(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- I sindaci della Locride non prenderanno parte all’incontro previsto per lunedì prossimo 23 maggio, con la Commissione Straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria.
La motivazione è da addebitare alla loro contrarietà all’ormai noto Atto Aziendale, chiedendo al contempo, un incontro urgente agli Organi politici regionali.
Ciò, è quanto è scaturito al termine della conferenza stampa di questa mattina, nella sala consiliare del Comune di Locri.
Ragioni espresse in un documento redatto, durante l’assemblea delle 9 circa di stamane, di buona parte dei sindaci riunitesi questa mattina (Locri – Siderno – Bianco – Ardore –Brancaleone – Roccella Ionica –Sant’Agata del Bianco – Agnana- Careri – Caulonia –Monasterace – Casignana), documento condiviso dalle organizzazioni sindacali Uil, Cgil e Fsi, indirizzato dunque, al presidente della Regione Calabria, on. Mario Oliverio, alla Conferenza dei Sindaci Asp di Reggio Calabria, agli Organi Direzione Aziendale p.t. Asp di Reggio Calabria e infine, al Commissario piano di rientro debito sanitario, per rivendicare una sanità adeguata per i cittadini della Locride.
I sottoscritti sindaci della Locride- si legge nel documento– preso atto della convocazione della Commissione Straordinaria dell’ASP di Reggio Calabria prevista per lunedì 23 p.v., richiamano le comunicazioni inoltrate alla stessa Commissione con le quali si è già espresso, congiuntamente alle OO.SS, netta contrarietà all’Atto Aziendale, oggetto della convocazione di che trattasi. Ritengono di dover rimarcare che inerentemente all’Atto de quo, questi scaturisca dalla formalizzazione di un procedimento amministrativo nato e proseguito illegittimamente: a) per intervenuta scadenza dell’incarico commissariale; b) non corrispondenza ai dettami della normativa vigente che, impone la preventiva e tassativa trasmissione alla Conferenza dei Sindaci ed alle organizzazioni sindacali per le opportune modifiche, alle associazioni di volontariato presenti sul territorio per opportuna conoscenza.
I sindaci del territorio dell’ASP reggina, in quanto tutori, garanti e responsabili della salute dei cittadini che rappresentano, si presentano all’attenzione della cittadinanza e degli Organi Regionali di Gestione e Valutazione preposti, con l’obiettivo di fare fronte comune contro il nuovo Atto Aziendale che mortifica e penalizza la sanità del territorio>>.
E ancora, nel citato documento, i primi cittadini rimarcano <<Per come già segnalato alla triade commissariale, il mancato coinvolgimento dei sindaci fin dalle prime fasi di elaborazione del nuovo Atto Aziendale che, ha prodotto un documento carente sul piano della organizzazione sanitaria del territorio provinciale, che non garantisce i minimi livelli essenziali di assistenza e che, visti i tempi tecnici per presentare le numerose modifiche di cui necessita, penalizza notevolmente l’intero territorio provinciale ma in modo particolare, l’area ionica meridionale.
Un Atto aziendale che non tiene nella dovuta considerazione, la gravissima e sconosciuta situazione debitoria finanziaria ed il regime di austerità imposto dal piano di rientro regionale del debito sanitario, per la mancata predisposizione di un idoneo piano di riorganizzazione dei servizi sanitari ed amministrativi derivanti, soprattutto, dall’accorpamento “virtuale” delle tre ex aziende sanitarie della Provincia>>.
<<Ciò avrebbe potuto garantire- continua il documento- attraverso una efficace opera di razionalizzazione delle risorse umane e strutturali, il “decentramento” delle strutture di governo e aree di esercizio dirigenziali, anche con funzioni di Staff alla Direzione generale, la localizzazione di strutture direttive in spazi dell’Azienda ormai desertificati per mancanza di personale e resi certamente disponibili in conseguenza della disattivazione e smantellamento di servizi, senza alcun costo per l’Azienda, favorendo il risparmio necessario per un vero risanamento delle casse aziendali>>.
Non partecipando alla riunione indetta per lunedì prossimo 23 maggio, i sindaci hanno chiesto pertanto, <<un incontro urgente al presidente Oliverio, al fine di esporre le gravi problematiche che attanagliano la sanità nella Locride e che i sindaci ed i cittadini, hanno voluto esporre nella importante ed imponente manifestazione democratica dello scorso 17 ottobre>>.
Infine, gli scriventi sindaci fanno rilevare, inoltre, che <<trattandosi di un Atto di organizzazione aziendale prodotto da una Commissione straordinaria, bisogna tenere nella dovuta considerazione, per come su preannunciato, il concetto di legittimazione delle procedure amministrative in analogia a quanto verificatosi per il precedente Commissario straordinario dell’ASP di Reggio Calabria, per come risulta dalla deliberazione n.66/2015 dell’ANAC.
Peraltro, alla luce della normativa vigente in ordine alle prerogative relative ad organismi sottoposti a regime di prorogatio, palese appare ogni tentativo di correzione, modifica, discussione, ovvero, di semplice segnalazione sull’Atto aziendale. Tali interventi sull’Atto di che trattasi, oltre che tardivi, si palesano inutili e inopportuni, in quanto prodotti da un organo non titolato a produrre atti di organizzazione e di servizi, che certamente impegneranno l’Azienda dal punto di vista finanziario determinando, quindi, responsabilità erariali conseguenti, a cui certamente gli organi di controllo preposti, faranno riferimento nel momento dell’accertamento di eventuali responsabilità anche di natura penale. Conclusivamente i sindaci, preso atto della bocciatura nell’ultima riunione del Tavolo Adduce del 19 aprile dei commissariamenti disposti dalla Giunta regionale, dichiarano parere negativo all’atto aziendale così come proposto e chiedono che venga rinviato, per la opportuna valutazione e stesura, alla prossima nomina di un vertice aziendale che veda responsabilmente assegnato un direttore generale all’ASP di Reggio Calabria, coadiuvato da un direttore sanitario e da un direttore amministrativo, che abbia del mandato in linea con la programmazione regionale e con il programma operativo, come previsto dalla normativa vigente>>.
Fin qui, il contenuto del documento.
Ma è il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, a prendere per primo la parola in conferenza stampa<<Pochi minuti fa- ha esordito – abbiamo contattato il presidente della Regione, Mario Oliverio, per capire tutti insieme, quale sarà il futuro dell’Ospedale nonchè il futuro della sanità nel territorio della Locride. Stiamo vivendo un grandissimo disagio, non possiamo fare a meno del nosocomio e di una sanità adeguata. Vogliamo risposte dal presidente Oliverio, dal momento che il commissario Scura non è stato in grado di fornirci. Oggi siamo qui, perchè noi sindaci rappresentiamo i cittadini, la sanità è un bene comune. La sanità nella Locride è evidente che non funziona. Le responsabilità politiche se sono regionali, nazionali, di destra o di sinistra, a noi non interessa. Vogliamo solo una sanità per i nostri cittadini>>.
Chi invece non ha condiviso, la procedura con la quale è stata convocata (con un sms),l’assemblea odierna dei primi cittadini che, a loro volta hanno abbandonato la sala consiliare, è stato il sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli che, si è dissociato dal documento redatto perchè <<Non è un documento- ha detto- che nasce nè dall’Assemblea dei sindaci, nè dalla Conferenza, ma da un gruppo di persone riunitesi, dopo un messaggio. Quella di oggi, è stata una riunione tra amici qualificati, importanti, ma non è nessun Organismo che si riunisce, quale invece è quello di lunedì 23 maggio, alla quale secondo il mio parere, è opportuno partecipare>>.
DI SEGUITO IL VIDEO CON LA PARTE CONCLUSIVA E LE DICHIARAZIONI DEI SINDACI CALABRESE E VARACALLI.