In un colpo solo ne sfalcia tre: consorzi di bonifica, i Gal e gli operai forestali. Li stende senza mezzi termini il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri, che infiamma la partita relativa alla riforma dei Consorzi di bonifica, a sole quarantott’ore dallo sbarco in Consiglio regionale della tanto bramata revisione della delicata questione dei sopraccitati enti calabresi, attualmente in 11, che nei desiderata del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, devono diventare UNO, ed uno soltanto!, a livello regionale con 11 riferimenti comprensoriali.
Per come scrivevamo ieri sul Nostro Giornale, il numero uno dei Calabresi volle, e fortissimamente vuole più che mai, l’approvazione di questo, importantissimo, documento al punto da minacciare le proprie dimissioni qualora non avvenisse: un chiaro segnale all’indirizzo, soprattutto, dei rappresentanti del Centrodestra nel parlamento calabrese tanto da porre la cosiddetta “questione di fiducia”, un istituto a cui Occhiuto non ha mai fatto ricorso – anche perché in un anno non v’è n’è stato mai bisogno essendo passati tutti i punti preventivamente posti all’ordine del giorno – stavolta, però, il presidente della giunta regionale non vuole brutte sorprese, niente scherzi!
Ed in tal senso, una mano non è dato sapere quanto…consapevole gliela dà il magistrato reggino che, nel presenziare ad una manifestazione del Consorzio di bonifica del Catanzarese, ci è entrato a dir poco a gamba tesa, a chi dandole e a chi promettendole: “Ho sempre conosciuto i Consorzi di bonifica, particolarmente quelli della fascia jonico – reggina, che non hanno fatto mai nulla o quasi nulla – così il procuratore della Repubblica – gestiscono soldi pubblici, i soldi della gente che paga le tasse e che vuole vedere i risultati, che è la stessa cosa dei Gal, che non ho ancora capito a che cosa servono, cosa fanno concretamente per i territori, dobbiamo finirla con questa storia dell’assistenzialismo e prendere posizione”.
Nella vexata quaestio il giudice Gratteri ci fa entrare anche gli operai forestali, concludendo il proprio pensiero sostenendo che: “I Consorzi di bonifica e i Gal devono dare conto, così come i forestali, che mi devono spiegare se hanno mai pulito un fiume o un bosco, cosa fanno nella giornata, perché quando ci sono gli incendi io non li vedo, io vedo solo i vigili del fuoco” – ha epilogato il procuratore e saggista che, come si diceva poc’anzi, ha offerto un prezioso assist giustappunto al governatore Occhiuto in questa sua, personalissima, battaglia per l’approvazione della riforma dei Consorzi di bonifica.
Peraltro, avendo già registrato la posizione nettamente contraria dell’Anbi che, per tramite del direttore generale, Gargano, ha fatto non solo sapere la netta contrarietà alla ferma posizione di Occhiuto ma anche e soprattutto che “Daremo battaglia”, facendo chiaramente intendere di quanto si alzerà l’asticella del confronto, per non dire dello scontro: mancano due giorni alle ore 16 di giovedì 3 agosto, nel momento in cui si conoscerà la verità, ossia se la “maggioranza qualificata”, in numero di 21, sarà verificata e registrata o se, per come minacciato, mettiamola così, il governatore Occhiuto abbandonerà la nave per inoltrarsi sulla strada che conduce a Bruxelles, per uno scranno da guadagnare all’Europarlamento nel giugno 2024.