R. & P.
Venerdì 10 marzo, alle 18:00, nella sala conferenze del Palazzo Municipale di Marina di Gioiosa Ionica, le Amministrazioni Comunali dell’Unione della Valle del Torbido, di Siderno, di Locri, di Caulonia, di Roccella Ionica, di Gerace, di Ardore, di Sant’Ilario dello Jonio e di Portigliola, terranno un’assemblea pubblica per avviare il processo partecipativo nell’ambito della costituzione di un contratto di Costa e di Fiume.
L’idea nasce all’inizio del 2016, in seguito alle emergenze causate dalle inondazioni delle fiumare e dalle erosioni costiere. L’incuria, l’aggressione e l’abbandono dei corsi d’acqua di cui è ricchissimo il territorio e l’azione di depauperamento dei greti dei torrenti per la edificazione di grandi opere pubbliche, hanno trasformato, nel corso degli ultimi decenni, una straordinaria risorsa quale è l’acqua, in un problema difficilissimo da gestire.
I contratti di Fiume nascono in Italia in ottemperanza a direttive dell’ONU e della CE. Seguendo quell’indirizzo si cominciano a creare le premesse per un contratto di bacino del Torrente Torbido e della Costa.
Ad agosto del 2016, il consiglio regionale della Calabria approva la nuova Legge Urbanistica, nella quale i contratti di Fiume e di Costa entrano a pieno titolo a fare parte della strumentazione urbanistica calabrese.
Nell’autunno dello scorso anno, si tiene alla Cittadella a Germaneto il primo incontro degli amministratori del bacino che nel frattempo, si è allargato e coinvolge i Comuni del territorio che va da Caulonia ad Ardore, seguendo il collegamento creato con la nuova strada statale 106. Dopo una serie di incontri preliminari, coordinati dall’assessore regionale all’Urbanistica Franco Rossi e dal responsabile del settore Tonino De Marco, si passa alla fase costitutiva. I Comuni interessati deliberano prima della fine dell’anno l’adesione formale all’organismo.
Il percorso prevede l’approvazione di un protocollo di intenti e di un Piano d’Azione di durata triennale, che verrà fatto proprio dalla Regione Calabria, la quale provvederà a farlo rientrare nella programmazione dei fondi europei.
L’attiva partecipazione dei soggetti pubblici, associativi e privati e la più ampia divulgazione e condivisione dei percorsi saranno il connotato che caratterizzerà questo processo innovativo, che ha il grande vantaggio di rappresentare la programmazione del governo del territorio dal basso, invertendo la storica sudditanza di vedersi calare dall’alto programmi ed interventi fallimentari perché non aderenti ai reali bisogni del territorio.