DALL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI GERACE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
GERACE- Sabato sera la luce della speranza ha illuminato Piazza del Tocco, storico ritrovo della comunità geracese: più della “luna gigante” poterono i volti e gli occhi dei tantissimi giovani studenti che si sono esibiti nello spettacolo conclusivo del Progetto MIUR-UNAR “Dedicato a Lea e tutte le donne calabresi”, che li ha visti impegnati durante l’anno scolastico appena conclusosi in un percorso multidisciplinare improntato sui valori della legalità, del rispetto delle regole e delle persone, contro la ‘ndrangheta e la violenza di genere, culminato con la composizione e l’incisione – presso l’apposita sala messa a disposizione dell’Istituto “Severi – Guerrisi” di Palmi e Gioia Tauro – di sei brani, contenuti nel cd musicale prodotto dal Progetto.
Ad aprire la serata, il concerto della cantastorie calabrese Francesca Prestia, coordinatrice del Progetto, accompagnata da Salvatore Familiari (chitarra e direzione musicale), Giuseppe D’Agostino (mandolino e bouzuki grecanico), Vittorio Romeo (fisarmonica), Danilo Scopelliti (percussioni) e Manuela Romeo (voce).
«L’amore è il mio peccato. Come colomba bianca, tinsi di sangue il mondo. Per mano di chi disse di amarmi. Per mano di chi voleva avermi», hanno cantato le ragazze e i ragazzi del Liceo “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme. “L’amore è colpa mia” è il titolo del brano da loro composto ispirandosi ai femminicidi – da Francesca a Pia de’ Tolomei – narrati da Dante nella Divina Commedia.
Il “Canto di Cosima” – «tristi cantu» delle donne morte perché «amaruno omini peccatori» – è stato invece composto dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto professionale di Siderno e Locri, istituto diretto dal professor Tommaso Mittiga e capofila del Progetto “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi”, ispirandosi all’omonimo racconto di uno tra i più apprezzati scrittori della propria terra, Corrado Alvaro.
I ragazzi dell’Istituto “Severi – Guerrisi” di Palmi e Gioia Tauro, autori e interpreti di “Na rota chi riunisci”, hanno gridato «jeu sugno donna calabrese», contro la violenza e contro «chista terra dominata da una razza che faci guerra cuntra se stessa e s’ammazza», mentre le loro amiche e i loro amici dell’Istituto “Ferraris – Maresca” di Catanzaro hanno intonato il loro brano, “Nubi di piombo”, per ribellarsi al fatto che «non basta un solo fiato per dire tutti i nomi delle donne, delle vittime di una strage inaccettabile».
Per le «vittime di violenza e di paura che conoscono la sofferenza perché terrorizzate in ogni istante: mobbing, stalking, per strada mentre fai shopping» hanno invece cantato i ragazzi e le ragazze dell’Istituto comprensivo “Cinque Martiri” di Gerace. «Le lacrime sul viso fanno solchi anche nell’anima. Ma ti spezzo la catena: pensa, agisci, ama» scandirà il loro trascinante rap dal titolo “Domani sarà”.
«Sono molto orgoglioso che da Gerace venga lanciato ancora una volta un messaggio così importante come quello di cui le ragazze e i ragazzi che si sono esibiti hanno prima approfondito, poi interiorizzato, e infine gridato con forza e gioia insieme» ha detto il sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, facendo riferimento al fatto che il concerto di sabato sia avvenuto a un anno di distanza dalla manifestazione “La Calabria è delle donne”, indetta dal comitato nazionale “Se Non Ora Quando?”, e tenutasi nella medesima piazza geracese.
«Quella di stasera è stata un’occasione molto emozionante e altrettanto significativa», ha invece affermato il vice prefetto di Reggio Calabria, Patrizia Adorno. «Utilizzando una chiave espressiva e un linguaggio di straordinaria intensità, i nostri giovani hanno veicolato una serie di messaggi importanti, tra cui quello, fortissimo, che la Calabria non è solo ‘ndrangheta».
«”Dedicato a Lea” è stato un percorso, partito da Gerace un anno fa e tornato in questa stessa piazza… Ma da qui ripartirà e raggiungerà moltissimi ragazze e ragazzi in altre scuole italiane proseguendo sul quel nastro che è partito l’anno scorso e che ci ha già portato a far risaltare la vera “calabresità” e ciò che essa è in grado di costruire». Così Filomena Fotia, consigliera del Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria e coordinatrice nazionale della campagna scolastica contro la violenza sulle donne.
«Lavorare con queste ragazze e questi ragazzi, oltre che con i loro splendidi insegnanti, è stato fantastico» ha concluso Francesca Prestia. «Insieme abbiamo portato in giro per l’Italia – e continueremo a farlo – il frutto di un lavoro impegnativo, che ha messo a dimora nelle menti di ognuno di loro il seme della speranza e dell’impegno affinché essa si trasformi in realtà, crescendo e comportandosi da cittadini attivi e partecipi ad azioni democratiche basate sui valori della legalità, del rispetto delle persone e delle regole».