Indubbiamente nel capoluogo campano e, per esteso, nella regione Campania, gli uomini e le donne di buona volontà sono tutti contenti dell’arrivo del giudice di Gerace, di certo non applaudiranno coloro i quali sono contro l’operato del giudice così come è stato in Calabria, anche fra coloro che lo hanno applaudito a scena aperta alla sua partenza. La posta in gioco rimane sempre molto alta, altissima, in primis per il traffico di stupefacenti.
di Antonio Baldari
Il fatto della settimana è senz’alcun dubbio la nomina di Nicola Gratteri alla procura della Repubblica di Napoli da parte del plenum al Consiglio Superiore della Magistratura, nomina prevista nei mesi che l’hanno preceduta e che ha scatenato le interpretazioni le più svariate rispetto ad un fatto certo: il giudice di Gerace non eserciterà più in Calabria, almeno non direttamente ancorché sarà assai probabile che coloro i quali hanno avuto la più stretta collaborazione con lui in quel di Catanzaro, dopo essere stato ancora prima a Reggio Calabria, non dimenticheranno facilmente i suoi modi, le sue strategie, il suo operare in un certo modo, anzi, è più che fondato pensare che proseguiranno l’iniziato cammino.
Per il resto c’è stato chi nella stragrande maggioranza dei casi, saltando sul carro del vincitore, ha parlato di “promozione meritata” dopo tutti gli anni di lavoro svolti – trentaquattro dei quali sotto scorta, è bene ricordare anche questo! – quale fedele, scrupoloso e ligio servitore dello Stato, che non fa una piega rispetto a tutto ciò che è scaturito dall’enorme mole di lavoro del dottor Gratteri e del suo staff; c’è stato, però, anche chi ha parlato di “contentino” volendo con questo termine diminutivo non già sminuire il suo lavoro bensì significare le occasioni mancate nel passato, e non certo per colpa sua, che avrebbero potuto essere e che invece non sono state.
A tale proposito basti pensare alla corsa per la Direzione Nazionale Antimafia, dove ci è finito quel Giovanni Melillo che è andato a sostituire giustappunto alla procura della Repubblica di Napoli, rimasta in cosiddetta vacatio per il periodo di circa un anno, e che ricoprì, Melillo, il ruolo di capo di gabinetto con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, proprio quell’Orlando che venne nominato per l’anzidetto dicastero nel momento in cui – correva l’anno 2014 ed il governo in carica era guidato da Matteo Renzi – sembrava essere concreta la possibilità che Gratteri ricoprisse quella carica “a furor di popolo”, oseremmo dire, tale e tanta era la fiducia e la credibilità riscossa dal giudice reggino presso la gente comune: dietro le quinte, ma anche davanti, si sussurrò che financo l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si mise di traverso, per così dire, rispetto alla nomina da conferire al neo procuratore di Napoli.
Che oggi più che mai è “Cantanapoli”, sotto il profilo più strettamente legato alla legalità, indubbiamente nel capoluogo campano e, per esteso, nella regione Campania, gli uomini e le donne di buona volontà sono tutti contenti dell’arrivo di Gratteri, di certo non applaudiranno coloro i quali sono contro l’operato del giudice così come è stato in Calabria, anche fra coloro che lo hanno applaudito a scena aperta alla sua partenza. Ma tant’è.
Amici e nemici c’erano, ci sono e ci saranno sempre, così come pure la ‘ndrangheta e la camorra saranno presenti, magari maggiormente unite nel monitorare, per così dire, il neo capo della procura di Napoli: gli interessi, si sa, sono tanti, la posta in gioco rimane sempre molto alta, altissima, in primis per il traffico di stupefacenti di cui il dottor Gratteri è fine conoscitore, se non il vero e proprio maestro sui movimenti, i soggetti coinvolti e tutto ciò che gravita in quelle orbite, su scala mondiale: augurargli “buon lavoro” sembra quasi un eufemismo, rispetto a ciò che lo attende negli uffici di via Grimaldi, un fiume di carte da leggere, da riflettere, meditare, approfondire per poi agire liberando un altra fetta di Italia dalle ruberie e dal malaffare, di ogni genere e di ogni tipo. Ad maiora semper, procuratore Gratteri!