RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Il segretario provinciale e legale rappresentante della UIL/FPL, Nuccio Azzarà esprime le ragioni che portano alla contestazione della deliberazione del Commissario straordinario, Giacomino Brancati in merito agli Hospice.
Di seguito la nota integrale
Facciamo seguito alla nostra precedente comunicazione con la quale denunciavamo che il provvedimento emarginato in oggetto veniva adottato dall’Asp in assenza di Atto aziendale.
Ferme restando le nostre convinzioni già espresse nel sopra citato comunicato, in questa sede, desideriamo rivolgere la nostra attenzione sulla parte del provvedimento che riguarda gli “Hospice”.
Gli “Hospice” entrano a pieno titolo nella rete sanitaria territoriale con 20 posti letto distribuiti sia nell’area metropolitana sia nella programmata “casa della salute” di Siderno. Dieci posti letto per ciascuna struttura.
Il provvedimento emanato esamina la situazione attuale confermando l’esistenza presso l’Asp di RC (Area Metropolitana) di un solo Hospice gestito dalla “Fondazione via delle Stelle” (a partecipazione mista con l’Asp) ed ancora afferma che Lo status giuridico della Fondazione è in corso di ridefinizione e pertanto, in futuro, i posti letto saranno diversamente gestiti dall’Azienda.
Intanto, ci preme sottolineare che il provvedimento lascia in sospeso la questione “Fondazione via delle Stelle” mentre definisce tutto il resto. Ci auguriamo, a tal proposito, che siano state prese o che verranno prese in debita considerazione questa e le altre precedenti missive con le quali intendiamo denunciare l’inadeguatezza della Fondazione o meglio del suo management a gestire l’unico Hospice dell’area metropolitana.
Questa e le altre missive riportano le motivazione di tale inadeguatezza.
Torniamo al provvedimento. Desideriamo, altresì, evidenziare, senza la pretesa di voler anticipare i tempi per la definizione di questo particolare settore dedicato ai malati terminali, che alcuni concetti espressi dal Commissario Brancati (sopra riportati in grassetto e sottolineati) hanno necessariamente bisogno di ricevere una interpretazione autentica ed anche alcune precisazioni.
Tre sono i punti da chiarire:
Fondazione a partecipazione mista con l’Asp;
Status giuridico della Fondazione in corso di ridefinizione;
I posti letto saranno diversamente gestiti dall’Azienda.
Sul primo punto non ci risulta che la Fondazione sia partecipata dall’Asp di RC !
Né tanto meno vi sia in seno al consiglio di amministrazione della Fondazione un rappresentante dell’Asp.
A quest’ultimo proposito, in realtà lo Statuto della Fondazione prevede all’art. 16 la partecipazione di diritto in seno al C. di A. di un rappresentante dell’Asp. Si riporta il testo:
“….Un rappresentante dell’A.S.P. 5 di Reggio di Calabria, nominato dalla Direzione Generale della stessa, fa parte di diritto del Consiglio di Amministrazione.”
Disposizione completamente disattesa!
Il secondo ed il terzo punto apparentemente, in prima battuta, cozzano tra di loro. Sembrerebbe, infatti, che da un lato si voglia mettere in atto sul piano giuridico una sorta di ristrutturazione “societaria” della Fondazione; dall’altro questa ridefinizione (per riprendere il termine utilizzato dal dr. Brancati) dovrebbe portare ad escludere (cosa auspicabile) la Fondazione con la conseguenza che l’Asp attraverso procedure ad evidenza pubblica affidi a soggetti specializzati la gestione della Struttura.
Escludiamo con forza che si possa solo ipotizzare di gestire diversamente i posti letto utilizzando la Fondazione nel frattempo vestita con un abito nuovo.
In ogni caso, qualunque sia la strada che l’Asp intraprenderà auspichiamo l’uscita di scena della Fondazione e della sua gestione fallimentare. In questi anni, abbiamo registrato azioni di governo illogiche e irragionevoli, non approntate ai criteri di prudenza ed economicità proprie di qualsivoglia attività imprenditoriale.
Tanti sono i fatti discutibili e risultanti agli atti della Fondazione, partiamo dalle modalità di reclutamento delle risorse lavorative avvenute senza una libera e naturale competizione tra gli aspiranti, alle conseguenti assunzioni selvagge e senza criterio (per 10 posti letto vi sono oltre 50 dipendenti tra l’altro quasi tutti graduati e pochi soldati) e come se non bastasse vengono in soccorso anche i rapporti libero professionali.
Invitiamo le Autorità competenti ad investigare al fine di individuare le responsabilità di chi ha creato false aspettative non supportate da adeguate coperture finanziarie, ci riferiamo ad es. agli oltre trecento mila euro di trattamento di fine rapporto maturato a favore dei dipendenti ma di cui la Fondazione non ha alcuna copertura finanziaria.
Le azioni di governo messe in atto dal management della Fondazione hanno disintegrato un elemento essenziale ed intoccabile ovverosia il Patrimonio. Si ricorda che la Fondazione opera da anni senza quel Patrimonio che le ha consentito di ottenere dalla Regione Calabria la “personalità giuridica”.
Ma anche a tal proposito, interviene in soccorso lo Statuto della Fondazione. Art. 17 che si riporta:
“Sono cause di esclusione dal Consiglio di Amministrazione:
– il mancato rispetto delle norme statutarie e dei regolamenti emanati;
– l’aver compiuto atti che arrechino danno al patrimonio o all’immagine della Fondazione.”
È palese che entrambi i punti sono stati centrati in pieno dal management (obiettivo raggiunto!) con la conseguenza che l’intero C. di A. andrebbe escluso dalla Fondazione.
Da parte nostra continueremo a vigilare sulle vicende che coinvolgeranno l’Hospice nel prossimo futuro prestando sempre maggiore attenzione alla ridefinizione in corso della Fondazione.
Il Segretario Regionale UIL FPL
*Nuccio Azzarà