(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
GERACE- “Sentenza 200-2009 della Corte Costituzionale”: è a questo dispositivo che i genitori dei 9 bambini della Scuola d’Infanzia di Vene, intendono appellarsi, dopo la chiusura della struttura e il trasferimento, lo ripetiamo, “senza autorizzazione” a 20 km di distanza, a Tre Arie nel Comune di Antonimina la cui classe composta da soli 12 alunni, in questi primi giorni di scuola, avvia la sua attività in due turni, mattina e pomeriggio.
E Giuseppe Cusato, componente del Consiglio d’Istituto a spiegare che “Questa sentenza va nella direzione in cui noi vogliamo andare, ovvero l’istituzione per decreto da parte della Regione, delle scuole riconosciute disagiate come la nostra, al fine di mantenere la presenza delle famiglie su un territorio montano, quale è il nostro”.
Analoga situazione di disagio, ha interessato per due anni anche il Plesso della Scuola d’Infanzia di Samo che finalmente, dopo una complessa battaglia per rivendicare un diritto negato ai più piccoli, ha riaperto i battenti il 14 settembre,grazie anche all’impegno assunto dall’assessore regionale, Federica Roccisano.
La comunità di Vene non intende arrendersi, difendendo con ogni mezzo un servizio essenziale, come la scuola, che ancora esiste in un territorio aspro e montano, già difficoltoso di per sè “Abbiamo chiesto- ha chiarito Cusato- l’intervento dei nostri amministratori, intendiamo coinvolgere anche gli altri sindaci e gli altri genitori affinchè si ponga all’interesse della Regione, il caso delle scuole di montagna del territorio reggino. La sentenza della Corte Costituzionale è un progetto ambizioso, se si uniranno le forze”.