Gioiosa Ionica non vuole una discarica consortile nel proprio territorio. Lo ha detto e ribadito nel corso di un consiglio comunale aperto che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di oggi in una piazza Vittorio Veneto gremita di cittadini. Un momento fortemente identitario tra la comunità cittadina e i propri rappresentanti anche se – va detto – l’esito dell’assise era abbastanza scontato.
Fatto sta che il civico consesso ha deliberato all’unanimità di respingere l’ipotesi di realizzare un nuovo depuratore, diffidando il Comune di Siderno come ente capofila del sistema di depurazione comprensoriale e il dipartimento regionale per le Politiche Ambientali dal procedere al project financing per la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione in città, chiedendo nel contempo l’intervento del prefetto di Reggio Calabria in modo che questi possa convocare un incontro con le parti interessate.
Fin qui l’esito dell’assise aperta e partecipata, all’inizio della quale il sindaco Mario Mazza ha ricordato che il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha stabilito interventi straordinari per il superamento delle criticità del settore fognario e depurativo, stanziando la somma di 22.500.000 euro, di cui 15.750.000 di soldi pubblici, il resto privati. Premesso che due aziende private (la Cisag di Reggio Calabria e la Dondi di Rovigo) hanno presentato due project financing per realizzare un nuovo depuratore consortile nel territorio gioiosano, tre sono le ipotesi messe in campo per intercettare i fondi stanziati dal Cipe: raddoppio del polo depurativo di Siderno con collettamento anche dei paesi della vallata del Torbido; realizzazione di un nuovo polo depurativo nella vallata del Torbido; mantenimento dell’attuale polo depurativo con revamping (riaccensione) degli impianti esistenti nell’area omogenea (esempio, la Vallata del Torbido). Il sindaco, e con lui tutto il Consiglio, sono per l’ampliamento del polo depurativo di Siderno, vuoi per la necessità di collettarsi a un impianto già funzionante e collaudato, vuoi perchè il progetto della Cisag vorrebbe realizzare un nuovo depuratore dove dovrebbe sorgere la nuova zona industriale cittadina che l’amministrazione, invece, vuole ovviamente salvaguardare.
Quindi, invertendo l’ordine logico abituale, il Consiglio ha dapprima approvato all’unanimità la delibera, poi ha dato il via al dibattito, anche questo piuttosto partecipato. Molti cittadini, infatti, tra cui la sindacalista della Cgil Manuela Sainato hanno segnalato le criticità del depuratore attualmente esistente in contrada Micciò, mentre sia Natale Bianchi che il dirigente del Prc Nicola Limoncino hanno evidenziato la necessità di pervenire a consultazioni popolari prima di installare nuovi depuratori, evidenziando altresì come il problema di assicurare un efficiente servizio di depurazione resti e vada affrontato. Una tesi ribadita dal consigliere di minoranza Salvatore Fuda, che ha letto nella necessità di convocare un consiglio comunale aperto sul tema «Una manovra speculativa funzionale a finalità elettoralistiche. I problemi sono altri – ha detto – così come le esigenze della cittadina che non può distrarsi con le magagne di una maggioranza litigiosa». L’assessore Elio Napoli, dal canto suo, ha rimarcato l’importanza della deliberazione e non ha escluso il ricorso alla mobilitazione se la decisione del Consiglio non dovesse trovare riscontro. «E’ strano – ha detto – che nei tavoli ufficiali si decida per il raddoppio del polo depurativo di Siderno e poi qualcuno presenta progetti per farlo a Gioiosa»; quindi, rivolgendosi ai cittadini «Avete il diritto-dovere di controllare il nostro operato e di verificare se quanto deciso stasera non dovesse avere seguito».
Per ora, dunque, vince all’unanimità il fronte del “no”.
GIANLUCA ALBANESE