(FOTOGALLERY E VIDEO DI ENZO LACOPO)
di Francesca Cusumano
LOCRI – La missione diocesana condotta dal vicario generale della Diocesi di Locri-Gerace, don Pietro Romeo, in Slovacchia, frontiera con l’Ucraina, è giunta questa mattina alle 8,30 nella Locride, dopo circa 30 ore di viaggio.
La notte scorsa infatti, i due pullmann privati, sono ripartiti da Vyšné Nemecké, città di confine con l’Ucraina, con a bordo 45 profughi, che proprio qualche ora fa, sono stati accolti non solo dal vescovo Francesco Oliva ma da un’intera comunità.
Proprio all’alba di domenica scorsa, una delegazione di volontari della Caritas diocesana, composta dal vicario generale, don Piero Romeo, da don Giuseppe Alfano, dalla dottoressa Veneranda Morelli, dalla psicologa Rosita Mesiti e da due donne ucraine in qualità di interpreti, era partita dalla città di Locri alla volta della Slovacchia, nello specifico, della città di Vyšné Nemecké, per accogliere i rifugiati in fuga.
Da quanto siamo riusciti ad apprendere, i 45 profughi, sono per la maggior parte donne con bambini; c’è solo un nucleo familiare intero, il papà infatti è stato lasciato passare oltre il confine perchè ha quattro figli.
Inoltre, sono tutti cattolici di rito bizantino e parlano solo ucraino.
Gli stessi, sono stati anche sottoposti a tampone anti-Covid dalla dottoressa Veneranda Morelli, all’interno delle tende di frontiera.
I rifugiati che hanno ricevuto la prima assistenza sanitaria allo stabilimento termale di Locri- Antonimina, troveranno ospitalità in alloggi della Curia e in altre strutture del territorio.
FOTOGALLERY E VIDEO CON DICHIARAZIONI DEL VICARIO GENERALE DELLA DIOCESI DI LOCRI GERACE, DON PIETRO ROMEO, DELLA DOTTORESSA VENERANDA MORELLI E DELLA PSICOLOGA ROSITA MESITI