di Gianluca Albanese
SIDERNO – Se il progetto per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione di minori stranieri non accompagnati (nel quadro dello Sprar) presentato al ministero dell’Interno su impulso della delibera di giunta comunale di Siderno numero 9 dello scorso 8 luglio, dovesse essere approvato, la seconda generazione della dinastia politica degli Ammendolia conquisterebbe un’altra importante piazza di quello che si prefigura già come un piccolo ma significativo “impero” in cui Maria Paola Sorace (nipote dell’ex sindaco di Caulonia Ilario Ammendolia) e soci agiscono in regime quantomeno di oligopolio.
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La cooperativa sociale Pathos, infatti, presieduta dalla Sorace, è quella che ha presentato il progetto voluto dalla giunta Fuda, nel quadro di un raggruppamento temporaneo d’impresa con la neonata cooperativa sociale “Nuove Frontiere”, il cui CdA è presieduto da Giuseppe Ammendolia detto Luca, figlio di Ilario Ammendolia e cugino di Maria Paola Sorace, che è anche il vicepresidente della “Nuove frontiere” creata il giorno prima della scadenza dei termini per ricevere le manifestazioni d’interesse all’avviso pubblico del Comune di Siderno e iscritta alla Camera di Commercio il giorno prima della determina del Comune di Siderno che individua nel raggruppamento Pathos-Nuove Frontiere i soggetti individuati per presentare (in poco meno di ventiquattr’ore) il progetto da presentare al ministero dell’Interno, nel quadro di un decreto del Viminale datato 27 aprile 2015.
Ma non solo. La cooperativa sociale “Pathos”, infatti, gestisce il progetto di accoglienza per 25 richiedenti asilo in atto, per il triennio 2014-2016, nel Comune di Bivongi, con un contributo ministeriale per ogni anno pari a € 327.250,00 per il 2014 e € 357.000,00 per il 2015 e 2016. Fondi che ogni Comune che aderisce allo Sprar riceve dal Ministero ed eroga al soggetto attuatore del progetto (in questo caso la cooperativa sociale Pathos) previa rendicontazione delle spese.
La “Pathos” (come mostra la foto scattata nel corso della manifestazione che ha avuto luogo lo scorso 25 aprile), inoltre, gestisce il progetto di accoglienza dei minori stranieri in atto a Benestare, laddove esiste una comunità per minori intitolata a Camara Mamadou, giovane africano morto in Italia dopo essere stato uno dei primi ad approdare a Benestare dopo un lungo e tortuoso viaggio della speranza.
Maria Paola Sorace, poi, è coordinatrice del progetto Sprar di Caulonia, gestito dal consorzio sociale Goel di cui la cooperativa sociale Pathos è parte integrante.
Insomma, una presenza costante e ramificata, che ora punta a conquistare anche la piazza di Siderno, la cui giunta comunale, pochi giorni dopo il suo insediamento, ha diramato un avviso pubblico per affidare a un soggetto del terzo settore la coprogettazione, la presentazione di proposta progettuale e la gestione di azioni per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo e non, nel quadro del sistema Sprar, che calza a pennello con le competenze della cooperativa sociale Pathos, l’unica a presentare al Comune la manifestazione d’interesse entro i tempi fissati dall’Ente.
Resta una domanda, da rivolgere direttamente al sindaco Fuda e/o agli assessori della sua giunta: se la Pathos aveva già le competenze per redigere il progetto di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (Sprar) che bisogno c’era di fare, il giorno prima della scadenza dei termini di presentazione delle manifestazioni d’interesse, una nuova società cooperativa come Nuove Frontiere, presieduta dal cugino della presidente della Pathos e con quest’ultima che assume, nel contempo, la vicepresidenza della “Nuove Frontiere”?
Lo spieghino, il sindaco Fuda e i suoi assessori. A noi e ai sidernesi. E a tutti gli operatori delle cooperative sociali e del terzo settore in genere, che non sono parte di certi giri.
Se le spiegazioni non dovessero arrivare o non dovessero essere sufficientemente esaurienti, potremmo parlare della prima figuraccia dell’amministrazione Fuda, eletta coi voti dell’82% degli elettori di Siderno.
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