di Franco Crinò *
BOVALINO – Vito Teti, come sempre, fa un quadro perfetto….. mentre continuavamo a celebrare le bellezze dei nostri luoghi, i miti e i paradisi da offrire al turista metropolitano, i paesi dell’interno si sono svuotati, le coste si sono riempite di un turismo “breve e improbabile …”, negli spot si vedono le sirene, a mare non si vedono i pesci … gli approdi sono diventati impraticabili … i Bronzi sono fermi ( in tutti i sensi ) … la Salerno- Reggio Calabria, quand’anche è andata avanti, vede crollare i suoi viadotti …
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Manca il lavoro, l’iniziativa imprenditoriale, non si indicano punti di arrivo, piuttosto punti di fuga, si avverte la lontananza dai centri di spesa e una solitudine dei cittadini che li porta all’inerzia, a non ponderare la cattiva gestione delle istituzioni, comprese quelle di diretta emanazione dello Stato ( i commissari prefettizi, per intenderci, che spesso danno cattiva prova di se ) .
Il Direttore Pollichieni apre la polemica con il Pd in particolare : “ Legge sullo scioglimento dei consigli comunali sfasata, garantismo che non convince, duecento milioni di euro per i consolidamenti che non si usano, rappresentanza politica impoverita, non ci sono più le scuole di partito … “
E’ accaduto a Plati, in una iniziativa che non può restare un Talk Show, per quanto importante . I riflettori su di un comune in debito di democrazia e di sviluppo servono ad incoraggiare i cittadini del posto a rifarsi la loro vita individuale e collettiva, con uno Stato che osserva, aiuta, interviene, così come deve fare dappertutto, senza pregiudizi e senza sconti .
Nei primi anni 90, il mio partito di allora, il Psi, il Pds (il Pd di oggi ), e il Pri ci mandarono a candidarci in quel comune, con lo scopo evidente e riuscito di “costringere” i platiesi ( che avevano già saltato due turni elettorali ) a fare le elezioni, batterci e gestire il comune .
Un senso di paralisi, una burocrazia che spadroneggia, una paura ( o un opportunismo ) che vincono.
Il ponte che collega Natile Nuovo a Natile Vecchio continua a cadere dopo che viene puntellato ( in che maniera ? ), come se si fosse deciso l’isolamento strisciante di quella frazione, che ostinatamente abbiamo combattuto, portandovi, in concorso con i LL . PP. della Regione e la Sip ( l’attuale Telekom ) … il telefono ( ripetiamo siamo negli anni novanta , non negli anni cinquanta ) . Non ci fermò la situazione di diritto e non di fatto che Natile Vecchio, dopo l’alluvione del ‘53, risultasse evacuata, “inesistente”, impossibilitata ad avere opere di urbanizzazione e servizi .
La Fondazione Corrado Alvaro – qui siamo negli anni 2000 – diventa un faro di orientamento e di cultura perché ci abbiamo creduto, e resta tale ( fortuna che il neo consigliere d’amministrazione Alessandra Polimeno ha trovato nel Bilancio della Provincia un significativo contributo ) in questi momenti che anche San Luca si ritrae, non crede essa stessa ad un rilancio basato sulle proprie energie, aspettando invano che vi provvedano dei funzionari esterni .
Leggiamo che si è arrivati alla revoca del finanziamento per il restauro del Castello di Bovalino Superiore, senza sorpresa e con tanta amarezza, visto che il progetto che avevamo premiato è di oltre dieci anni fa . Stessa sorte del finanziamento per il recupero di Palazzo Stranges, stesso pericolo che si profila per il Centro Polifunzionale . Siamo alla cancellazione delle speranze, di una significativa occupazione indotta che era possibile, dei nostri sforzi attraverso i quali i finanziamenti sono stati ottenuti, delle macerie preferite allo sviluppo : credo che i sindaci, gli assessori ai lavori pubblici e i responsabili dell’ufficio tecnico delle ultime due amministrazioni comunali debbano dare spiegazione di questo ( anche se non ci risolverà nulla … ).
Giusta l’indignazione espressa dai cittadini “per quello che si vede” : cumuli di spazzatura per le strade, viabilità comunale dissestata..….ma sarebbe altrettanto legittima l’ indignazione “per quello che non si vede” : contributi per diversi milioni di euro “sfumati” per negligenza, arroganza, incapacità amministrativa….
Il passaggio maggiormente sottolineato dal Direttore Pollichieni è stato questo : siamo negli anni in cui la politica è arretrata . E con essa la realtà che viviamo nella Locride .
Bisogna comunque finire con una nota di ottimismo : risorse ancora ne abbiamo tante, la vocazione per il nostro territorio è ancora presente . Certo, di fronte abbiamo i Gian Antonio Stella e i Sergio Rizzo, “scrittori, studiosi,fotografi, cineasti che non ci perdonano nulla “.