DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DELL’ORDINE DEI MEDICI DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
“Promozione della cultura dell’accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore”: è stato questo il tema di un incontro promosso dall’Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria che, su tale argomento, ha convocato la Consulta permanente di vigilanza sulla sanità, un organismo che riunisce sindacati, rappresentanze del mondo medico e le associazioni impegnate nel campo del volontariato in materia sanitaria.
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A coordinare gli interventi, aprendo l’assise, è stato il segretario dell’Ordine dei Medici, Vincenzo Nociti che ha sottolineato come tale iniziativa abbia lo scopo “di far crescere la nostra categoria non solo sotto l’aspetto professionale ma anche sotto quello umano”.
“Vogliamo essere un cantiere aperto – ha rimarcato Nociti – per accrescere il senso di responsabilità sia della classe medica che dell’intera comunità andando a porre attenzione ad una categoria di pazienti molto fragili che si caratterizza per la notevole sofferenza non solo degli stessi ma dell’intero nucleo familiare. E’ necessario diffondere la cultura dell’accesso a servizi e terapie poiché, nel nostro territorio, in questo campo, abbiamo ancora molta strada da fare”.
Il Vicepresidente dell’Ordine dei Medici, Giuseppe Zampogna ha rammentato che “si tratta del secondo step di un percorso avviato dal nostro ente e che, oggi, coinvolge anche il mondo dell’associazionismo”.
Per Marco Tescione, coordinatore della Consulta di vigilanza sulla sanità “l’iniziativa odierna rappresenta un momento importante nella diffusione della cultura all’accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore”.
“Abbiamo cercato di creare un gruppo efficiente ed efficace – ha aggiunto Tescione – in grado di interpretare il problema raggiungendo livelli tangibili integrando ospedale e territorio. Peraltro, da pochi mesi, l’Azienda Ospedaliera ha avviato l’Unità Operativa di terapia del dolore che dovrà diventare un punto di riferimento per i malati oncologici ma non solo”.
Ad aprire la sequela di interventi è stato Giuseppe Santamaria, responsabile dell’unione dipartimentale di terapia del dolore presso l’Azienda ospedaliera Bianchi – Melacrino –Morelli. “Con la legge 38 del 2010 – ha spiegato Giuseppe Santamaria – i medici sono stati sensibilizzati ad occuparsi di terapia del dolore ed oggi, l’Ordine reggino si è reso parte diligente per diffondere un servizio ancora poco conosciuto nel nostro territorio. Ringrazio il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Lillino Bellinvia che, da vecchio anestesista, ha voluto dare il via alla struttura dipartimentale della terapia del dolore pur nella precarietà dei mezzi. La nostra branca si occupa sia del dolore maligno, e quindi del malato oncologico, sia del dolore benigno. Il nostro obiettivo è quello di ridurre il dolore sia a riposo che in posizione eretta ed in movimento nonché permettere al paziente di poter riposare e dormire adeguatamente”.
“Il capostipite degli algologi in Calabria – ha concluso Santamaria – è stato il prof. Renato Caminiti ed io ho avuto l’onore di essere stato suo discepolo”.
“Uno degli aspetti fondamentali – ha affermato Vincenzo Trapani Lombardo, Presidente della Fondazione Hospice di Via delle Stelle – riguarda le sfaccettature sociali e psicologiche del paziente che deve essere aiutato a vivere, nella maniera più attiva possibile, fino al decesso”.
Secondo Vincenzo Trapani Lombardo è importante dare dignità anche alla morte e non solo alla vita.
Ines Barbera, medico coordinatore dell’Hospice reggino, ha analizzato i quattro percorsi assistenziali forniti ovvero: ambulatorio, day hospice, ricovero ordinario ed assistenza domiciliare.
“Particolare importanza – ha sottolineato Ines Barbera – riveste l’assistenza domiciliare in quanto permette di rispettare la dignità del malato che può trascorrere il suo ultimo periodo di vita accanto ai familiari ed, al contempo, non va ad incidere sulle strutture dedicate agli acuti”.
“E’ fondamentale – ha proseguito la coordinatrice della struttura di Via delle Stelle – creare una rete per le cure palliative poiché, quotidianamente mi scontro con la scarsa conoscenza di una cultura che sta acquisendo una sua identità solo recentemente. Le cure palliative, infatti, sono cure sistemiche che tendono ad affrancare non solo il malato ma tutto il suo nucleo familiare”.
Secondo Salvatore Vita, medico di medicina generale e Vicepresidente dell’Hospice di Via delle Stelle, “è la complessità nella gestione del paziente che determina la necessità del suo ingresso nell’hospice”.
E’ seguita una partecipata e vivace discussione che ha coinvolto non solo i medici presenti ma anche le rappresentanze delle numerose associazioni di volontariato che operano in ambito sanitario sul territorio reggino.