R. & P.
Oggi ricorre la Giornata Nazionale in memoria delle vittime innocenti di mafia, istituita nel 2017 grazie all’impegno di Libera e di Don Luigi Ciotti proprio in occasione della Marcia e della visita nella nostra città del Presidente Sergio Mattarella.
Proprio in quell’anno con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Quel giorno la città ha accolto il Presidente Mattarella, ribadendo la presenza dello Stato e la ferma condanna a tutte le mafie.
Un impegno di “Libera” riconosciuto dall’Amministrazione comunale, in Consiglio comunale nel 2018, con il conferimento di cittadino onorario al presidente don Luigi Ciotti.
Disse don Ciotti: “Sono qui per i sacrifici di tanti volti. Ricevo questa onorificenza con gratitudine e con la consapevolezza che solo il “Noi” vince, risultato di tante storie, di tante fatiche e limiti. Ma ne vale veramente la pena”.
«Oggi, grazie ad una forte presenza dello Stato, viviamo una dimensione diversa rispetto al passato» – afferma il primo cittadino locrese Giovanni Calabrese, ricordando questa giornata. «Difficile dimenticare però quei difficili anni che hanno segnato in modo negativo la vita di intere generazioni. Io c’ero e ho un ricordo veramente brutto- ricorda-. Ho visto scorrere il sangue di gente di mafia ma anche tanto sangue innocente. Sono tanti i cittadini onesti che sono stati assassinati e ancora oggi non sappiamo perché. Ci sono state guerre tra mafiosi rivali e guerre di mafiosi uniti contro le persone perbene. Abbiamo vissuto anni di terrore e paura. Le persone perbene avevano paura ed erano in una sorta di sudditanza psicologica nei confronti dei boss locali e dei loro scagnozzi che gestivano tutto». «Sono stati anni drammatici per la Città di Zaleuco e Nosside, diventata allora la capitale del crimine. Ancora oggi stiamo pagando le conseguenze di quel nefasto periodo. Ma come diceva Falcone “La mafia non è invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”».
«E anche qui, dopo quei terribili anni e quel sangue innocente, lo Stato, uscito dal torpore, ha deciso di non lasciarci soli. Anche per Locri è iniziata la “primavera”. Presenza delle Forze dell’ordine, controlli, operazioni, arresti, condanne, confische di beni. Anni di guerra da parte dello Stato a chi aveva messo in ginocchio, offeso, umiliato e mutilato un’intera comunità. Certo ancora non è finita ma la costante presenza e azione dello Stato ci danno tranquillità e coraggio. Oggi nessuno deve più essere suddito e abbassare la testa. Siamo convinti che chi continua a delinquere ha le ore contate. Chi ancora pensa di scendere a compromessi con i reduci della ‘ndrangheta non avrà scampo. Locri – continua Calabrese- ha, con sacrificio di sangue innocente, riconquistato la propria libertà ed autonomia. A nessuno sarà mai più consentito di tormentare la nostra città e il nostro popolo». Oggi Locri è una città che corre spedita verso la legalità. A Locri è stata sconfitta l’egemonia e tirannia mafiosa che avevano importunato non solo i vivi ma anche i morti nel luogo sacro del riposo eterno. Locri è in viaggio verso la normalità e nessuno intende tornare indietro. Oggi ricordiamo chi è rimasto vittima innocente della presenza dei barbari nella nostra città. In memoria del loro sacrificio oggi stiamo scrivendo una bella pagina che si chiama “Libertà per Locri”.
«Una città in cui oggi si avverte il cambiamento, una città che ritorna ad essere faro della Locride, una città che vuole tornare ad essere conosciuta per storia, arte e cultura. Stiamo tornando ad essere la città di Nosside, Zaleuco, della Magna Graecia. Stiamo tornando ad essere meta ambita di flussi turistici. Siamo ormai proiettati verso la normalità. Grazie al sacrificio di persone innocenti. Grazie all’impegno dello Stato. Grazie alle agenzie educative che lavorano a fianco dei cittadini. Grazie ai locresi che ci hanno creduto e sono rimasti» – conclude così Calabrese in ricordo di tutte le vittime e per rispetto dei familiari.