R. & P.
Perpetua senza soluzioni di continuo l’emergenza sanità in Calabria.
Siamo giunti alla prima decade di settembre e ancora dai piani alti della Cittadella Regionale di Catanzaro si gioca a nascondino; addetti ai lavori che continuano a negare appuntamenti , ai quali più volte ci si è rivolti per pretendere che venga attuato un diritto ACQUISITO!
Le giornate della Sanità calabrese sembrano ormai aver assunto i toni delle tragedie greche, ma non siamo al teatro di Siracusa purtroppo , dove si respira aria di cultura. Qua, si respira invece, aria di guerre tra poveri ed…..imboscati!!! emblematico il caso dei PRECARI DELLA SANITA’ che da giorni presidiano costantemente i palazzi della Cittadella Regionale invocando qualcosa che non gli spetta: LA STABILIZZAZIONE, per la quale però “purtroppo” è necessario aver maturato dei requisiti PRECISI E SPECIFICI che non lasciano spazio a dubbi di sorta (cfr Legge Madia e/o art. 36 testo unico del pubblico impiego).
Sono molte le figure professionali che al 31/12/2019 DEVONO lasciare il timone a chi con MERITO e spirito di SACRIFICIO ha ottenuto una PATENTE per cosi dire, ovvero l’idoneità ad un concorso pubblico per titoli ed esami, sottoposto ai giudizi di commissioni esaminatrici.
In tal senso, il generale Cotticelli commissario ad acta per la sanità calabrese UNITAMENTE al direttore del dipartimento tutela salute dott. Belcastro si erano già abbondantemente espressi anche alla presenza delle piu importanti sigle sindacali e lo testimonia un verbale recante data 08/05/2019 nel quale si disponevano molte cose tra cui la cessazione di questi contratti dei precari che poi però nel mese di giugno hanno visto una proroga al 31/12/2019.
Adesso, queste disposizioni GIA’ FIRMATE E SOTTOSCRITTE pare non vadano più a genio ai sindacati stessi, i quali implorano parsimonia ai piani alti della cittadella regionale affinchè sia promossa una ulteriore proroga di tali contrattucoli usando come capro espiatorio lo svuotamento delle corsie degli ospedali.
Se questo fosse il problema, la soluzione la si trova bella e pronta nelle decine di graduatorie CONCORSUALI DI IDONEI AI CONCORSI che riempirebbero per i prossimi 30 anni le corsie di tutti gli ospedali calabresi.
Beh, NON SI PUO’ andare CONTRA LEGEM e questo lo sa il commissario ad acta, il suo vice, i direttori generali, i facente funzione e lo sanno BENONE anche i sindacati stessi.
Ma, caso mai non ne fossero a conoscenza di tali normative, tanto la Procura della Repubblica quanto la Corte dei conti, sono disponibili per una lezione di Diritto!!!!!
E’ cosa buona, citare una sentenza del TAR per i più smemorati: in presenza di graduatorie concorsuali le amministrazioni che intendono reclutare personale a tempo determinato, DEVONO (dice DEVONO non dice possono), utilizzare le graduatorie a tempo INDETERMINATO per profili corrispondenti, poichè la proroga della validità delle graduatorie a tempo indeterminato si applica anche per il loro scorrimento ai fini delle assunzioni a tempo determinato.
La Ratio, è quella di prevenire fenomeni di precariato , che nel caso della regione Calabria abbondano, inasprendo di fatto quella che gia è di per se una situazione di economia pubblica disastrosa e disastrata.
Inoltre, nel caso in cui l’azienda non disponga di graduatorie , può attingere dalle graduatorie di altre aziende. A tal proposito, sempre nel verbale datato 8 maggio 2019, a firma del generale Cotticelli e non soltanto, si evidenziava un concetto base: le graduatorie DEVONO essere assorbite in ordine CRONOLOGICO.
Si cita a mo’ di esempio la graduatoria per il profilo professionale di dirigente biologo resa pubblica con delibera 365/2019 c/o ASP CROTONE scaturita a seguito di concorso pubblico dopo 25 anni di STOP di procedure concorsuali per tale profilo.
Essa, risulta essere la più ANZIANA in ordine cronologico rispetto ad eventuali altre per lo stesso profilo presenti in altre aziende del S.S.R. calabrese.
BUONA LEGALITA’ A TUTTI!!!!