di Vincenzo Logozzo*
GIOIOSA IONICA – Non è giusto che alle conseguenze negative scaturenti da un attentato intimidatorio ad un amministratore debba anche seguire l’ulteriore pena di vedersi sottratti, senza alcuna sostituzione, la disponibilità delle proprie utilitarie di famiglia. Ci deve essere una tutela e un ristoro. Ci riferiamo al caso concreto che riguarda il Sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda e la sua famiglia. La notte tra il 5 ed il 6 dicembre ignoti – dopo aver atteso il rientro a casa del sindaco, della sua compagna e del figlioletto di tre anni- hanno sparato diversi colpi di pistola contro i vetri posteriori delle due utilitarie in uso, una “carretta” di Panda di proprietà del padre che Salvatore usava per i servizi del Comune, ed una “Panda”, abbastanza nuova, usata dalla compagna per andare a lavorare e per le uscite della famiglia.
Ebbene, questi due mezzi, la mattina di giorno 6 dicembre sono state analizzati millimetro per millimetro dagli esperti delle forze dell’ordine, anche all’interno, previo smontaggio di tutte le parti a cura di un autocarrozziere che Salvatore ha dovuto chiamare. Tutto sembrava finito. Le macchine venivano portate presso l’autocarrozziere per essere riparate, ma un’ora dopo arrivava l’ordine del sequestro degli automezzi. In quel momento tutti abbiamo pensato che ciò era necessario per ulteriori approfondimenti. Per il tempo necessario.
E’ evidente a tutti che da quel giorno Salvatore e la sua compagna sono rimasti senza le loro automobili. Una serviva per i servizi del Comune, Salvatore si spostava da un punto all’altro del paese e nelle frazioni per sopralluoghi, per seguire l’andamento delle opere pubbliche, per rispondere alle esigenze della gente, essere presente attivamente. L’altra utilizzata dalla compagna per andare sul posto di lavoro situato in un altro paese e di tanto in tanto -compatibilmente con gli impegni del Comune- uscire con la famiglia…per partecipare a convegni e manifestazioni organizzate o patrocinate dal Comune, come era successo quella sera .
E non ci sembra affatto normale e ragionevole che chi è vittima di un attentato così criminoso, fiaccante ed umiliante, oltre ai gravi danni, disagi e sconvolgimenti di vita di vario genere, istituzionali ma sopratutto famigliari, debba anche patire per così tanto tempo la privazione dei propri mezzi di trasporto.
Come dice quel detto ?…..
Giusto che ci siano le indagini e gli accertamenti, ma vi sembra giusto o ingiusto che il Sindaco Salvatore Fuda ed il cittadino Salvatore Fuda, e la sua compagna ed il loro bimbo, dopo essere stati offesi e minacciati in tutto e per tutto debbano subire questa ulteriore pena di vedersi privati incolpevolmente dei loro seppur modestissimi mezzi di locomozione ?!
A noi non sembra per nulla giusto abbandonare l’uomo, il primo cittadino, la compagna ed il bimbo.
E non vogliamo neppure sapere perché ancora questi mezzi non sono stati messi nella disponibilità di questa famiglia e del sindaco di Gioiosa Jonica. L’auspicio e che qualcuno si adoperi per porvi rimedio e recuperare questa brutta ingiustizia.
Ingiustizia che purtroppo -beffa su beffa !- gratifica con una immensa goduria -giustamente per loro- i protagonisti dell’intimidazione.
Vogliamo concludere riportando il testo -pertinente in merito- di una intervista televisiva fatta al Presidente della Commissione Antimafia, Arturo Bova -esso stesso vittima due giorni fa di un attentato analogo, gli hanno bruciato la terza macchina- che sull’argomento ha detto: “ I Sindaci, gli Assessori, i Consiglieri, quelli che sono maggiormente in trincea, si trovano ancor più abbandonati quando succedono fatti criminosi del genere. Essere privati dei propri mezzi diventa un danno notevole anche dal punto di vista economico per chi ne è vittima. Specie se si considera che i Sindaci delle piccole comunità hanno una indennità modesta e quando poi gli bruciano la macchina il danno supera queste indennità e nessuno li va ad aiutare.”
E’ da notare che il Sindaco di Gioiosa Jonica e gli altri componenti della Giunta, quando vanno per servizio presso gli uffici regionali a Catanzaro, o presso gli uffici provinciali o in Prefettura a Reggio Calabria e nei vari incontri istituzionali sul territorio regionale, non si pagano né la missione né spese per carburante né colazioni, né pranzi. Tutto a loro spese e viaggiano con la propria macchina.
“Ma c’è un altro aspetto che non è di minor rilevanza -ha aggiunto il presidente Arturo Bova- : quando una istituzione viene privata delle macchine proprie per ed in conseguenza di fatti criminosi connessi alla loro figura istituzionale, si viene a colpire lo Stato, perchè le istituzioni locali sono “Stato” esse stesse, e quindi la prima controreazione che ci deve essere è quella che all’indomani all’istituzione vittima delle azioni criminali venga immediatamente fornita un’altra macchina in sostituzione di quella distrutta o temporaneamente indisponibile, proprio per consentirgli senza soluzione di continuità la propria opera amministrativa improntata al rispetto della legalità. Perchè la lotta per far prevalere la legalità non deve cadere sulle spalle del Sindaco o degli Amministratori di turno. E qui lo Stato -a tutti i livelli- deve intervenire con fatti concreti per porre rimedio a queste ingiustizie, proprio per tutelare questi soggetti esposti in prima linea, rivendicare l’alto senso civico e recuperare il livello di credibilità tra la gente e le istituzioni stesse”.
Speriamo dunque che a questa ulteriore non trascurabile negatività (in prima linea i disagi che sono stati richiamati ma anche il conseguenziale sconvolgimento della vita ordinaria, famigliare e lavorativa patita dalle vittime di turno) venga al più presto posto rimedio dagli organi dello Stato, periferici o centrali che siano.
*Presidente della Consulta delle Associazioni del Comune di Gioiosa Ionica