di Redazione
GIOIOSA IONICA- Il Centro Teatrale Meridionale diretto da Domenico Pantano presenta sabato 13 gennaio alle ore 21, “Enzo Decaro…in arte Totò. Viaggio nel mondo poetico e musicale di Antonio De Curtis”, uno spettacolo a cura di Liliana De Curtis e Enzo Decaro, accompagnato dai suoni e dalle musiche di scena di Riccardo Cimino.
NOTE
Un grande genio del teatro italiano moriva cinquant’anni fa. Totò è il nome con cui tutto il mondo lo conosce e lo ricorda. Una vita da doppio: Totò la maschera, e il Principe Antonio De Curtis, “quello serio, una persona per bene” diceva lui. Nato a Napoli nel rione “la Sanità” dove ha conosciuto la miseria più nera, proprio lì, dove tra la vita e la morte non c’è una separazione netta ma piuttosto lo stare l’una accanto all’altra. Lo ricorda oggi, in un omaggio alla memoria di questo grande artista nel cinquantesimo della sua morte, un altro napoletano doc, Enzo Decaro, uomo e attore elegante nei modi e nell’aspetto, legato alla figura di Totò/Antonio De Curtis e profondamente pervaso da quell’enorme fascino e spessore interiore che egli aveva. In scena c’è un leggio, c’è la “Scrivania”, c’è uno schermo con le immagini soprattutto dell’ultimo Totò che parla di Pasolini e di Fellini. Le immagini della figlia Liliana, testimone del dolore del padre perché non si sentiva riconosciuto per quel che veramente era. Ma c’è anche il “Pensatoio”, quell’angolo misterioso della casa in cui il Principe si rintanava per ore a parlare, a registrare sul suo magnetofono e a buttar giù pensieri sui tanti fogli di carta che sua figlia Liliana ha conservato con grande amore. Quell’angolo di casa riservatissimo, dove la genialità poteva librarsi liberamente per prendere le forme più inattese. Con grande maestria ed eleganza, su un palco pressoché spoglio, quasi volendo farsi piccolo di fronte al Genio, Enzo Decaro ci mostra attraverso un profondo studio introspettivo, un minuzioso lavoro fatto di emozioni e vibrazioni, poiché la famosissima maschera napoletana di Totò, aveva dietro, avanti, sopra e dentro di sé un grande genio creativo ed un uomo di eccezionale sensibilità e di intenso spessore culturale. Lo dimostrano anche le testimonianze scritte di suo pugno, i pensieri, le canzoni accennate, le poesie incompiute, le registrazioni audio, alcune delle quali inedite, fornite dalla famiglia che le ha custodite per tutti questi anni. “Io intanto leggo i suoi versi, i suoi appunti, le sue riflessioni, vi mostro le sue immagini, vi faccio ascoltare i nastri del suo registratore, che ha assunto il ruolo di custode della sua memoria, e voi… lasciatevi conquistare e trasportare dalle emozioni”.