R. & P.
Sicilia e Calabria. Due terre, due Sud che piombano su un piccolo lembo di mare impetuoso: lo Stretto di Messina. Una storia muta, sempre raccontata dagli altri, con lo stesso finale da un secolo: il ponte sullo Stretto, gioiello ingegneristico, panacea ai mali del meridione e architrave propagandistica del governo di turno. Ma questa volta sicilian3 e calabres3 non ci stanno e decidono di riprendersi la parola.
Nasce così Il ponte che NON vorrei, contest artistico aperto (fino al 30 settembre!) a sicilian3 e calabres3 che vogliano «dissacrare attraverso le forme non grammaticali e non normate dell’arte il “progetto Ponte” promosso dal governo». Esito della sinergia tra cittadin3, attivist3, associazioni (Mala Fimmina, Riprendiamoci i consultori, Saturna) e imprenditoria locale (Legatoria Prampolini, Ibridi, La Figheria, Libreria Vicolo Stretto), il contest ha una precisa connotazione politica, antifascista e decoloniale, e si propone di restituire soggettività ai Sud e ai loro abitanti.
Per i requisiti, le modalità di partecipazione e selezione è possibile consultare il regolamento completo sul sito www.ilpontechenonvorrei.com, attraverso il quale si può anche contribuire per sostenere l’iniziativa. È possibile seguire questo contest nato sotto il segno di Scilla attraverso i canali social Ig (ilpontechenonvorrei) e Fb (Il ponte che -non- vorrei): la rielaborazione grafica del mostro marino che, secondo il mito, abita lo Stretto è opera realizzata e ceduta gratuitamente dalla graphic designer catanese Alessandra Rigano.