di Gianluca Albanese
LOCRI – Una bomba. Dal punto di vista giornalistico, di sicuro. Ma anche e soprattutto politico. Uno scritto “di pancia” quello del giovane leader di “Generazione Locri”, tesseratosi di recente con Sel, ma che esprime un disagio, un malcontento che potrebbe essere diffuso negli ambienti politici cittadini più di quanto si possa pensare.
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Già, perché le elezioni si possono vincere (come fu per la lista “Civica Solidale” a supporto del candidato sindaco Pepè Lombardo nel 2011 di cui Guerrieri fu il primo firmatario) o perdere (come è stato lo scorso maggio per la lista “Impegno e trasparenza” con candidato sindaco l’ex presidente del consiglio comunale Antonio Cavo in cui Guerrieri è stato candidato consigliere) ma quella che non si può mai perdere è la faccia, la responsabilità politica nei confronti del proprio elettorato.
Cosa abbia spinto Antonio Guerrieri a comunicare alla stampa una lunga, articolata e appassionata riflessione del genere lo sa solo lui. Forse un malcontento generato dall’atteggiamento che lui (e chissà quanti altri) avranno giudicato pilatesco dopo le dimissioni del 2 novembre 2012; forse le richieste, protocollate in municipio lo scorso novembre,quando Lombardo e gli ex assessori chiesero la corresponsione delle indennità che si erano per loro volontà autosospese; forse la mancata presenza di nessuno dei vecchi amministratori al programma televisivo “Linea Aperta” di ieri sera, in cui, a fronte della presenza in studio del sindaco Giovanni Calabrese e del suo vice Raffaele Sainato, l’opposizione all’attuale maggioranza era rappresentata in studio dal solo consigliere Pino Mammoliti, che alle elezioni del 2011 non era nemmeno candidato.
Lo ricordiamo come se fosse ora, Guerrieri. Sul palco del PalaCultura, nella primavera del 2011, ad affiancare, nella cerimonia di presentazione della lista “Civica Solidale”, la brillante conduttrice Mara Rechichi. C’era tutto l’entusiasmo e quel pizzico d’incoscienza e sfrontatezza dei suoi vent’anni e poco più. C’era il desiderio di dare una svolta alla vita amministrativa cittadina. C’era aria di vittoria, complici le divisioni interne al centrodestra non più “uno” ma “trino”.
Tante aspettative che, evidentemente sono andate deluse e che ora, una fetta dell’opinione pubblica che non condivide le posizioni dell’attuale amministrazione rivendica al punto tale da chiedere un sussulto di dignità ai protagonisti di quella esperienza amministrativa.
Quello di Guerrieri è un atto di coraggio non comune nel panorama politico attuale. Che merita di essere preso in considerazione. Nel bene e nel male. E che può rappresentare un momento di cesura col passato, necessario per la costruzione di una nuova alternativa all’attuale amministrazione di centrodestra.