R. & P.
Giungono con successo alla loro decima edizione le Giornate FAI d’Autunno, programmate in tutta Italia per sabato 16 e domenica 17 ottobre, con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia.
Oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI tornano a mettersi in gioco, desiderosi di condividere col vasto pubblico FAI beni dalla straordinaria bellezza, in una Italia tutta da scoprire e di cui innamorarsi.
Nel nostro territorio, è di un inedito protagonista il viaggio che ci si appresta a intraprendere nelle prossime Giornate, organizzate con cura ed entusiasmo dalla Delegazione e dal Gruppo Fai Giovani della Locride e della Piana, guidati rispettivamente da Titty Curinga e Luca Siciliano.
Parliamo di “Gerace, il borgo fuori le mura” che, nella sua unicità, accoglierà i visitatori domenica 17 ottobre, in una giornata all’insegna di nuovi racconti e illustri protagonisti, antiche e memorabili storie, in un passato “lontano” che, inaspettatamente, si intreccia con uno più “vicino”.
A Gerace si parlerà di fatti, artisti, leggende e vicende, che si sono alternati nel corso della storia, divenuti simbolo di identità culturali e scorcio di una Gerace antica, laboriosa, instancabile, fatta di contadini e conti, martiri e uomini di chiesa, piazze, strade, vicoli, casali, palazzi da cui respirare un’aria solenne, a tratti ancestrale.
L’itinerario, articolato in una sequenza di tappe ben precise, permetterà ai visitatori di comprendere quanto, sin dall’antichità, il Borgo Maggiore sia stato percepito e vissuto da un’intera comunità umana come centro nevralgico della città.
Situato fuori le mura di Gerace, il Borgo era il nucleo più popolato dopo il centro cittadino, tanto da costituire una comunità a sé. Formato da case piccole e strette senza un ben preciso impianto urbano, esso accoglieva le abitazioni dei contadini, che avevano la possibilità di essere in prossimità dei poderi propri o dei padroni, e degli artigiani, specialmente i vasai che avevano le loro botteghe scavate nella roccia.
Il Borgo Maggiore è interessante proprio per la tipica conformazione urbanistica delle case ma anche per alcune emergenze architettoniche di particolare pregio.
Difatti, il viaggio all’interno del Borgo condurrà i visitatori verso siti molti interessanti da un punto di vista storico-architettonico.
Dopo una breve sosta presso la piazza principale, l’itinerario condurrà alla Chiesa di Santa Maria del Mastro, il cui primitivo impianto, oggi risultato di numerosi rifacimenti, risale agli anni 1083-84, come testimonia una splendida lapide marmorea scritta in elegantissimi caratteri greco-bizantini; si proseguirà, successivamente, verso il Palazzo dei Conti del Balzo, una delle sette famiglie più antiche e nobili del Regno di Napoli, e la Chiesa di San Giorgio, dove si conservano beni artistici di notevole pregio, tra i quali una scultura lignea raffigurante una delle prime immagini della Madonna di Pompei.
Infine, il percorso si concluderà nella parte alta del Borgo Maggiore, dove è situata la Chiesa della Madonna del Carmine, sede della più antica confraternita esistente in città fin dal XVI secolo, la Confraternita del Carmine.
L’itinerario, così articolato grazie al lavoro dei volontari della Delegazione FAI Locride e Piana, si presenterà come una passeggiata che rievoca immagini di una Gerace forse poco raccontata, dove tempo e spazio, declinati in diversi stili, formano un unico concerto di architettura, arte e natura.
Il viaggio di queste Giornate Fai, dunque, vuole essere un’esplorazione dei segni che il tempo ha lasciato nei luoghi e negli spazi del borgo geracese, con l’intento di cogliere narrazioni, valori e nuovi spunti di riflessione; un percorso frutto di un’idea maturata nei dettagli, per incantarsi di fronte alla bellezza che traspare da luoghi come questo.
In occasione delle GFP21, la Delegazione ringrazia il sindaco di Gerace dott. Giuseppe Pezzimenti e l’intera Amministrazione comunale, il geometra Domenico Romeo del Comune di Gerace, la Diocesi di Locri-Gerace, la Confraternita della Chiesa di Maria SS. del Carmine, Don Franco Labadessa, la Protezione Civile, il Comando dei Carabinieri di Gerace, il delegato FAI Giacomo Oliva, lo storico Enzo Cataldo, l’architetto Irene Piccolo e tutti i volontari del FAI.