di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – Il consiglio comunale, riunito questa sera in sessione straordinaria, ha riconosciuto una serie di debiti fuori bilancio per alcune prestazioni di servizi e forniture di beni al Comune negli anni dal 2009 al 2012 «previsti – ha spiegato il sindaco Fuda – nell’assestamento di bilancio del 2012, ma che l’allora commissario straordinario non ha provveduto a riconoscere per poter procedere alla loro estinzione e che si riferiscono alla sola quota capitale (senza interessi, dunque) perché sostenute dall’Ente per manifestazioni di pubblico interesse e non messe a budget con relativa copertura di spesa».
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L’assemblea cittadina, dunque, col voto unanime della maggioranza e della consigliera Serena Palermo, e l’astensione dei consiglieri Riccardo Modafferi e Rocco Giuseppe Mazzaferro, ha sanato questa situazione per un totale complessivo di circa 9.000 euro a fronte di servizi resi da una serie di fornitori.
L’assise, che ha altresì votato, con la stessa maggioranza, il voto contrario di Mazzaferro e l’astensione di Modafferi, una variazione di bilancio dovuta alla variazione in diminuzione di circa 50.000 euro del fondo di solidarietà ai Comuni, ovvero della finanza trasferita dal Governo centrale agli enti locali.
Il Consiglio ha registrato, in larga parte, il dualismo tra l’assessore al Bilancio Antonio Palermo e il suo predecessore (e oggi consigliere di opposizione) Rocco Giuseppe Mazzaferro, che ha contestato in maniera puntuale i principali punti, mettendo, come sua consuetudine, un po’ di pepe ai lavori dell’assemblea cittadina.
Già, perché se Totò Palermo ha premesso che «Manca il parere dei revisori contabili per il riconoscimento di questi debiti, tanto che hanno preferito rinviare tutto alla decisione del civico consesso», Mazzaferro ha detto che «Non siamo in presenza di debiti fuori bilancio perché la relazione del revisore parla chiaro e i debiti sono da considerarsi fuori bilancio solo quando non sono state previste le somme per coprirli. In quasi 15 anni da assessore al ramo – ha aggiunto Mazzaferro – non mi è mai capitato di deliberare variazioni di bilancio per importi così esigui e tutto deriva da anomalie registrate nella fase gestionale, visto che gli uffici comunali sono in grande confusione».
Palermo, dal canto suo, ha replicato dicendo che «Molti di questi debiti sono stati contratti quando Mazzaferro era assessore al ramo, come l’acquisto di manifesti nel quali si dava notizia della convocazione del consiglio comunale o della rilegatura del bilancio d’esercizio e non mi spiego come mai non abbia provveduto a sanarli l’allora assessore Mazzaferro», con quest’ultimo che ha ribadito che «Il Peg viene materialmente redatto dai funzionari sui quali grava l’onere di provvedere al loro pagamento e non agli amministratori».
E se il vicesindaco Zavaglia ha detto che nelle sue esperienze da amministratore ha coperto con propri fondi alcune spese non previste dal bilancio comunale, il sindaco Fuda ha spiegato in dettaglio l’origine dei debiti e le motivazioni per le quali non sono stati onorati.
Per quanto riguarda, poi, la variazione di bilancio, l’assessore Palermo ha spiegato che è dovuta alla riduzione della finanza trasferita per circa 50.000 euro «che è stata compensata – ha spiegato – dalla riduzione del capitolo di spesa per pagamento sentenze ordinanze e decreti per 41.000 euro dopo aver consultato la funzionaria comunale del settore e altre piccole variazioni, con maggiori previsioni di entrata per sanzioni del Codice della Strada per 8.000 euro e, tra l’altro, più spese cimiteriali, oltre ai debiti fuori bilancio per 10.000 euro».
Tra le contestazioni di Mazzaferro, quella riguardante la convocazione in seduta straordinaria dell’odierna assise «Che – ha detto – avrebbe dovuto essere convocata in seduta ordinaria visto che riguarda tematiche assimilabili all’approvazione del bilancio di previsione, e anche la documentazione che abbiamo ricevuto – ha detto – è insufficiente», contestando altresì un asserito aumento generalizzato della pressione fiscale a carico dei cittadini.
Palermo ha rispedito al mittente le accuse: «Non mi spiego come abbia potuto fare Mazzaferro – ha detto – a suggerire l’azzeramento della Tasi sulla scorta di quanto deliberato dal consiglio di Mammola che, se avessimo dato retta a lui, avrebbe portato questo Comune in dissesto, visto che se Mammola rinuncia a entrate complessive per 15.000 euro, vista la popolazione largamente inferiore alla nostra, da noi avremmo perso 200.000 euro. Poi – ha aggiunto – lui aveva previsto l’inverosimile somma di 250.000 euro in bilancio per il recupero di tributi degli anni precedenti, quando noi ci siamo attestati su un più verosimile ammontare di 150.000 euro e fu sempre lui a deliberare un costo di 700 euro per la concessione dei loculi cimiteriali».
Sugli aumenti della Tosap contestati da Mazzaferro, è intervenuto anche l’assessore Lidia Ritorto, che ha difeso l’operato dell’amministrazione in occasione della recente festa di San Rocco «Nella quale – ha spiegato – abbiamo incassato la somma record di 20.000 euro, facendo pagare tutti una quota unitaria inferiore e senza ingiustificati trattamenti di favore verso alcuno».
In chiusura, il presidente del civico consesso Laura Crimeni ha rivolto un pensiero a tutti i fornitori di beni e servizi per i quali sono stati riconosciuti oggi i debiti fuori bilancio per la pazienza dimostrata nell’attendere con fiducia le determinazioni del Consiglio, mentre il sindaco Fuda, in precedenza, aveva spiegato che «Riconoscendo oggi i debiti fuori bilancio, pagheremo solo la quota capitale, senza gli eventuali interessi di mora a carico del Comune che sarebbero stati calcolati se i fornitori avessero adito le vie legali», col suo vice Zavaglia che ha lodato «Lo sforzo dell’amministrazione per superare la cosiddetta “finanza creativa” e licenziare bilanci aderenti alla realtà».