di Francesco Rispoli*
I nuovi governi stanno mortificando sempre più la Calabria. Prima le ferrovie, poi le università e ora anche il porto di Gioia Tauro. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, ultimamente ha decretato che le autorità portuali vanno ridotte da 24 a 8, tanto che l’Autorità Portuale di Gioia Tauro sarà accorpata a quella di Messina perdendo non solo la propria autonomia, la capacità decisionale e sicuramente una parte del personale.
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Ci troviamo davanti a manovre che invece di tutelare il diritto al lavoro ed operare per la crescita della Regione, compiono atti di scelleratezza che portano disoccupazione, smantellamento, denaro pubblico sprecato, insomma un’altra cattedrale del deserto, un’altra opera destinata allo stillicidio fino a raggiungere la morte nell’ottica – solo apparente – del taglio agli sprechi.
Il porto di Gioia Tauro, inaugurato nel 1975 con lo scopo di ricoprire un ruolo primario nel bacino Mediterraneo, sta subendo un calo del traffico dei container, a causa dell’agguerrita concorrenza di Tangeri e Genova, con conseguente riduzione del lavoro e umana e comprensibile protesta dei lavoratori. E’ opportuno tenere conto che questa grande infrastruttura portuale, tenuta fuori per molto tempo dai grandi investimenti governativi, rientri nell’agenda politica del Governo per sfruttare al massimo le sue potenzialità: quella che doveva essere un’opportunità di riscatto per la crescita e lo sviluppo economico della Calabria si è trasformata in un porticciolo “di passaggio”, di convenienza, adatto solo ad ospitare rifiuti tossici e spesso ricordato per i traffici illeciti. Quest’area è una ricchezza per il sistema Paese e non solo per il Mezzogiorno, serve quindi una politica governativa che ne valorizzi le enormi potenzialità e offra maggiori opportunità di impiego; una politica che non privilegi solo il nord ma che equamente consenta una maggiore crescita di questo settore.
Recenti riunioni sindacali si sono tenute alla presenza dei maggiori vertici della Medcenter Container Terminal SpA e alla presenza dell’assessore ai Lavori Pubblici Antonino De Gaetano, i quali hanno prospettato due progetti specifici che porteranno una nuova occupazione stabile e duratura: il primo riguarderà la riparazione dei container refrigeranti in transito nel terminal, il secondo riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria delle navi della flotta MSC del gruppo Aponte. Da questi incontri la Regione ha preso anche due impegni: quello di istituire il ferro bonus per l’incentivazione dei collegamenti ferroviari col porto e l’impegno a promuovere un programma di politiche attive per i lavoratori in cassa integrazione con la doppia finalità della riqualificazione e del sostegno al reddito.
Auspico che queste nuove promesse vengano realizzate nel più breve tempo possibile. Gioia Tauro e l’intera Calabria non possono più aspettare, troppi progetti del passato sono annegati nel porto della speranza dei calabresi onesti.
Consigliere provinciale- Seconda commissione*