SIDERNO – Il Sud Italia visto da chi è ben conscio del fatto che potrebbe essere scambiato per un “paracadutista” calato dall’alto per descrivere il Meridione secondo i dettami del marketing editoriale, e che invece vuole raccontarlo senza pregiudizi e con un approccio propositivo. E’ questo il senso di “Uomini e donne del Sud” (Imprimatur editore, 2012) presentato stamattina nella sala Calliope della libreria Mondadori di Siderno.
Accanto all’autore Paolo Brogi, giornalista di fama nazionale, la moderatrice Rossella Scherl e il sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta, uno dei personaggi raccontati nel volume che sicuramente non s’inserisce nella bibliografia meridionalista “alla Pino Aprile”, ma intende descrivere fenomeni sociali complessi come quello del movimento siciliano dei “forconi” senza preconcetti, cercando di coglierne le dinamiche costitutive. E così, in una domenica mattina di riflessione e cultura, sotto la sapiente regia del direttore di Fimmina Tv Raffaella Rinaldis, si è discusso del Sud e dei suoi mille volti, raccontando esperienze di vita che la Lanzetta ha definito «Un bell’esempio in un momento grigio per il Paese» oltre che «un volume che non si limita a fare il quaderno di doglianza per i problemi che esistono, ma spinge a trovare delle soluzioni». Già, le soluzioni. Secondo Brogi «E’ necessario fare rete, dialogare, confrontarsi, andare oltre il proprio orticello e le singole esperienze, altrimenti tutto finisce come quelle palme attaccate dal punteruolo rosso: prima – ha detto – si teorizzano rimedi preventivi al problema che non si riescono mai ad attuare e poi si interviene quando il problema attecchisce e ci vogliono soluzioni drastiche, quasi chemioterapiche». Non sono mancati alcuni riferimenti al ballottaggio delle Primarie «Sono contento – ha detto Brogi – che uno come Renzi sia al mondo, ma non lo voto», oltre che dei fendenti a quelli che l’autore ha definito «I veleni delle discussioni riguardanti le sindachesse di Monasterace e Rosarno, che fanno il paio con tutti i tentativi di delegittimazione che subirono tante vittime di mafia». Quindi, tenendo in mano un settimanale free press della Locride, Brogi si è detto «sorpreso per il fango che si cerca d’insinuare nella mente delle persone: Tripodi e Lanzetta non saranno la soluzione a tutti i problemi, ma sicuramente contribuiscono alla rinascita di questa regione, che forse non ha bisogno di prendere in giro Gratteri o di mettere in discussione l’utilità del 41bis, men che meno delle considerazioni gratuite fatta da figure che hanno ricoperto importanti ruoli istituzionali nel passato recente». Insomma, Brogi si è espresso, a suo dire, con cognizione di causa sulla situazione della Locride e sul ruolo dell’informazione in questo comprensorio. Senza peli sulla lingua e senza preoccuparsi minimamente di chi potrebbe considerarlo come “ospite indesiderato”.
GIANLUCA ALBANESE