di Redazione
“Nel lontano 1945, quando viva ancora permaneva l’eco dolorosa di una immane catastrofe nazionale, da nessuno e da noi tutti voluta, tre Locresi si riunivano , in una casetta del rione Sbarre di Locri, per stendere l’atto di nascita del “Giugno Locrese” col programma-ritenuto allora ardito-delle sue manifestazioni culturali, artistiche, folkloristiche e sportive” ( dal libro “Trent’anni” Giugno Locrese).
Queste le parole del fondatore del Premio, prof.Umberto Ferraro con le quali, (assieme ai primi suoi due collaboratori, Maria Mileto e Franco Montalto) segnava l’atto di nascita del Giugno locrese che, dopo la sua morte e poi quella della signorina Mileto, sarebbe stato ripreso più volte dalle diverse gestioni comunali di Locri fino all’attuale 2024 (grazie all’operoso impegno del sindaco Giuseppe Fontana e dell’assessore alla cultura Domenica Bumbaca) che hanno però sempre messo al centro, pur all’interno delle personali ottiche organizzative, il Ricordo di Umberto Ferraro che sopravvive imperituro grazie anche alla creazione del Premio a lui intestato.
Il compito del Ricordo ( sia attraverso la commossa narrazione che la recita di versi a lui dedicati) è stato affidato in particolare, quest’anno, alla figlia, la poetessa locrese Daniela Ferraro che, supportata dalla bravissima presentatrice Maria Teresa D’Agostino, ne ha steso un rapido quadro commemorativo anche attraverso la recita di una sua breve poesia a lui intestata dal titolo “Il Cortile” in cui l’immagine tristemente pensosa del padre, incomprensibile ai suoi occhi di bimba, diventa invece in seguito ( nell’età adulta) emblema del moderno “male del vivere”.
IL CORTILE
Più non allieta
il profumo del tiglio
il cortile in cui
assorto sedevi,
alta la fronte
in rugosi pensieri.
-Gaio correva,
tra bionde trecce,
il mio sogno di bimba-
Fugge il verde dagli occhi…
Sgretola l’oleandro
ovattato sentore
nel riposto cortile
dove ora contendo
all’austero agrifoglio,
dell’estate mancata,
il legnoso sospiro.
Quest’anno, inoltre, un altro importante personaggio ha ricevuto il Premio Umberto Ferraro, nella figura dell’ex comandante dei carabinieri Cosimo Sframeli. Il Premio è stato consegnato dal vicesindaco del comune di Locri, Alfredo Cappuccio, con la seguente motivazione: “Per la sua comprovata esperienza ed illustre competenza nel mondo della cultura quale autore di libri ed antologie di risonanza nazionale unitamente all’alto impegno civico evidenziato all’interno dei ruoli importanti ricoperti sia nel mondo dell’arma dei carabinieri che in quello sociale.”
Momenti di alta commozione, di lirismo, di entusiastica adesione da parte del pubblico intervenuto numeroso, momenti che lasciano il segno perché, ovunque si celebri la Grandezza e la Magnanimità d’animo e la Sentita cultura anche il “legnoso sospiro” dell’”estate mancata” può egualmente, anche per breve tempo, ritornare ad intingersi del profumo e dei colori che apparivano ormai lasciati alle spalle.