di Emanuela Alvaro
GIOIOSA IONICA – «Con il sindaco e con l’assessore siamo legati da un’amicizia e da un impegno politico di vecchia data, ma io oggi sono qui a testimoniare e rinnovare vicinanza non solo mia. Venire a Gioiosa Ionica è una missione istituzionale che va oltre quanto accaduto, focalizzandosi su cosa in questo momento esprime questo territorio, una periferia come altre presenti non solo al Sud e non solo in Calabria». L’onorevole SI -SEL Celeste Costantino, componente della Commissione Parlamentare Antimafia ha spiegato così la sua presenza nella sala delle adunanze comunale all’indomani delle intimidazioni subite dal primo cittadino, Salvatore Fuda.
«Quello che si sta determinando qui – ha continuato l’onorevole Costantino – parla ad una politica nazionale che spesso legifera, ma lo fa in modo sbagliato, non rispondente ai territori. Quando avviene un atto intimidatorio immediatamente qualcuno inizia ad ipotizzare da dove tutto sia partito. L’idea di aver ridato una linearità amministrativa normale e rispetto delle regole possono scatenare questo tipo di reazioni e quindi difficilmente si riuscirà ad intuire il fatto specifico che ha scatenato il gesto. State facendo bene, da parte vostra costante deve essere la rivendicazione di aver subito tutto questo solo per aver riportato il paese sui binari delle regole e appunto della normalità. Alle testimonianze di vicinanza, sacrosante perché è giusto dimostrare da che parte si sta, devono seguire i fatti per far comprendere alla società civile che si stanno assumendo delle responsabilità. Assunzione di responsabilità che per l’accoglienza a livello mondiale non si sta verificando. Ci troviamo a fare i conti – ha sottolineato – con un sistema di accoglienza sbagliato, mentre giusta sembra essere l’idea di creare piccoli nuclei all’interno delle comunità, un processo questo da seguire prima di tutto a livello culturale e non solo normativo».
L’onorevole Costantino ha concluso ricordando come l’antimafia sia una precondizione dell’agire politico e non solo un settore su cui lavorare. Precondizione base di questa amministrazione che sta andando nella direzione giusta. «Il vostro percorso deve andare avanti e noi vigileremo affinché questo succeda! Lo affermo non solo personalmente, ma istituzionalmente».
Legame di amicizia e di militanza politica ricordato ad inizio incontro dall’assessore Giuseppe Luca Ritorto e subito dopo dal primo cittadino, Salvatore Fuda.
«Ciò che è accaduto ha scosso la nostra esistenza, ma siamo stati chiamati ad amministrare e lo continueremo a fare fino al 2018. Noi facciamo semplicemente cose normali, come costituirsi parte civile nei processi di mafia, far pagare i tributi, accogliendo e applicando la legalità per come, in qualità di amministratori, ci compete, chiamati a fare un tipo di lavoro forse più complicato, affermando un principio più ampio di vivere nella legalità. Continueremo a fare accoglienza, anche se praticarla in questo momento storico suscita polemiche, il malumore che si respira è figlio di un dibattito nazionale malato. Argomento sul quale il malessere sociale si amplifica e tutto il lavoro che si fa in prospettiva di un’integrazione completa è distrutto dal populismo spicciolo. Noi andiamo avanti, – ha continuato il sindaco – dando tutto il supporto necessario alle Forze dell’Ordine. Ringrazio tutti per la vicinanza, delle istituzioni a vari livelli, delle associazioni e dei cittadini. Atteggiamenti che ci hanno rasserenato! In un periodo di fermento e rinnovamento per la comunità di Gioiosa Ionica un evento come questo demolisce soprattutto all’esterno l’impegno e la cultura civica, ma il nostro simbolo continuerà ad essere il murales in piazza. La tua presenza ci da il senso di un rapporto di vicinanza importante anche a livello nazionale, cosa non sempre possibile».
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