tutte le tragedie”) e dei suoi tragici corollari (fame, guerre, genocidi, disastri ambientali, disoccupazione di massa, migrazioni disperate, crisi energetica mondiale) ma anche al chiarimento dei meccanismi psicologici profondi che hanno finora impedito di comprendere e di affrontare questa tragedia planetaria. In particolare, negli anni ‘70, ha dimostrato con alcuni fotoromanzi interpretati da noti attori (come Paola Pitagora, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Marco Zavattini e Mario Valdemarin) che i messaggi emozionali mass-mediatici associati alla psicologia motivazionale sono lo strumento di gran lunga più efficace per indurre le masse alla regolazione delle nascite: una tesi oggi confermata da varie organizzazioni internazionali. Negli anni ’60-‘80 De Marchi è stato fondatore e presidente italiano di tre importanti Scuole di Psicoterapia: quella psico-corporea di Wilhelm Reich, quella bioenergetica di Alexander Lowen e quella umanistica di Carl Rogers. A partire dai primi anni ‘80 De Marchi maturò tuttavia un dissenso profondo nei confronti degli approcci teorici di Reich, Lowen e Rogers (a suo parere incapaci di capire l’enorme importanza della coscienza e dell’angoscia della morte nella genesi delle patologie psichiche umane) e propose nel 1984 una nuova teoria della cultura e della nevrosi in un libro (“Lo shock primario”, Ultima Ed. 2002, Rai-Eri) che nell’edizione tedesca venne proclamato “Libro del Mese”. Nel 1986 fondò a Roma l’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale. Pioniere europeo della ricerca psico-sociale, De Marchi è stato Presidente Onorario della Società Italiana di Psicologia Politica. I suoi contributi essenziali in questo campo sono stati: 1) la fondazione della Psicopolitica (un metodo di analisi psicologica dei grandi fenomeni socio-culturali che da trent’anni propone una “lettura” di tali fenomeni radicalmente diversa, appunto psicologica, da quelle di carattere marxista, idealista o istituzionalista finora prevalse, con risultati fallimentari, nelle scienze sociali e politiche tradizionali); e 2) l’elaborazione d’una nuova Psicologia Politica Liberale e d’una Teoria Liberale della Lotta di Classe, che hanno mandato in soffitta la vecchia psicologia politica di matrice marxista e francofortese. Dai primi anni ’90 De Marchi si interessò anche al teatro e alla televisione, creando programmi di cui Federico Fellini scrisse nel ’92: “Ecco una nuova televisione culturale di cui c’è, oggi, estremo bisogno”. E per oltre due anni ha condotto un programma di psicologia su RaiUno. Paolo Guzzanti ha scritto di lui: “De Marchi è un felice incrocio tra Bertrand Russell e Woody Allen”.