Non solo le beghe di carattere politico in senso stretto, connesse soprattutto alle risorse ed alla loro fonte di emissione, ora c’è anche questo profilo giudiziario comunque dalla stessa politica ispirato, che è destinato non solo ad alzare il solito vespaio di polemiche ma anche e soprattutto ad allungare i tempi di realizzazione che, lo si ricorda, sono stati indicativamente prefissati per il 2032.
di Antonio Baldari
Manzonianamente agevolando, “Questo Ponte non s’ha da fare né ora né mai”. Assomiglia molto a ciò che viene narrato nel celeberrimo romanzo de’ “I Promessi Sposi” quanto sta accadendo a quella che dovrebbe rappresentare la più grande opera infrastrutturale dell’Italia moderna e contemporanea che è il tanto acclamato “Ponte sullo Stretto”.
Infatti, il Governo centrale romano non ha fatto neanche in tempo a declamarne ancora una volta la bontà, snocciolando cifre, vanto ed orgoglio a più non posso che si è appreso dell’apertura di un fascicolo d’inchiesta da parte della Procura di Roma, senza indagati e senza ipotesi di reato, sulle procedure relative alla realizzazione della mastodontica opera infrastrutturale collegante la penisola italiana alla Sicilia, dando così vita, di fatto, a ciò che è sempre campeggiato nei sogni più belli. E nulla più. Ad ogni modo, la suddetta decisione è sopraggiunta dopo l’esposto che è stato presentato dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein; da Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, e dal segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni; con tale documento, che è stato formalizzato davanti alla procura capitolina lo scorso primo febbraio, si chiedeva di fare luce “sulla attività di progettazione e realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria”.
Insomma, non solo le beghe di carattere politico in senso stretto, connesse soprattutto alle risorse ed alla loro fonte di emissione, ora c’è anche questo profilo giudiziario comunque dalla stessa politica ispirato, che è destinato non solo ad alzare il solito vespaio di polemiche ma anche e soprattutto ad allungare i tempi di realizzazione che, lo si ricorda, sono stati indicativamente prefissati per il 2032.