GIOIOSA JONICA – Una copia de “L’Unità” sopra il tappeto rosso al tavolo dei relatori e una dialettica spesso esasperata in sala. Sono solo tre degli elementi essenziali dell’assemblea popolare organizzata dai gruppi consiliari uscenti del centrosinistra gioiosano, che ha avuto luogo oggi nell’auditorium della scuola media.
C’è qualche vuoto in platea, e probabilmente, mentre scriviamo qualcuno si starà domandando, nella vicina piazza Plebiscito, se la sala fosse mezza vuota o mezza piena. I risultati verranno valutati nei prossimi giorni, quando si farà la conta delle adesioni ai tavoli tematici proposti su “Acqua bene comune” e “Rifiuti: non un problema ma una risorsa”. Di sicuro non sono mancati i contenuti, i contributi e gli spunti di discussione che, per precisa scelta degli organizzatori, non ha riguardato la scelta di nomi e candidature, ma aspetti programmatici. E’ il concetto, tanto caro alla sinistra, di “democrazia faticata” perché partecipata. Un elemento di distinzione rispetto a chi, come il candidato sindaco in pectore dell’altra coalizione Domenico Loccisano, starebbe, secondo molti degli intervenuti stasera, già avviando la propria campagna elettorale stringendo accordi in maniera riservata coi potenziali alleati e, in ogni caso, non in maniera pubblica e assembleare.
L’EXCURSUS DEGLI ULTIMI CINQUE ANNI
E così, il centrosinistra cittadino riparte da qui, dopo quattro anni e mezzo di opposizione alla giunta Mazza in cui a livello locale l’unità, secondo chi è intervenuto, non è mai venuta meno, nemmeno ora che i rispettivi partiti di riferimento, ovvero il Pd e Rifondazione sostengono due diversi candidati premier. La composizione del tavolo dei relatori, infatti, esprime in maniera fedele quella dell’opposizione consiliare all’esecutivo uscente, con Totò Scali, Riccardo Modafferi, Lisa Agostino, Salvatore Fuda e Laura Crimeni. Tutti a parlare la stessa lingua e a invitare i cittadini alla partecipazione attiva in politica, per comporre quella che Modafferi immagina come una «Lista di volenterosi che vuole impegnarsi con noi su fatti e idee. La nostra opposizione – ha detto il segretario cittadino del Pd – ci ha permesso di essere presenti nel paese e di svolgere il nostro ruolo serenamente, senza alzare la voce in maniera eccessiva come faceva l’opposizione dell’allora sindaco Tarzia, la cui amministrazione cadde dando la stura alla vittoria elettorale di una coalizione che, a sua volta, si è dissolta vittima delle sue stesse contraddizioni. Noi – ha concluso – non vogliamo imporre idee o scelte, ma cerchiamo la condivisione dei cittadini e, pur consapevoli dei grandi problemi che esistono a Gioiosa, con orgoglio e umiltà vogliamo andare avanti!»
LE PRIME PRIORITA’ PROGRAMMATICHE
“Acqua bene comune” (intesa come acqua potabile, ma anche sistema fognario, depurazione e tariffe) e “Rifiuti: non un problema ma una risorsa” (tutela dell’ambiente, raccolta differenziata, tariffazione e occupazione), appunto. Sono le priorità sulle quali il centrosinistra gioiosano vuole impegnarsi, anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento dei cittadini, cercando di coniugare il risparmio delle risorse con la garanzia nell’erogazione di servizi efficienti. Salvatore Fuda, segretario cittadino del Prc ha detto che «Attualmente il Comune spende ogni anno un milione e quattrocentomila euro: troppi!». Quindi, l’ex capogruppo in Consiglio di “Gioiosa che cambia” ha snocciolato ulteriori dati. «Per la gestione dei rifiuti – ha spiegato – si spendono ogni anno 300.000 euro a Zetaemme solo per svuotare i cassonetti e 250.000 per il conferimento dei rifiuti in discarica: sicuramente questi ultimi possono essere ridotti avviando seriamente la raccolta differenziata». Lisa Agostino ha aggiunto che «Sul depuratore non dobbiamo limitarci a essere il “partito del no”, ma dobbiamo valutare bene le opportunità perché l’esigenza di depurare le acque è una priorità assoluta».
IL DIBATTITO
La pietra che scaglia Nicola Limoncino nello stagno della dialettica dei progressisti gioiosani assume le dimensioni di un macigno, visto che dopo aver proposto il ritorno all’internalizzazione dei servizi ora affidati a terzi, propone uno scatto in avanti «Per essere più chiari – ha detto – in campagna elettorale perché se adesso andiamo in giro a chiedere il voto per le Politiche dobbiamo essere in grado di dire ai cittadini chi sarà il candidato sindaco alle elezioni amministrative di maggio. Visto che sia il Pd che Rifondazione possono rivendicare la guida della coalizione, allora decidiamo presto, anche attraverso il ricorso allo strumento delle Primarie tanto care al Pd». Modafferi ha ricordato che la scelta dei candidati non è all’ordine del giorno dell’assemblea, ma in molti hanno invocato prima di tutto l’unità, da Rocco Ursino ad Antonio Larosa (ex segretario provinciale del Prc poi passato al Pd), mentre Maurizio Zavaglia, già assessore nella giunta Tarzia «Che è caduta – ha detto – solo per la prematura scomparsa del sindaco» è stato molto critico col centrosinistra rappresentato nell’ultimo consiglio comunale: «Occorre rinnovare – ha spiegato – un centrosinistra cittadino la cui azione in questi anni è stata impalpabile, dando più importanza ai diritti dei più deboli, in primis a quelli dei cittadini diversamente abili». Lo stesso Larosa ha invitato i presenti «Ad ascoltare di più e ad accelerare sulla proposta politica complessiva», mentre Mariateresa Lucchino ha invocato «maggiore attenzione agli spazi verdi, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla situazione delle fiumare e alla lotta contro gli sprechi. Basti pensare – ha detto – che durante le vacanze di Natale i termosifoni delle scuole elementari sono stati sempre accesi, uno spreco che il Comune non si può permettere». Dal canto suo, il militante del Pd Felice Agostino ha invitato il Prc «a non dare seguito a forzature che potrebbero minare l’unità della coalizione» mentre altri cittadini hanno citato l’esempio della vicina Roccella (spesso evocata negli interventi come modello da seguire, specie a proposito della raccolta differenziata) e hanno chiesto a gran voce più attenzione al centro storico con degli edifici pericolanti e mezzi di soccorso che spesso non hanno accesso alle abitazioni. Tra il pubblico, anche l’ex assessore della giunta Mazza Elio Napoli che ha seguito con molta attenzione tutti i lavori dell’assemblea
LE CONCLUSIONI
E’ toccato a Salvatore Fuda abbozzare una sintesi, partendo dalle differenze «con chi – ha detto – ha governato in questi anni. Noi – ha ribadito – siamo per una politica di servizio gratuito per la comunità e per la valorizzazione di un servizio pubblico che funziona, come Roccella insegna, che passi dalla lotta all’evasione fiscale e ai furti d’acqua pubblica e agendo proprio sulla gestione dei rifiuti e sulla stessa acqua potabile che consente, ad oggi, grossissimi margini di recupero». Non poteva mancare una considerazione finale sull’unità della coalizione. «Sia io che Riccardo Modafferi concepiamo la politica così, come servizio ai cittadini. Sono troppe le cose che abbiamo in comune e abbiamo il dovere di dare un’alternativa per il governo dei questo paese.
GIANLUCA ALBANESE