di Gianluca Albanese
LOCRI – «I giovani e i nuovi eletti hanno dato uno straordinario esempio di coesione e maturità politica, prodigandosi per il bene della maggioranza consiliare consci che questo rappresenta una pre-condizione essenziale per governare bene la città».
Alfonso Passafaro è uno dei principali “azionisti” di “Tutti per Locri” e, a margine della conferenza stampa del sindaco Calabrese, dei cui contenuti diamo conto nel servizio della nostra Francesca Cusumano, compie una propria riflessione lodando quegli esordienti che, in nome del buon governo della città, che passa attraverso la coesione degli amministratori, non cedono ai propri desiderata, ma accettano di buon grado gli assetti della costituenda giunta che, come ha detto lo stesso Calabrese, «è stata fatta in un paio d’ore, dopo tre giorni assai intensi interamente dedicati a risolvere alcune delle principali criticità cittadine». E quindi, i nomi che verranno ufficializzati nella conferenza stampa indetta per domani mattina, sono sempre i soliti: Raffaele Sainato vicesindaco, Eva Cappuccio, Alfonso Passafaro, Peppe Fontana, Anna Sofia. Per Miki Maio, invece, si profila l’investitura a presidente del consiglio comunale. Se così fosse, verrebbe meno l’accoglimento della richiesta esternata dal gruppo di opposizione, che avrebbe gradito parecchio una donna alla presidenza del civico consesso. L’altra richiesta di “Impegno e trasparenza”, ovvero la costituzione di parte civile dell’Ente nei processi per reati commessi contro le donne nel territorio cittadino, verrà accolta, come ha detto lo stesso Calabrese, aggiungendo che «Inseriremo nello statuto comunale la costituzione di parte civile automatica sia per questo tipo di reati che nei processi di ‘ndrangheta». Ma se il presidente del civico consesso verrà letto nel Consiglio che, con tutta probabilità verrà convocato per il prossimo 14 giugno, il sindaco, intanto, incassa le dimissioni del segretario comunale Arturo Tresoldi (che entro metà giugno lascerà Locri per assumere l’incarico in un altro Comune e con il quale i rapporti non sono mai stati idilliaci), e si prepara ad ufficializzare la distribuzione delle deleghe agli assessori ma anche ai singoli consiglieri, che, come anticipato ieri, saranno responsabili di una branca della pubblica amministrazione. Scontata la delega al Bilancio per Raffaele Sainato, sapremo domani le attribuzioni di tutti gli altri, col primo cittadino che preannuncia che anche il gruppo di Francesco Macrì, i cui rappresentanti non sono stati eletti in Consiglio, verrà coinvolto nel progetto politico e, nelle espressioni usate, ricorre ad un gergo curioso, che parte da alcuni grandi classici del pensiero berlusconianiano, filtrati, per affinità anagrafica, dall’immediatezza mediatica di Matteo Renzi. E così, il Comune diventa “Un’azienda nella quale si deve cercare di far quadrare i conti e i dipendenti sono tenuti a fare il loro dovere”, mentre il segretario generale che verrà dovrà essere “L’amministratore delegato del Comune”. Per non parlare della data del 27 maggio scorso, giorno della sua elezione «Quando abbiamo messo un punto, tirato una linea netta di cesura col passato e avviato un modo nuovo di amministrare».