di Domenica Bumbaca
Potrebbero essere stanziati finanziamenti cospicui per realizzare il museo archeologico a Locri ubicandolo nello storico e centrale Palazzo Nieddu del Rio. Un progetto ideato dalla Soprintendenza dei beni storici che vedrebbe oggi chiedere al Comune di Locri la partecipazione ad una conferenza dei servizi utile a presentare la progettazione alla Regione Calabria che potrebbe finanziare l’idea nell’ambito del Por Calabria sui beni culturali. La cultura e la storia fanno sempre bene ma se un’idea va a collidere con una realtà già esistente, le cose si complicano.
Se da una parte c’è il plauso nel vedere attenzione nei beni culturali e nelle grandi opere che permetteranno di rivalutare e considerare la nostra storia, dall’altra c’è la preoccupazione della destinazione del museo, proprio perché andrà a sorgere in un Palazzo già occupato e sede di attività sociali, tra tutti la sede dell’attiva associazione Civitas Solis. Il Nieddu, dopo l’omicidio Fortugno è stato un edificio destinato alle attività aggregative e proprio in quella sede si sarebbe dovuto svolgere il Forum Fo.re.ver. progetto mai andato in porto, anzi svanito nel nulla, quasi sembra come gli stessi finanziamenti ricevuti, sia per le attività giovanili, sia per la ristrutturazione del Palazzo.
LA STORIA DEI FINANZIAMENTI AL NIEDDU, NEL DOPO FORTUGNO.
Andando per ordine, infatti, prima di occuparci, dell’idea del museo civico, si ricorda, infatti, che su Palazzo Nieddu del Rio, era presente una convenzione tra la città di Locri e la Regione Calabria, fatta dopo il tragico omicidio di Franco Fortugno, che prevedeva attraverso un capitolo di bilancio assegnato con una legge regionale del 2006, un congruo finanziamento di alcuni milioni di euro per la ristrutturazione del palazzo e per promuovere il Nieddu come sede delle politiche giovanili e del Forum Forever. Contributo che sino allo scorso anno è stato iscritto nel bilancio della Regione, e che si assommava ai fondi previsti dal cosiddetto decreto Fortugno per realizzare una serie di nuove scuole in città. Contributo che secondo gli uffici municipali, cosi ha riportato la dottoressa Crea alla Consulta, riunitasi lo scorso martedì, sarebbe venuto meno una volta che il Comune ha attivato il piano di rientro che vieterebbe per ben dieci anni la possibilità di attivare qualsiasi mutuo per lavori pubblici.
LE DELIBERE SULL’IDEA PROGETTUALE DEL MUSEO CIVICO
Perché, dunque, scegliere Palazzo Nieddu del Rio? L’idea originaria promossa dall’amministrazione Macri, 2006-2011, era di realizzare l’opera presso Palazzo Zappia, successivamente l’amministrazione Lombardo avrebbe fatto una delibera che spostava la realizzazione dell’opera presso Palazzo Nieddu in considerazione del fatto che sui locali dello Zappia esisteva un contenzioso tra la cooperativa Mistya, cui era stato revocato il comodato d’uso dei locali utilizzatati e la Fondazione. Sulla base di questa delibera della giunta Lombardo, 2012, la Soprintendenza sarebbe andata avanti richiedendo oggi al Comune di Locri la partecipazione ad una conferenza dei servizi utile a presentare la progettazione alla Regione Calabria che potrebbe finanziare l’idea nell’ambito del Por Calabria sui beni culturali.
IL PROGETTO MUSEO ARCHEOLOGICO.
Per il momento è solo una idea progettuale che potrebbe essere finanziata. L’idea riferita, per il momento dalla Crea, perché fino ad oggi nessun amministratore aveva interloquito con le Associazioni, prevede che solo uno dei due saloni del primo piano del Nieddu resti nella disponibilità del Comune mentre tutto il resto con esclusione dei locali del secondo piano dove è presente la Pinacoteca della Fondazione Nosside, sarebbe assegnato a museo archeologico gestito dalla Soprintendenza con personale del Comune di Locri.
Dal sito www.mumex.it, (progetto pilota strategico Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno. Il suo obiettivo è quello di potenziare l’offerta di parte del patrimonio culturale e museale del Mezzogiorno e contribuire alla crescita economica e sociale), sito ufficiale in partneriato con il Ministero per beni e le attività culturali, leggiamo qualcosa in più sul progetto che nascerà a Locri: Il Polo di Locri è imperniato su: Parco archeologico di Locri Epizefiri, il Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri, Palazzo Nieddu del Rio. Le opere previste per il Polo riguardano la riqualificazione e la valorizzazione funzionale dei tre attrattori, anche con l’obiettivo di migliorarne le condizioni di fruibilità. La creazione di un “Museo della Città” a Palazzo Nieddu Del Rio, ubicato al centro della città, consentirà di ricongiungere la Locri antica con quella moderna e vitalizzare il rapporto con la memoria e il senso di identità dell’intera Locride. In linea con i criteri, indicati dal Ministro per la Coesione Territoriale, della rilevanza strategica, dell’avanzata maturità progettuale/cantierabilità e della significatività per i territori regionali, le opere previste per il Polo di Locri sono state candidate al finanziamento nell’Atto di riprogrammazione del Piano di Azione e Coesione assunto dal Governo l’11 maggio 2012. Fin qui, il sito internet, da altre fonti, si sa che il progetto riceverebbe un finanziamento di un milione e settecento mila euro. Mentre 11 milioni giungeranno sempre per la Locride sulle attività culturali.
IL PARERE CONTRARIO DELLE ASSOCIAZIONI: SI RISCHIA DI PERDERE L’UNICO SPAZIO PUBBLICO DI SOCIALITA’.
Si parte con la premessa che non ci sia stato alcun coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni cittadine in merito al progetto e questo si è evinto quando il Commissario Crea, durante l’assemblea con le Associazioni, ha voluto sentire l’opinione della Consulta, un organo, a dire il vero, mai formalizzato. Sta di fatto che i presenti referenti delle realtà associative, hanno manifestato, quasi totalità, salvo un solo intervento in plenaria, il loro parere contrario. Contrarietà non sulla idea di realizzare un museo archeologico ma sul fatto di destinare a questo scopo l’unico spazio pubblico di socialità, convegnistica e aggregazione sociale.
IL DISACCORDO DI FRANCESCO MOLLACE, PORTAVOCE DEL FORUM DELLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI DELLA LOCRIDE
Tra i vari interventi contrari che si sono succeduti, tra cui quello dell’ex sindaco Macrì, anche quello di Francesco Mollace, portavoce del Forum delle organizzazioni sociali della Locride e direttore di Civitas Solis cui abbiamo chiesto la usa opinione.
«La gestione della vicenda lascia davvero sconcertati, e dubito possa essere spiegata in qualsiasi paese del nord Europa o a qualsiasi funzionario della Commissione Europea delegato a seguire i fondi strutturali. In aperta violazione dei principi e delle norme che regolano l’uso dei fondi strutturali del Por, e che prevedono per questo tipo di interventi una doverosa concertazione partecipata dal basso con la cittadinanza e con il mondo dell’associazionismo, utile anche ad immaginare una reale sostenibilità futura dell’opera che dovrà auto mantenersi, è stata presa nelle segrete stanze la decisione di annullare l’unico spazio di socialità presente nel centro della città, città che avrebbe numerosi altri spazi da riqualificare per far nascere un eventuale museo archeologico». «Tenendo conto – continua Mollace- che non è assolutamente vero, come riferito dagli uffici, che ci sia un sicuro finanziamento da parte della Regione, ma si tratta solo dell’avvio della procedura per presentare la progettazione, abbiamo chiesto alla Crea di rivedere l’idea costruendo per come previsto dalle regole e dai principi dei fondi strutturali un tavolo di partenariato che veda la cittadinanza parte attiva della progettazione e non soggetto passivo di un intervento che allo stato non ha alcuna seria logica». E’ per questo che nella riunione coloro che da anni promuovono quotidianamente socialità e cultura nella città si sono espressi in senso contrario. «Siamo noi ad operare – chiosa il leader di Civitas Solis- qui a Locri e sino ad ora non abbiamo visto nessun soprintendente venire a sostenere l’animazione cittadina. Purtroppo subiamo le conseguenze di un ceto politico amministrativo senza visioni e senza competenze che ha condotto Locri come la Costa Concordia abbandonata sugli scogli ad un destino di degrado dopo essere stata male amministrata. Pertanto nei prossimi giorni intendiamo spiegare meglio le nostre ragioni convocando una specifica conferenza stampa».