di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – Nel carteggio intercorso nei giorni di giovedì e venerdì scorsi tra il leader del costituendo circolo di Sinistra Ecologia e Libertà Maurizio Zavaglia e il segretario del circolo cittadino del Pd Riccardo Modafferi, si colgono tutte le ragioni addotte dai protagonisti che hanno determinato l’attuale divisione del centrosinistra gioiosano. Ecco perché Lente Locale ha inteso pubblicare integralmente le due lettere, al fine di offrire ai suoi lettori un quadro di primissima mano della situazione in paese a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle liste elettorali.
Partiamo, dunque, dalla lettera spedita giovedì da Maurizio Zavaglia al circolo cittadino del Pd:
«Al segretario, ai dirigenti ed agli iscritti al circolo Pd di Gioiosa Ionica
Care Compagni e cari Compagni,
è con emozione che scrivo di questioni partitiche, dopo anni di astensione volontaria dalla militanza (non politica, che non ho mai abbandonato a favore dei poveri e degli ultimi). Insieme ad altri abbiamo pensato di tornare alla militanza trovando in Sel (Sinistra ecologia e libertà) il contenitore che più si avvicina ai nostri valori ed ideali. L’inaugurazione del circolo di Vallata era stata programmata per sabato. Le vicissitudini romane legate all’elezione del nuovo presidente della Repubblica rendono difficile, però, la presenza del deputato Ferdinando Aiello, ragion per cui si rimanda a tempi di maggiore “calma istituzionale”, magari con un governo già formato.
Scrivo questa lettera al circolo del Pd in quanto ritengo necessario uno sforzo di ragionamento in merito allo stallo che si è venuto a creare nei rapporti politici del centrosinistra gioiosano. L’eventuale frazionismo verso cui ci si sta avviando non rappresenterà, certamente, una bella pagina per le nostre comunità politiche. Soprattutto, non rappresenterà un servizio utile alla causa dei più poveri e dei più deboli, a vantaggio di egoismi ed interessi personali rappresentati dal centrodestra (a Gioiosa come in Italia).
Qualcuno ricorda insistentemente le vicende del 2008. A me non va di farlo. Perché mi verrebbero in mente, insieme ai veti per la ricandidatura di amministratori uscenti dall’Amministrazione del compianto Giuseppe Tarzia (a mia memoria il miglior sindaco di Gioiosa) posti da Rifondazione Comunista e dal fantomatico movimento-appello, anche le espressioni utilizzate da Riccardo Modafferi nella sede di Rifondazione a pochi giorni dalla presentazione delle liste (“All’inizio avevo perplessità, ma ora le richieste del movimento-appello mi convincono appieno”). Tempi passati, non è sul risentimento che si può costruire il futuro. Per la qual cosa mi interessa, invece, analizzare cosa è successo politicamente negli ultimi cinque anni.
Di fronte alla grave involuzione che ha caratterizzato la tenuta della maggioranza uscita vittoriosa dalle urne il paese si è trovato in una situazione di stallo, con delicatissime questioni rimaste insolute, problemi che si sono aggravati, servizi allo sbando. Ci si sarebbe aspettati, onestamente, una reazione più energica da parte delle minoranze, più visibile, più politica. Ma tant’è, ognuno interpreta i ruoli istituzionali come meglio ritiene. Ho registrato, comunque, una differenziazione di atteggiamento all’interno dei gruppi consiliari: documenti, iniziative, comunicati stampa, giornalino non sono mancati da parte di Salvatore Fuda e Laura Crimeni. Hanno dato l’impressione che, su temi quali la gestione dell’acqua, la spazzatura ed altro hanno cercato, per quanto possibile, di incalzare la maggioranza. Per le vicende del 2008 per anni ho tolto il saluto a Fuda (per riferimenti personali utilizzati in inglese dal palco). Però, ragionando in modo serio ed obiettivo, non posso non riconoscergli la coerenza del suo agire nel ruolo di minoranza. Ecco i motivi per cui ho scelto di costruire, insieme a lui ed a tante altre donne e uomini, il movimento civico Gioiosa Bene Comune. A Totò Scali, invece, riconosco che ha ben operato da assessore provinciale, determinando lo stanziamento di importanti risorse economiche per la crescita sociale e civile di Gioiosa (in primis costruzione del nuovo liceo e palazzetto dello sport). Non si può disconoscere, però, l’esigenza che viene manifestata da larghi strati dell’opinione pubblica di rinnovare il ceto politico. Le vicende nazionali ce lo insegnano. Viene richiesta, a mio avviso, maggiore freschezza, più energia, nuovi slanci che riescano a creare entusiasmo, passione, coinvolgimento.
Il momento è molto delicato. Vi sono tutta una serie di questioni che dovranno essere gestite in modo energico dalla nuova amministrazione. Possibilmente in modo democratico e partecipativo. Ma anche con celerità, per dare delle risposte ad una popolazione ormai sfiancata da disservizi, alto costo della vita, povertà crescente, disoccupazione, sfiducia, malessere sociale. Molte delle questioni, peraltro, necessitano di una accelerazione e si dovrebbe incalzare la commissaria prefettizia ed il sub commissario, in quanto rischia che non vi sono i tempi per l’insediamento della nuova amministrazione. Se si è uniti, se non ci si perde dietro beghe e divisioni sarà più semplice poter agire. Penso, per esempio, alla chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace (si ha tempo fino al ventinove di aprile), al finanziamento per il campo sportivo, alla paventata chiusura del Centro di salute mentale di Marina di Gioiosa (riguarda anche centinaia di utenti di Gioiosa), ai Piani Locali per il Lavoro che sono in scadenza, alla gravissima emergenza ambientale (che a giorni diventerà sanitaria). E poi, il dibattito sul depuratore consortile, la necessità di seguire l’iter per la bretella del Naniglio, della ristrutturazione della scuola elementare, del nuovo liceo e del palazzetto. Tutte pratiche che risultano rallentate a causa della grave crisi politica della precedente amministrazione. Per non parlare della strada Zimbario (rimasta un cantiere aperto da tempo immemore) o di finanziamenti ottenuti dall’Amministrazione Tarzia e rimasti chiusi nel cassetto (come la messa in sicurezza della strada provinciale Cinque, ex 281).
Tutto ciò (e le molte altre questioni che sono sul tappeto e che incalzano) implica una assunzione di responsabilità da parte di tutti. Occorre essere seri, mettere da parte personalismi ed individualismi ed agire nell’interesse del supremo bene comune.
Occorre un ragionamento collettivo che riesca a far superare l’avvitamento in cui ci si è infilati. Nonostante i tempi ristrettissimi, ritengo sia ancora possibile mettere tutti intorno ad un tavolo per confrontarsi sulla questione delle alleanze (per le quali non sarebbero comunque credibili e seri accordi organici con l’Amministrazione uscente), dei programmi, dei candidati sindaco e dei candidati per il Consiglio comunale. Proviamo a resettare tutto e ripartiamo su nuove basi condivise. Se si lavora a tamburo battente ce la si può ancora fare. Occorre, però, la disponibilità e la sensibilità politica ad accettare di mettere tutto in discussione, superando preconcetti e posizioni prestabilite.
Propongo che già venerdì sera si lavori ad un tavolo comune tra tutti i soggetti politici del centrosinistra, movimenti, realtà di base. Proviamo a fare un ultimo tentativo per evitare divisioni.
Gioiosa Ionica, lì 11 aprile 2013
Con affetto per tutte e tutti Voi
Maurizio Zavaglia».
Questa è, invece, la risposta di Riccardo Modafferi, inviata venerdì scorso:
«Caro Maurizio
Le tue preoccupazioni per le divisioni in atto nel campo del centro sinistra gioiosano sono le nostre.
Abbiamo cercato, nel modo che ritenevamo migliore, di superare nella trattativa diretta tra forze politiche e valorizzando alcune iniziative comuni (assemblea cittadina organizzata dai gruppi di minoranza del consiglio comunale, incontro col commissario prefettizio sui problemi più urgenti del paese) i due ostacoli all’unità:
-la netta contrarietà del circolo Pd, da sempre resa nota in ogni occasione pubblica e privata di confronto, allo strumento delle primarie nella nostra concreta situazione locale
-il diverso giudizio sulla radicalità della frattura del blocco politico elettorale che ha portato alla vittoria netta dell’avvocato Mario Mazza, e perciò sulla possibilità/opportunità che qualcuno con incarichi di responsabilità in quella giunta potesse concorrere nella nostra compagine contro la lista dell’ ingegnere Loccisano
Abbiamo partecipato al tavolo di trattativa con il professor Calvi e il segretario di Rifondazione Fuda, in maniera paritaria e leale cercando fino all’ultimo di raggiungere un accordo sulla formazione della lista, ospiti di un gruppo di giovani professionisti gioiosani, pensosi delle sorti del paese e amareggiati dalle divaricazioni del campo democratico.
Fino all’assemblea di ieri non avevamo ancora impegnato nessuno nella costituzione della lista occupandoci principalmente della redazione di un programma elettorale.
Diversamente (e legittimamente del resto) succede, da tempo, dalle parti di Rifondazione Comunista (lista Bene comune, endorsement del circolo di Sel prima ancora della sua costituzione, promozione a sindaco di Fuda sempre ventilata e mai apertamente smentita,candidati già in cerca di voti…).
L’assemblea del partito elettoralmente più forte del centro sinistra ha scelto tra due candidati, democraticamente, una figura autorevole, di grande esperienza politica e amministrativa, tra i fondatori del circolo, come Antonio Scali.
Pronti a discutere e a confrontarci ancora su liste e programmi ma non possiamo, non dobbiamo nè vogliamo tornare indietro (“resettare”…) da questa decisione.
Pronti a incontrarci sotto gli auspici del costituendo circolo di Sinistra Ecologia e Libertà, la cui nascita salutiamo fraternamente, pur nella attuale diversità di orientamento in politica locale.
Ben tornato alla militanza politica, a nome di tutto il circolo PD di Gioiosa Ionica
Cordialmente, Riccardo Modafferi
12/04/2012».