di Gianluca Albanese
CASIGNANA – «Un politico calabrese ha preferito sovvenzionare la sagra dello stocco, piuttosto che la produzione del film di Francesco Munzi ispirato al mio romanzo “Anime nere”». E’ solo uno degli aneddoti snocciolati ieri sera dallo scrittore Gioacchino Criaco, nel corso della seconda serata della rassegna incentrata sulla villa Romana di Palazzi e curata da Enzo De Liguoro.
{loadposition articolointerno, rounded}
Affiancato dalla conduttrice Maria Teresa D’Agostino e dallo stesso De Liguoro, Criaco ha parlato senza veli del suo romanzo dal quale è tratto il film del giovane regista romano Munzi, che rappresenterà l’Italia al prossimo festival del cinema di Venezia.
«Anime nere – ha detto lo scrittore di Africo – non rappresenta il mito del criminale, semmai il dramma della criminalità, vissuto da tre ragazzini che poi finiscono male ma decidono di rivolgersi alle generazioni successive per far capire loro che quello non è l’esempio da seguire». Criaco, che ha ammesso che il romanzo scritto da lui che più gli piace è Zefira «E’ – ha spiegato – quello più pericoloso per chi ha interesse a fare rimanere immobile la Calabria attraverso le dinamiche ormai tristemente consuete» ha aggiunto che «l film su Anime Nere rappresenta un buon indotto per la Calabria per i tanti figli di questa terra che hanno lavorato durante le riprese, non ultimi due ragazzi esordienti: uno di Bova e uno di Gioia Tauro» «Ma anche – ha aggiunto Enzo De Liguoro – alcuni attori calabresi di un certo spessore che erano rimasti un po’ nell’ombra».
L’attore napoletano ha letto alcuni passi del romanzo, accompagnato dal sottofondo per violino e clarino di due brave e giovanissime musiciste, prima di dare spazio agli interventi del pubblico, nel corso dei quali ha ribadito, tra l’altro, che «La battaglia per la tutela ambientale è prioritaria, soprattutto nella nostra regione. E’ inutile parlare di manifestazioni contro la mafia e per il lavoro se vogliono continuare a realizzare centrali a carbone, termovalorizzatori, pale eoliche ovunque, depredando e snaturando la natura. Se vanno avanti così – ha aggiunto lo scrittore – non esisteremo più, e mi fa specie che alle manifestazioni contro la centrale a carbone di Saline ci vadano sempre poche persone, mentre pochi attivisti particolarmente impegnati hanno fatto vincere un referendum nel cantone svizzero dei Grigioni».
Tra gli intervenuti, il consigliere regionale Pietro Crinò, che ha ribadito come «Bisogna continuare a investire nella cultura», e l’avvocato Francesco Nirta.