di Domenica Bumbaca
GERACE – Giovane Italia di Gerace interviene in merito al ritardo sull’approvazione del progetto di realizzazione dell’impianto fotovoltaico e contestando l’Amministrazione, fa notare come, la stessa, pur sensibile alle iniziative sul risparmio energetico (l’ultima di Caterpillar, campagna radiofonica) non si sia curata, fino ad oggi, ad intervenire sul progetto.
«Eureka!.. la lampadina di Archimede si è accesa e non aderisce a “m’illumino di meno” di Caterpillar» – esclamano ironicamente i componenti del gruppo guidato dal presidente Fabrizio Tersite -. Sicuramente Archimede, se fosse vissuto oggi, si sarebbe indignato, anzi arrabbiato all’inverosimile nell’assistere ad un simile paradosso: aderire ad una celebre campagna radiofonica sul risparmio energetico, sicuramente lodevole, ma ritardare così tanto la realizzazione di un importante parco fotovoltaico. Infatti, l’iniziativa ad intermittenza, come già qualche arguto geracese ha battezzato la pensata dell’Amministrazione comunale, ha ritenuto vantaggioso spegnere il 50% dell’illuminazione lungo la Passeggiata Bombarde ed in altre zone del centro storico come Piazza del Tocco e Largo Baglio, non accorgendosi che ormai da due anni un mutuo di quasi un milione e seicentomila euro per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in contrada Barbàra sta prosciugando il bilancio comunale causando un grosso danno all’erario». «Prendiamo atto, finalmente, – dice Tersite- della determina numero 26 del 19 febbraio 2013, che il progetto di realizzazione dell’impianto fotovoltaico in Contrada Barbara è stato approvato. Dunque, qualcosa si muove. In effetti, oltre a contribuire alla riduzione dell’emissione di gas serra come suggerito dai protocolli di Kyoto, Montreal e Goteborg, la realizzazione del Parco solare darebbe la possibilità all’ente di attingere ai contributi GSE che andrebbero a compensare il mutuo acceso per detta realizzazione, non pesando affatto sul bilancio comunale, poiché, la rate annuale di ammortamento è pari a circa ottantamila euro. Tutto perfetto se non fosse per il colpevole ritardo che ha visto la procedura prendere l’avvio dopo tre anni. A febbraio 2010 ha avuto inizio l’iter per la realizzazione dell’impianto che, sicuramente, farà risparmiare i centomila euro annui che il Comune di Gerace spende per il consumo dell’energia elettrica pubblica, oltre al guadagno sicuro che l’ente stesso ricaverebbe dalla vendita dell’energia elettrica al gestore nazionale. In pratica, si era pensato ad un meccanismo conveniente per il Comune ed i cittadini, poiché oltre al risparmio, si sarebbe avuto un sicuro guadagno per le casse pubbliche, con l’intento di trasformare in servizi per la cittadinanza tali proventi. Il ritardo ha avuto come conseguenza la diminuzione, da parte dell’autorità governativa, del contributo GSE, dimezzando gli oltre 40 cent/euro per kw degli incentivi del 2010 ai pochi centesimi attuali. Si sono ridotti così i margini del guadagno per l’Ente stesso. Ecco il paradosso che dovrebbe far indignare la gente: risparmiamo qualche centinaio di euro spegnendo le luci per qualche minuto come la campagna radiofonica RAI, ma ritardiamo operazioni importanti che pongono a serio rischio la vita dell’Ente Comune con la mancata realizzazione di un’idea innovativa ed ecologica. «La Giovane Italia di Gerace – conclude una nota di Giovane Italia di Gerace- ormai è abituata a non ricevere risposte dall’Amministrazione Comunale. Pertanto chiediamo alla giunta comunale, ormai decimata a sole tre unità, di attuare maggiore efficacia, economicità ed efficienza fornendo risposte ai cittadini, attuando una politica concreta e di sostegno, anziché essere remissivi e volatili come gli innumerevoli comunicati stampa che l’Amministrazione comunale è intenta a diramare quasi quotidianamente».