R & P
S.E. monsignor Francesco Oliva chiama tutti sacerdoti della Diocesi a vivere, seppur da lontano, un momento di preghiera unitario. Il Giovedì Santo è il giorno della Messa crismale (quest’anno rimandata ad altra data) e per tale occasione S.E. il Vescovo ha scritto una lettera ai presbiteri in cui ricorda che si tratta di “un appuntamento annuale immancabile, per rinnovare le promesse sacerdotali e rinsaldare il vincolo sacramentale dell’Ordine sacro, oltre che per elevare a Dio la nostra gratitudine per il dono ricevuto”. Pertanto, li ha invitati ad unirsi tutti in preghiera alle ore 9.30, collegandosi dalle proprie case sull’emittente locale Telemia (can. 85) o attraverso le pagine Facebook della Diocesi. “Mi sembra importante trovarci uniti a ‘distanza’ e non perdere la ‘memoria’ del nostro Sacerdozio, vivendone insieme un momento di condivisione orante e di riflessione”. Nell’occasione sarà rivolta anche una particolare preghiera di suffragio per tutti i sacerdoti morti a causa del covid-19.
Questo invito nasce dalla situazione venuta a crearsi a causa dell’emergenza coronavirus che impedisce la celebrazione dei riti pasquali alla presenza dei fedeli. S.E. Monsignor Oliva ha scritto così ai presbiteri: “Quest’anno ci sta mancando tantissimo il rapporto personale con i nostri fedeli in occasione delle Celebrazioni pasquali e del Triduo in particolare. Appare evidente che il nostro ministero sacerdotale ha bisogno di essere a contatto diretto con il popolo. Siamo come pastori senza gregge o come pastori che vivono il disagio della lontananza dai fratelli e sorelle nella fede. Tutto diventa anonimo e la comunicazione virtuale non rende quella relazionalità umana necessaria per camminare insieme e sostenersi a vicenda. Al Signore vorrei chiedere tante cose, ma Lui sa cosa ci sta più a cuore. Lui sa di cosa abbiamo più bisogno. Lui vede le preoccupazioni del nostro popolo e raccoglie il grido di aiuto soprattutto di quanti non hanno lavoro e avvertono le conseguenze del disagio covid-19.
Molta parte della nostra società è messa a dura prova. Penso al mondo della sanità, su cui pesano le responsabilità della cura e dell’assistenza sanitaria. Al Signore chiedo di dare forza e coraggio ai medici, gli infermieri e a tutto il personale sanitario, affidando a Lui le loro fatiche ed impegno quotidiano. Il mondo della sanità ha già pagato alti costi con la perdita di tanti medici ed infermieri a causa del coronavirus.
Di fronte alla gravità di questo male oscuro e sconosciuto non venga mai meno in noi l’attenzione ed ogni accorgimento a tutela della propria ed altrui salute, rispettando puntualmente le regole che ci impongono i nostri governanti. Con la speranza che non abbia a prolungarsi di troppo questo tempo di prova”.
La celebrazione della Messa crismale è rimandata ad altra data che sarà stabilita a livello nazionale dalla presidenza CEI, i riti del triduo pasquale e la festa di Pasqua, naturalmente, non possono essere rimandati, così come la messa in Coena Domini, che S.E. il Vescovo celebrerà senza la partecipazione dei fedeli, domani Giovedì Santo, alle ore 16 nella Chiesa Cattedrale di Locri (anche questa sarà trasmessa in diretta d Telemia).
La lettera di S.E il Vescovo si chiude con queste parole: “Offriamo al Signore questo tempo di privazioni e di prova, chiedendoGli la grazia di rendere sempre più saldi i vincoli di comunione sacramentale fra noi, senza i quali il nostro ministero inaridisce. Il Signore benedica e protegga ciascuno di Voi”.
Locri 8 aprile 2020
L’Ufficio Stampa