di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – La foto a corredo dell’articolo sta al centrosinistra gioiosano come la foto di Vasto sta a quello nazionale. Un vecchio ricordo, un frammento di una realtà che non è più unitaria, dopo il vertice di venerdì sera tra i leader del Pd, Riccardo Modafferi, e di Rifondazione Comunista Salvatore Fuda.
Quest’ultimo, che mercoledì in giornata aveva mandato una lettera al suo omologo democrat che aveva il sapore di un ultimatum, ha deciso di smarcarsi, tanto che con tutta probabilità, l’alleanza può considerarsi sciolta e il Prc potrebbe, a questo punto, presentare una lista autonoma alle Comunali di maggio. Che il sentore fosse questo era chiaro fin da mercoledì sera: la scelta dell’assemblea dei democrat di designare come candidato sindaco del Pd Antonio Scali, farebbe pendere l’ago della bilancia verso un dialogo con l’Udc cittadina che Fuda considera contrario al proprio modo di intendere la politica, come si intuisce dal lungo sfogo che l’ex capogruppo in consiglio comunale di Gioiosa che cambia ha affidato la scorsa notte al social network di Facebook: «Divergenze sulla politica delle alleanze e mancanza di volontà da parte del PD di mettere in discussione la sua proposta di candidato sindaco a favore di un dibattito collegiale, escludendo per motivi di “opportunità” le elezioni primarie (che sono nello statuto del Pd e che in tutta Italia si terranno l’8 aprile prossimo), emerse nell’incontro di ieri sera, ci impongono di intraprendere una iniziativa nuova per il cambiamento di Gioiosa. Abbiamo ricercato e rincorso per mesi – continua Fuda – l’unità del Centrosinistra per proporre un progetto di rinnovamento e di discontinuità per questo paese, convinti che fosse la cosa utile da fare, anche e sopratutto alla luce del messaggio politico venuto dalle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento. Il PD, legittimamente, ha scelto a maggioranza un candidato sindaco che non intende sottoporre al confronto democratico, ed una linea politica che prevede l’interlocuzione con forze politiche e singoli che in diversa misura hanno sostenuto l’esperienza amministrativa della Giunta Mazza – Mazzaferro. Pensiamo che la coerenza sia un valore, cinque anni di opposizione non possono non voler dire nulla. Proporre al paese una lista forte senza necessariamente contemplare il reclutamento di chi fino a ieri ha dato prova di non saper amministrare questo paese lasciandolo commissariato e sommerso dall’immondizia, ci pare la cosa giusta da fare. Pensiamo che la fisiologia dei rapporti politici si dovrebbero fondare sulla correttezza e sulla lealtà, in una discussione tra pari. Se non costruisci una coalizione in cui discutere e prendere insieme delle decisioni condivise; se decidi di ufficializzare la tua candidature a Sindaco unilateralmente (prendere o lasciare … è vero che sono venute fuori delle indicazioni nel dibattito politico non smentite da nessuno, ma solo il Pd ha ufficializzato senza aprire alcun confronto); se il pomeriggio rilasci interviste in cui maltratti (a sua insaputa) il partito che dovrebbe essere un tuo alleato, e poi la sera lo incontri semplicemente per comunicargli che la tua linea politica è quella e non può essere soggetta a sindacato; se hai la presunzione che la tua lettura della società gioiosana è quella giusta e bisogna andare nella direzione che tu indichi; se ti limiti a chiedere ai tuoi interlocutori politici soltanto di portarti acqua con le orecchie; cosa ti aspetti alle fine? Siamo chiaramente nel campo della patologia dei rapporti politici. Noi vogliamo – continua lo sfogo di Salvatore Fuda – rapporti politici normali, non malati. Vogliamo discutere di come far partire una raccolta differenziata efficiente gestita direttamente dal Comune, vorremmo poter discutere di come costruire nuovi acquedotti comunali per liberarsi dallo strozzinaggio della So.Ri.Cal. e poter abbassare le tariffe, vorremmo poter avanzare una proposta nuova per l’organizzazione dei servizi e degli uffici comunali, vorremmo capire come migliorare l’assistenza e i servizi sociali di questo comune in un periodo di crisi così terribile per dare ossigeno alle famiglie che soffrono, vorremmo raccontare le proposte per migliorare le nostre scuole, vorremmo dire del Piano strutturale associato, vorremmo parlare del consumo del territorio, vorremmo parlare di uno sviluppo edilizio eco-compatibile funzionale al recupero del centro storico, vorremmo dire che se le acque bianche finiscono nelle fogne nessun depuratore (grande, piccolo o consortile che sia) potrà salvarci, vorremmo ripensare il mercato domenicale, vorremmo parlare di politiche per l’integrazione, vorremmo parlare di solidarietà sociale, vorremmo parlare di una strategia per costruire un senso nuovo di comunità … vorremmo sfinirci in un confronto serio sulle cose da fare! Siamo stanchi di continuare a sfibrarci dietro ragionamenti puramente matematici che non porteranno a nessun reale cambiamento. Basta calcolare, basta pensare di poter vincere solo se si candidano coloro i quali erano prima dall’altra parte. Pensiamo che in politica tu devi essere capace di conquistare gli elettori che hanno fatto vincere i tuoi avversari, convincendoli della bontà delle tue idee e dell’inadeguatezza dei tuoi competitori di ricoprire ruoli di responsabilità nell’amministrazione della cosa pubblica, perché incapaci di fare l’interesse della comunità. Questa è la sfida! Non può valere il detto “se non puoi batterli unisciti a loro”. Non vale oggi in un momento in cui la gente è stanca, schifata dalla politica, arrabbiata. Noi diciamo basta! Chi ha ancora voglia di continuare a fare politica pensando che si tratti di una partita a risiko, pensando di vincere sempre, è liberissimo di farlo. Da ora in poi vogliamo parlare della Gioiosa in cui ci piacerebbe vivere… Non vogliamo vincere per vincere, o vincere per spartire lottizzare e gestire (qualcuno in astinenza dal 2004 sta già smaniando assistendo al dibattito politico nel Centrosinistra), ma vogliamo vincere per cambiare Gioiosa. Sì, vogliamo inseguire un sogno …Abbiamo una speranza! E nessuno si azzardi a darci degli irresponsabili … Stavolta no! P.S.: parlo al plurale perché, come ho avuto modo di appurare in questa lunga giornata parlando con tanti cittadini, il mio è un pensiero condiviso non solo da chi parteggia insieme a me nella battaglia politica quotidiana, ma da tante donne e tanti uomini che sono stanchi e vorrebbero davvero veder cambiare questo paese». Fin qui il lungo sfogo di Fuda. Se questo rappresenti un addio o se ci sono ancora i margini per ricucire lo strappo, come vorrebbe Antonio Larosa, candidato sconfitto nell’assemblea di mercoledì del Pd che ha designato il candidato sindaco democrat, lo scopriremo solo vivendo.